tag:blogger.com,1999:blog-20042186254397822342024-03-05T06:39:59.191+01:00Piccolo sogno anticoFrancesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.comBlogger70125tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-11720671145546298672014-07-14T18:46:00.000+02:002014-07-14T18:48:04.714+02:00Training in Love di Manuela Pigna<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtQeh8AFcO7UNtVBemMtURiEiNZiL0PRy9ricf_rak9Wg0HNc3AS8Kapr9DFX6xxw_UQPoeaGdu_vrQz6NFyJP0OssoBmMb5PUa4ILD10jy_jTIr2uXM4wubX_dqFGnrm3E3W-NVsSNRXb/s1600/IS3JFuU4_c34C_52fc8b2f102ff8_54015453.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtQeh8AFcO7UNtVBemMtURiEiNZiL0PRy9ricf_rak9Wg0HNc3AS8Kapr9DFX6xxw_UQPoeaGdu_vrQz6NFyJP0OssoBmMb5PUa4ILD10jy_jTIr2uXM4wubX_dqFGnrm3E3W-NVsSNRXb/s400/IS3JFuU4_c34C_52fc8b2f102ff8_54015453.jpg" /></a></div>Inizierò a parlare di questo romanzo facendo due premesse: l’autrice è una persona davvero squisita, con cui è nata una bella amicizia virtuale, e questo, che è il suo secondo romanzo, è un romanzo autopubblicato. Non starò qui a dilungarmi sui pro e sui contro del self (sempre più pro e sempre meno contro, per quanto mi riguarda) ma vorrei dire che, se Manuela non avesse fatto questa scelta, non sarei qui oggi a parlarvi del suo libro, e quindi ben vengano gli autori che credono in se stessi e valorizzano il frutto dei loro sforzi con le loro sole forze^^<br />
Ma parliamo di Training in Love.<span id="fullpost"> <br />
È un romanzo molto dolce, per quanto riguarda la storia d’amore, ma anche complesso e, in alcuni punti, sottilmente drammatico. A raccontarci la sua storia è Olivia, la protagonista, Olly per gli amici, anche se di amici veri, Olly ne ha ben pochi. Lei è una ragazza buona, forse troppo, paziente, davvero troppo, e rassegnata a vestire i suoi panni oversize all’insegna di una non-vita in cui le emozioni, quelle vere, sembra non riescano a valicare la barriera di carne che lei stessa si è costruita attorno in anni di abbuffate solitarie. Fino al giorno in cui il desiderio di avere una vita normale, la vita di una ragazza che non si preclude tutto ciò che di bello può capitarle a causa del costante disagio provocato dal proprio corpo, le fa alzare la testa e prendere la decisione, irremovibile, di dimagrire. Olly, che è una persona saggia grazie alla gran quantità di libri mandati giù insieme alle barrette al cioccolato e alle lacrime, nei suoi anni di solitudine, sa che questo progetto, così importante eppure così delicato, rischia di trasformarsi in un clamoroso buco nell’acqua senza l’aiuto di uno specialista, in grado di sostenerla e motivarla. Perché per perseguire certi obbiettivi la spinta interiore non basta, serve un aiuto esterno. E così, ecco comparire nella vita di Olly Andrea, un Dio del sole, il personal trainer che tutte le ragazze vorrebbero avere al loro fianco: bello come un Apollo, fisicato come il David di Michelangelo e integerrimo nel suo lavoro.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9A3piKa6Qn6j1fQ4r8oetfm9Cg_TFXtnZ3MJKIRqj0RDwH3QljAqelKSBz0Rxx1fV3lmujrey7PTTg-1Iqr_KWzDqzl0EYhdkD6bO-OeEn4RzssOAMvqSGtLpx4SNKsXSKjm8-PsqyTzn/s1600/personal-training.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9A3piKa6Qn6j1fQ4r8oetfm9Cg_TFXtnZ3MJKIRqj0RDwH3QljAqelKSBz0Rxx1fV3lmujrey7PTTg-1Iqr_KWzDqzl0EYhdkD6bO-OeEn4RzssOAMvqSGtLpx4SNKsXSKjm8-PsqyTzn/s400/personal-training.jpg" /></a></div><br />
Ma, soprattutto, Andrea è di una gentilezza e una disponibilità che non ti aspetteresti mai e poi mai da un tipo così, uno a cui basta un’occhiata per stendere una ragazza. E qui, devo ammettere che Manuela mi ha piacevolmente sorpreso, perché era molto facile scadere nel cliché del ‘prima ti odio e poi ti amo’, puntando tutto sulle differenze fisiche tra i due personaggi e dando vita a un teatrino fatto di battutine e battutacce, screzi e tiri mancini, fino all’immancabile happy end in cui il bello di turno si rende conto che la ragazza cicciotella è tutto sommato più intelligente e vispa delle bambole svampite che frequenta lui. E si redime per lei. Era molto facile fare di Andrea uno fissato con il fisico statuario e le apparenze e di Olivia la ragazza che lo convince che le persone belle, belle davvero, sono quelle belle dentro. E invece no. Perché, in questo caso, è Andrea a essere un passo avanti, a sapere che sono i drammi che viviamo dentro a riflettersi su ciò che appariamo fuori e ad agire di conseguenza nei confronti di una reticente Olly, troppo spaventata per aprirsi a qualcuno, per lasciarsi andare, per lasciarsi… toccare. E questo è uno dei motivi per cui mi è piaciuto questo libro. Il rapporto tra Olivia e Andrea è reale, lento, progressivo. Si avvicinano, si studiano, si comprendono, lentamente fanno amicizia, gradualmente si aprono l’uno all’altra. Lui diventa un po’ il suo angelo custode, la prende per mano, la guida, la sostiene quando sembra che stia per cadere, la protegge da tutti, anche dagli errori che, un giorno, potrebbe commettere per leggerezza. Manuela non calca mai i toni, la storia procede lieve, ma, come dicevo all’inizio, alcuni episodi recano una sfumatura di dramma, che poi è il dramma di Olly: il suo non riuscire ad accettarsi. E, benché Andrea sia l’uomo che tutte vorrebbero avere al proprio fianco, è Olivia la protagonista indiscussa della storia. E, benché sì, questo sia un rosa, un romanzo che parla d’amore, è prima di tutto la storia di Olivia con se stessa a riempire le pagine. La sua ricerca interiore, la ricerca di chi si era perso e riesce a ritrovarsi. Tratteggiata con maestria da un’autrice che deve averla più a cuore di quanto il lettore riesca a cogliere, Olly buca la pagina, affiora dalla carta, personaggio tondo al cento per cento, con la sua forza e la sua fragilità. E parla con noi, si racconta: il divorzio dei genitori, le liti con la madre, figura ingombrante e dispotica nella vita di questa figlia così impacciata; e, ancora, le abbuffate di notte, di nascosto, gli scherzi brutali dei compagni di classe, la superficialità della gente. La difficoltà di creare un muro invalicabile tra sé e il mondo e l’ancor più difficile smantellamento dello stesso. Perciò sì, romanzo rosa, ma, forse, anche un po’ romanzo di formazione, perché seguiamo il cambiamento della protagonista, la sua ricerca della felicità tifando per lei: da crisalide a farfalla, contando su una grande forza di volontà e su un personal trainer davvero insostituibile. E alla fine il messaggio che passa sarà anche scontato, ma sempre molto attuale: non puoi amare qualcuno se prima non impari ad amare te stesso.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwYgWXgqSgRw_T7nmSHDA9x8v3-M1zIf5i_UBNtb_hs_YSG1V2FWN2-x1etPPpUy5aUiS52LTfChqquxlkIdvw_AUQbrxPRDQmuJ1p9m7-Tzzd2wdGGdRHgy6VZ0PGCbOTFWZ_4bupWNup/s1600/bilancia.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhwYgWXgqSgRw_T7nmSHDA9x8v3-M1zIf5i_UBNtb_hs_YSG1V2FWN2-x1etPPpUy5aUiS52LTfChqquxlkIdvw_AUQbrxPRDQmuJ1p9m7-Tzzd2wdGGdRHgy6VZ0PGCbOTFWZ_4bupWNup/s400/bilancia.jpg" /></a></div><br />
E potrei concludere qui questa recensione, davvero, ma dato che prolissità è il mio nome, e considerando che Manuela mi ha chiesto di essere sincera parlando del suo libro, mi soffermerò su un paio di cose che, secondo quello che è il mio personale parere, stonano un po’.<br />
La prima cosa che mi è saltata agli occhi è il modo in cui la storia è narrata, ovvero in prima persona al tempo presente. È la scelta più temeraria, per quanto mi riguarda, perché rischia di far apparire il testo monocorde (faccio, dico, penso…) Manuela la gestisce molto bene, ma in alcuni punti non ho potuto fare a meno di notare l’eccessiva colloquialità con cui Olly si esprime (Aspetto fuori di fianco alla mia macchina, mandando un messaggio a Linda che sono fuori.) Ecco, per quanto questa scelta stilistica abbia il merito di farci sentire il personaggio molto vicino, di farci sentire parte dei suoi pensieri, trovo che non sia una scelta azzeccata perché, nonostante tutto, la scrittura ha dei codici diversi dal parlato (Aspetto fuori di fianco alla mia macchina, mandando un messaggio a Linda per avvisarla che sono fuori.) Spero di essermi fatta capire^^<br />
L’altra cosa è in realtà molto banale, e sono i refusi, soprattutto nelle prime pagine. Ma questa è davvero un’inezia risolvibile con una ulteriore revisione!<br />
E dunque... a quando il prossimo romanzo, Manuela?</span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-66045798142734740712014-05-25T20:58:00.000+02:002014-05-25T20:58:30.550+02:00Il Maggiordomo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSrqE6e_HhKsZOvugyVM8z3UgsaYgY59rwKEjIonDbXRT3a0fP1uCxLN8UZqad5WzquLcEcDxU_mLm_q0KhwsquCWALyG0q1zySSwYSdOcNN3lMlBckCoJyv55hCQf24VfwlMpTB3ACyim/s1600/quella+sera+a+cena.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgSrqE6e_HhKsZOvugyVM8z3UgsaYgY59rwKEjIonDbXRT3a0fP1uCxLN8UZqad5WzquLcEcDxU_mLm_q0KhwsquCWALyG0q1zySSwYSdOcNN3lMlBckCoJyv55hCQf24VfwlMpTB3ACyim/s1600/quella+sera+a+cena.JPG" height="400" width="288" /></a></div>
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Forse non tutti sanno ( e perché mai dovrebbero, in fondo?) che Vittorio Fubini non è il primo maggiordomo di cui scrivo. C'è stato un altro maggiordomo, esattamente un anno prima, che mi ha fatto vincere un premio letterario. Grazie a lui ho potuto vedere per la prima volta le mie parole stampate su carta e inserite in un libro. E' un libro piccino, una raccolta di racconti intitolata 'Quella sera a cena', che era il tema del concorso. Cercando tutt'altro l'ho riesumato dai recessi del computer e, dopo qualche riflessione, mi sono detta 'Perché non condividerlo? Magari a qualcuno interessa.' O anche no. Ad ogni buon conto, eccolo qua:<span id="fullpost"> <br />
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<b>Il maggiordomo</b><br />
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«Questa sera, a cena, desideriamo che serviate dell’aragosta, Augusto.» <br />
Il maggiordomo sbatté le palpebre, sorpreso. L’ambito crostaceo non si poteva certo definire una pietanza a buon mercato, e le signorine tiravano la cinghia ormai da troppi mesi perché la richiesta non sembrasse sospetta. Fu per quello, soprattutto, che si azzardò a interpellarle sul motivo di quella particolare pretesa.<br />
«Posso domandare se le signorine hanno ospiti a cena?» chiese, con formale garbo.<br />
Melinda, la più anziana delle tre vecchiette che serviva ormai da immemorabile tempo, sollevò l’occhialetto con il manico traforato, strizzando gli occhi ormai miopi.<br />
«Ha ragione, Gertrude, gli stipiti fanno pena! Ma perché dovete farcelo notare proprio adesso, Augusto?»<br />
Il domestico sospirò, rassegnato. <br />
«Ho chiesto, se le signorine hanno ospiti a cena» ripeté, con voce stentorea.<br />
Gertrude sobbalzò e Carlotta fece cadere a terra un ferro da calza.<br />
«Santi numi, Augusto! Che bisogno avete di parlare a voce tanto alta? Non siamo mica sorde, sapete?» esclamò Gertrude, contrariata.<br />
Carlotta si era piegata a cercare il ferro, e la sua schiena aveva prodotto uno strano schiocco, niente affatto rassicurante.<br />
Augusto, solerte, si chinò a raccoglierlo e glie lo porse pieno di premura.<br />
«Oh, grazie, caro.» Carlotta gli sorrise. Un sorriso in cui rimanevano ben pochi denti di cui fare sfoggio, ma caldo e confortante.<br />
«Sapete, non abbiamo nessun ospite a cena» gli rivelò, tentando inutilmente di ritrovare il punto che aveva perso. «Ma vogliamo che sia una serata speciale. Questo pomeriggio è arrivata una lettera dal dottor Marangoni: si sono liberati tre posti alla casa di riposo e da domani andremo a stare lì.»<br />
Al maggiordomo mancò l’aria.<br />
«Le signorine…se ne vanno?» domandò, con un filo di voce. <br />
«Sì, Augusto. Alla fine sembra proprio che dovremo lasciare questa casa. Oh, ma non vi preoccupate: vi lasceremo una lettera di raccomandazione con delle ottime referenze. Lavorate per noi da almeno…» Gertrude assunse uno sguardo pensieroso, che le fece aggrottare le rade e candide sopracciglia. «Da quanti anni lavorate in questa casa, Augusto?» <br />
«Cinquantasette anni» confermò il maggiordomo, a cui improvvisamente pareva che la voce non fosse nemmeno la sua. <br />
«Ebbene, cinquantasette anni di puntuale ed efficiente servizio. Ma tutte le cose devono avere una fine.» Gli occhi di Gertrude erano velati di malinconia.<br />
Carlotta si guardò attorno con aria triste e il domestico seguì il suo sguardo. Il piccolo salottino con le poltrone di chintz, illuminato dall’abatjour liberty che diffondeva una luce spettrale ma intima, la vetrinetta con i cerbiatti di porcellana, che lui spolverava ogni giorno con tenera premura, il servizio da tè con le tazzine sbeccate, i centrini di pizzo ricamati dalle instancabili dita delle sue signorine. Stava davvero per finire ogni cosa? Così pareva.<br />
«Dirò alla cuoca di servire aragosta, per cena, se le signorine lo desiderano» esclamò, rigido e impettito; la sua espressione era quella di qualcuno costretto a masticare della segatura. Si esibì in una rapida riverenza e, con altrettanta rigidità, lasciò la stanza.<br />
Quella sera, a cena, la tavola venne imbandita alla perfezione. La cuoca ad ore aveva fatto del suo meglio, e con solo poche ore di preavviso: tre enormi aragoste troneggiavano al centro della tavola, i dorsi rossi e lucidi e le lunghe chele adagiate tra l’insalata e le patate. Un succulento profumino si sollevava in fragranti volute, mescolandosi al profumo dei fiori freschi del centro tavola.<br />
Era tutto lì, illuminato dalla luce tremolante dei tre imponenti candelabri d’argento, rispolverati da lui per la grande occasione.<br />
Le tre sorelle presero posto commosse, ricordando le cene di gale della loro gioventù e al maggiordomo parve, per un breve istante, di scorgere sui loro volti accartocciati il riflesso delle donne che erano state: Melinda, la bella. Gertrude, l’orgogliosa, e Carlotta, la dolce e comprensiva Carlotta. Il tempo era passato come vento impetuoso, soffiando neve sui loro capelli e deformando i loro aspetti. Eppure, la scintilla della vita era rimasta ardente in loro, benché sepolta sotto la cenere della vecchiaia. <br />
Erano state tre donne straordinarie, Augusto lo ricordava bene. Eppure, questa loro eccezionalità non era stata sufficiente a garantire alle tre sorelle dei matrimoni vantaggiosi. Gli anni erano passati, e le tre sorelle, ormai zitelle, non si erano mai allontanate l’una dall’altra. Erano rimaste nella casa della loro infanzia, e non avevano avuto altri che lui, per tutti quegli anni.<br />
Lui non le aveva mai abbandonate. La sua era una fedeltà che andava oltre il senso del dovere: Augusto si considerava parte della famiglia. Sentiva di appartenere a quella casa tanto quanto gli argenti che ogni giorno lucidava. Separarsene, significava separarsi dalla sua stessa vita. E lo stesso, era convinto, valeva anche per le sue vecchiette.<br />
Casa di riposo? Non aveva mai sentito nulla di più squallido. Per quale motivo le signorine non avrebbero dovuto voler passare ciò che restava loro da vivere nella loro amata casa? Non le aveva forse servite bene, in tutti questi anni? Per quale motivo le cose dovevano cambiare?<br />
Augusto si poneva queste domande mentre rimetteva il tappo alla bottiglia di liquore, disponendo quattro bicchierini sul vassoio d’argento. Le padrone erano solite bere un bicchierino di Porto, dopo cena. Dato che si trattava dell’ultima sera, il maggiordomo riteneva di potersi permettere di unirsi a loro. Era certo che non gli avrebbero negato questa ultima, piccola, gentilezza. <br />
Dopo aver chiuso lo stipo, si guardò attorno, nella cucina deserta. La cuoca ad ore che veniva dal paese se ne era già andata. Un tempo, la cucina era stata un luogo brulicante di personale, in cui le cameriere si scontravano tra di loro nella fretta di servire le numerose portate. Augusto ricordava bene i tacchi delle loro scarpe che rumoreggiavano su e giù dalla scala di servizio, l’allegro chiacchiericcio che le accompagnava e i tintinnii di stoviglie e posate. Ora, quel luogo era più silenzioso di una cripta, escluso un grosso moscone nero che, non riuscendo a trovare l’uscita, cozzava stupidamente contro il vetro della finestra. <br />
Una casa piena di fantasmi.<br />
Anno dopo anno, le signorine erano state costrette a far fronte ai debiti della tenuta dimezzando il personale, fino a rinunciarvi completamente. Solo lui era rimasto, adeguandosi ad un compenso che non rappresentava nemmeno la metà di quello percepito negli anni d’oro, prima che la guerra arrivasse e spazzasse via ogni cosa, cambiando radicalmente la società. Ad Augusto i soldi non interessavano, non quanto gli interessava restare e continuare a svolgere il lavoro per cui era nato. Quella era casa sua, e Augusto non se ne sarebbe andato. <br />
Afferrò il vassoio d’argento, sollevandolo dal tavolo. Per un breve istante, nel lucido metallo del portavivande scorse il riflesso di un uomo ricurvo su se stesso, i radi e canuti capelli tenuti fermi dalla brillantina ormai secca e le guance cascanti. <br />
Era lui, quello? Non si era reso conto di essere tanto invecchiato, anche se, a pensarci bene, ricordava quasi tutto della vita delle signorine, comprese le bambole con cui giocavano da bambine.<br />
Doveva essere in quella casa da ben più di cinquantasette anni, dunque. La memoria spesso lo ingannava. <br />
Portò il vassoio nel piccolo salottino, dove si erano ritirate le tre donne.<br />
«Ottimo lavoro, Augusto. La cena era ottima…mai mangiata un’aragosta tanto buona, da che mi ricordi» disse Gertrude, facendosi aria con il ventaglio.<br />
«Aria losca? Chi è che ha l’aria losca?» chiese Melinda, guardando la sorella con espressione interrogativa.<br />
«Aragosta, cara. Oh, Augusto, mille grazie davvero per questa cena…» intervenne Carlotta, con dolcezza. «Ci mancherete così tanto…»<br />
Augusto deglutì un groppo amaro. Poi, cercando di tenere a bada l’emozione, propose di unirsi a loro per un ultimo brindisi. <br />
«Con piacere. Dopotutto, ormai siete uno di famiglia: siete l’uomo di casa» assentì Gertrude. <br />
Levarono alti i bicchierini. Il liquido ambrato riluceva attraverso il vetro, solo appena sporcato dalla polvere grigia del topicida. Ma i loro occhi miopi non vi fecero caso. <br />
<br />
L’indomani, gli infermieri della casa di riposo le trovarono sul divano, accasciate su se stesse, i ferri da calza ancora in mano.<br />
Il maggiordomo era sdraiato davanti alla porta, come a voler impedire a chicchessia di entrare o uscire, in un’eterna e fedele veglia.<br />
</span></div>
Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-75197314889105717082013-12-06T18:05:00.000+01:002013-12-06T20:07:47.546+01:00La camera di sangue, ovvero Barbablù<i>"In città è considerato un personaggio romantico, avvolto dal mistero. Non ve le immaginate, le voci che circolano? È come se avesse programmato tutto per suscitare quell’effetto: l’accento, la ricchezza, l’aspetto fisico. Le donne lo ammirano da lontano, naturalmente, almeno così dice la mia governante. Gli uomini, invece, non tanto. Lo chiamano Barbablù."</i> (La camera di sangue, Jane Nickerson)<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj8JkCpJaFZ8tc9c7zHzFK88hipK-NLH1BpGWtNNDvTsP9DbS2Na3Cv714MRmc7bIlyFVe5JonIHKjlPWdyoeJrm31ggClydoBEk3wyaPdL98M9rpGOwSoROQDHvCizRbo3W3Vt1n9wTx2/s1600/barbablu.jpg" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgj8JkCpJaFZ8tc9c7zHzFK88hipK-NLH1BpGWtNNDvTsP9DbS2Na3Cv714MRmc7bIlyFVe5JonIHKjlPWdyoeJrm31ggClydoBEk3wyaPdL98M9rpGOwSoROQDHvCizRbo3W3Vt1n9wTx2/s400/barbablu.jpg" /></a></div>
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Barbablù è una fiaba per l’infanzia tra le più spaventose, almeno per quanto mi riguarda. Da bambina mi affascinava e inquietava allo stesso tempo, con quel corridoio buio su cui si affacciavano porte proibite, che nascondevano terribili segreti. E quel mazzo di chiavi, che non potevano essere usate, ma che esercitavano sull’ignara moglie di Barbablù un irresistibile fascino. Chi ha letto il mio romanzo <em>Le stanze buie</em> saprà quanto questi elementi (la porta chiusa, le chiavi che rivelano sconcertanti verità, il fascino del proibito) siano temi a me molto cari, che non smettono di incuriosirmi.<br />
(Per chi volesse rinfrescare la memoria, ecco la favola in tutta la sua terrificante bellezza: <a href="http://www.parodos.it/news/barbablu.htm">Barbablù</a>)<br />
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Barbablù, è un uxoricida e un serial killer. C’è poco da stare allegri. Ma, allo stesso tempo, è un personaggio che trovo misterioso e complesso, con una natura ambigua e crudele, a tratti stranamente umana. Perché affida alla moglie un mazzo di chiavi chiedendole di non usarle? Vuole metterne alla prova la fedeltà o, semplicemente, avere un pretesto per disfarsi di lei? È un pazzo omicida, o ci sono motivi più profondi a muovere la sua sete di sangue?<br />
Jane Nickerson cerca di rispondere a queste domande e riprende questa favola nel suo romanzo d’esordio, <i>La camera di sangue</i>, in libreria da qualche settimana. Capirete che non potevo non leggerlo!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY09oDA4rK2LGH7C22udW35O45xFzdf-7gXE1qz7CVCE6wkYrfJKyvJwmq9w62LwTMJLwYEyNEy7-EpEWa3GcEg0mr-926-P7a3TasQAQlEr50DHtui8n_PxA2htaqf5HYDDVLCJ3cyrQa/s1600/lacamera.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjY09oDA4rK2LGH7C22udW35O45xFzdf-7gXE1qz7CVCE6wkYrfJKyvJwmq9w62LwTMJLwYEyNEy7-EpEWa3GcEg0mr-926-P7a3TasQAQlEr50DHtui8n_PxA2htaqf5HYDDVLCJ3cyrQa/s400/lacamera.jpg" /></a></div>
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Soddisfatta di questa rivisitazione? Nì. <br />
<i>La camera di sangue</i> è un romanzo mediocre, con una narrazione zoppicante e, a tratti, fin troppo infantile. La storia, però, è intrigante. <br />
Sophia Petheram, la protagonista, ha diciassette anni quando, dopo la morte del padre, va a vivere con il suo padrino e tutore legale, monsieur Bernard de Cressac, un ricco amico di famiglia. De Cressac è un uomo sulla quarantina, terribilmente affascinante, mostruosamente ricco e quattro volte vedovo. Tutte le sue defunte mogli avevano i capelli del colore delle foglie in autunno, come quelli della giovane Sophia. La ragazza, inizialmente, resta offuscata da tanta ricchezza e opulenza, dai modi galanti e affascinanti del suo padrino, un uomo che ha girato il mondo e che parla con uno stupendo accento francese (a me ha ricordato molto il Jean-Claude della Hamilton^^). Solo con il passare dei mesi inizierà a rendersi conto che qualcosa di torbido e malvagio è celato sotto all’oro e agli stucchi dell’immensa dimora di Monsieur de Cressac. E che lui stesso, dietro i modi affabili e premurosi, nasconde lati di sé sinistri e alquanto spaventosi…<br />
Ambientato nel Sud degli stati uniti alla metà dell’Ottocento, <em>La camera di sangue</em> tocca temi interessanti come la condizione della donna e la fuga degli schiavi verso il Nord tramite la Ferrovia sotterranea, ma solo di sfuggita, e solo superficialmente. Anche i personaggi sono poco approfonditi e, a tratti, fin troppo contemporanei nel modo di parlare e negli atteggiamenti (soprattutto Sophia, molto più simile a un’adolescente dei giorni nostri che a una morigerata signorina vittoriana). De Cressac esce un po’ meglio, ma non buca la pagina come dovrebbe. È di certo un personaggio ricco di fascino, ma è un fascino un po’ greve, poco fine. Un uomo tanto furbo da riuscire ad assassinare tutte e quattro le mogli e a farla sempre franca avrebbe dovuto essere più sottile, secondo me. Più subdolo, ecco. <br />
Insomma, poteva essere un romanzo grandioso, ma la scrittura lo penalizza un po' e anche l’elemento misterioso e inquietante passa in secondo piano, assorbito dalle descrizioni di vezzosi abiti e dalle, spesso frivole, considerazioni della protagonista. Il finale, poi, appare sbrigativo e troppo superficiale, pur mantenendosi perfettamente in linea con la favola. Peccato dunque, perché le intenzioni erano davvero ottime.<br />
Tre stelline e mezzo. Una bella storia, ma poteva essere raccontata meglio.Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-89980313897765929382013-11-08T11:42:00.000+01:002013-11-08T11:47:09.791+01:00Le stanze buie: la recensione di CarloCi sono persone che ti sorprendono, che ti fanno sorridere e ti commuovono anche un po'. Sono quelle persone che nella casella dei messaggi ti lasciano parole come queste:<br />
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'<i>Ciao Francesca! Volevo dirti che ho finito di leggere il tuo libro e mi è piaciuto molto... davvero tanto! Mi piacerebbe scriverne una recensione anche per darti una mano a pubblicizzarlo, perché lo meriti; io ho un blog ma si occupa di tutt'altro (informazione giuridica), se vuoi puoi pubblicarla sul tuo blog, o passarla ad altri!</i>'<br />
<br />
E così ho fatto. Lui si chiama Carlo, è un appassionato lettore e questo è il suo blog: <br />
<a href="http://mattidalegale.blogspot.it/">Matti da legale</a>.<br />
Ecco la sua recensione al mio romanzo:<br />
<br />
"Che ne è stato delle storie, nei romanzi? Dove sono finite le trame da ricordare, i personaggi da tenere dentro anche dopo che l'ultima pagina del libro si è chiusa? Me lo domando spesso, specialmente se mi capita di leggere gli scrittori italiani delle ultime generazioni: nel tentativo di risultare originali ad ogni costo, cercano lo stile, il colpo di teatro verbale, a volte con risultati imbarazzanti. Così i lettori non trovano più le storie, né la capacità di raccontarle senza il bisogno dello stile a tutti i costi: perché la padronanza della lingua nel raccontare, a volte, fa centro come una freccia. Più dello stile, più dell'originalità, la padronanza delle parole è uno stile di per sé.<br />
Qualche tempo fa mi è capitato questo libro tra le mani: copertina elegante, note sul risvolto semplici e di presa immediata, una frase estratta dal romanzo e piazzata sul retro a sostituire quelle sinossi che spesso servono più a chi vuol recensire senza leggere che al lettore curioso. E un titolo che dice e non dice: "Le stanze buie".<br />
L'autrice è Francesca Diotallevi, milanese trapiantata a Roma, che sulle note ci anticipa poco di sé come ci si aspetta da chi vuol far parlare il suo primo libro. <br />
E allora facciamo parlare le stanze buie di questo romanzo: dicevamo della bellezza della storia. Francesca ci racconta di un maggiordomo puntiglioso e impeccabile, figura d'altri tempi, che per una questione ereditaria si trasferisce al servizio di una famiglia delle Langhe, lasciando la ben più aristocratica Torino. Nella sua nuova sistemazione, troverà una serie di persone e di avvenimenti che cambieranno per sempre la sua vita.<br />
L'Autrice ci spinge con forza nella narrazione, con una mano abile e - lo dicevo sopra - pienamente capace: le parole sono scelte con una cura naturale, mai ostentata e sempre funzionale al racconto. Il lettore troverà spesso un vocabolario preso da un tempo ormai passato, con un fascino innegabile che stona quasi con la ricerca ossessiva di modernismo e post-modernismo propria dell'arte di questi ultimi anni.<br />
La storia oscilla su più generi letterari, mantenendo inalterato il registro: un grande pregio che rende compatta e coerente la lettura, facendo apprezzare ancor di più la capacità narrativa di tenere sotto controllo il racconto, impresa non facile quando si sceglie il racconto in prima persona. Il lettore si sposta avanti e indietro negli eventi, sfiorando il tema della circolarità del tempo e godendo di una serie di sensazioni che lo coinvolgono su più lati: come potremmo avvertire i profumi di un tempo che non viviamo, se non grazie alla parola? E di profumi questo romanzo ne sprigiona molti.<br />
Così, le stanze buie della casa che fa da teatro agli eventi diventano un luogo nel quale cercare i sentimenti: non è forse una stanza chiusa il cuore del protagonista, che sembra aver sepolto in soffitta ogni forma di affetto per sé e per gli altri, in nome di un'etichetta che gli deriva dal suo ruolo sociale? E poi: vale sempre la pena far entrare la luce dove l'ombra del tempo ha deciso di calare il suo mantello? Non si rischia di venirne inondati fino a non vedere più nulla, proprio come quando ci si trova in una stanza buia?<br />
Quando una storia e dei personaggi così veri riescono a lasciarti queste domande vuol dire che il loro inventore ha fatto davvero un ottimo lavoro, e Francesca ha limato ogni cosa in modo preciso, da artigiana della parola. In questo tempo di deserti letterari, vi pare poco?<br />
Un piccolo appunto personale: tra i ringraziamenti, l'Autrice ha citato alcune sue influenze, ma il lettore poi è libero di fantasticare e io ho sentito qualche retrogusto di Moravia e del suo "Gli indifferenti", nelle pose dei personaggi, nella capacità di delinearne i tratti psicologici più con le loro azioni che con le parole o con le introspezioni; anche il piacere di ritrovare questi ingredienti, che magari l'Autore non ha mai preso in considerazione, è una soddisfazione che pochi libri sanno dare."Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-38783914758231124812013-11-06T14:24:00.002+01:002013-11-06T14:37:53.318+01:00Il libro della settimana, su Repubblica.it, è il mio!Cose bellissime, cose che non avresti mai pensato potessero succedere a te, cose che a volte capitano e ti lasciano senza parole. Il mio romanzo è il libro della settimana per Repubblica.it, edizione Torino. <br />
<br />
<a href="http://video.repubblica.it/edizione/torino/il-libro-della-settimana-le-stanze-buie-di-francesca-diotallevi/145463/143986">Repubblica.it - il libro della settimana: 'Le stanze buie'</a><br />
<br />
Sono davvero grata a Massimo Novelli, il giornalista che ha scritto la recensione e che ne ha parlato nel video correlato. Ha usato parole bellissime e mi ha dimostrato, via mail, una gentilezza davvero fuori dal comune. <br />
<br />
Per chi volesse farsi un'idea in più, sul romanzo, oltre a Repubblica ne parlano dei blogger che stimo davvero molto: <br />
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<a href="http://unafragolaalgiorno.blogspot.it/2013/10/recensione-special-le-stanze-buie.html">Una fragola al giorno</a><br />
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<a href="http://www.lastambergadeilettori.com/2013/10/le-stanze-buie-francesca-diotallevi.html">La Stamberga dei lettori</a><br />
<br />
<a href="http://laleggivendola.blogspot.it/2013/10/le-stanze-buie-di-francesca-diotallevi.html">La Leggivendola</a><br />
<br />
<a href="http://ninapennacchi.blogspot.it/2013/11/le-stanze-buie.html">Nina Pennacchi's blog</a><br />
<br />
<a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/2013/10/te-pasticcini-e-le-stanze-buie.html">E guardo il mondo dal mio blog</a><br />
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Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-67111867419987255842013-11-04T17:36:00.001+01:002013-11-04T17:36:42.954+01:00Autunno<div style="text-align: center;">
Prendi un gruppo di amici, una casa in montagna, in un paese un po' isolato, un weekend lungo e l'autunno, in tutta la sua poesia...</div>
<div style="text-align: center;">
Ah, e una casa molto particolare, immersa nel fitto del bosco, abbandonata e inquietante...</div>
<div style="text-align: center;">
*ispirazione alle stelle*</div>
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<span id="fullpost"><span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbKbzcrEzMGrNkEwA2JNimQ9Vuf2uSTmOVjwuwzkjCiQjhSSDZzyn4uYCk9LY8WYIMQelcEG5Z88XjXHT-DqaCKZ5rhDQ49Pcc1MTmkVxeHdiATRc1ICEfhZAfA27YAArNaZ4GjtOM_ILP/s1600/IMG_7846.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgbKbzcrEzMGrNkEwA2JNimQ9Vuf2uSTmOVjwuwzkjCiQjhSSDZzyn4uYCk9LY8WYIMQelcEG5Z88XjXHT-DqaCKZ5rhDQ49Pcc1MTmkVxeHdiATRc1ICEfhZAfA27YAArNaZ4GjtOM_ILP/s320/IMG_7846.JPG" width="320" /></a></span></span></div>
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<span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjpMUZaKBmsct3NGIecpjMY4jW50uTVFxLM6grcKNZJCKLuw-jeuuTjoHS4QtGhbhbDETyvWagOgPknRWFd17pjzpy8h6Gmi-1nq3tFoV6nUqqZDK2IpCH52M6-nbyUCSuwe7Xpch_tlhP/s1600/IMG_8084.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjpMUZaKBmsct3NGIecpjMY4jW50uTVFxLM6grcKNZJCKLuw-jeuuTjoHS4QtGhbhbDETyvWagOgPknRWFd17pjzpy8h6Gmi-1nq3tFoV6nUqqZDK2IpCH52M6-nbyUCSuwe7Xpch_tlhP/s320/IMG_8084.JPG" width="213" /></a></span></div>
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<span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjNXiUAj4he0zOgQV13M98IDKoJr48HP24PibuvHjq86LQ31rboy14cZMGEc_KGyNeIXVrqKaasYdmtNlAAsjZ2UUVZyhKGCJ8_6m7Nr2JKjDBEBCVj_idC2Pamdu-MSZ4DRqD9RQjEHZ_/s1600/IMG_8091.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjjNXiUAj4he0zOgQV13M98IDKoJr48HP24PibuvHjq86LQ31rboy14cZMGEc_KGyNeIXVrqKaasYdmtNlAAsjZ2UUVZyhKGCJ8_6m7Nr2JKjDBEBCVj_idC2Pamdu-MSZ4DRqD9RQjEHZ_/s320/IMG_8091.JPG" width="320" /></a></span></div>
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<span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikTbiSJAy1sf88SHZBR7cRXyJo-Swn4bVqyXtRMwmIFyRmJ_X74udrzjTdMzdso-fzxUh85UFOpElcN39rE_TKakxZYq8fB3QzPMgqPE-J3p4fyK6ziCuXRlcDNTu290RXJQsWo94BrZym/s1600/IMG_8092.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikTbiSJAy1sf88SHZBR7cRXyJo-Swn4bVqyXtRMwmIFyRmJ_X74udrzjTdMzdso-fzxUh85UFOpElcN39rE_TKakxZYq8fB3QzPMgqPE-J3p4fyK6ziCuXRlcDNTu290RXJQsWo94BrZym/s320/IMG_8092.JPG" width="320" /></a></span></div>
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Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-88945515201277204932013-10-21T22:02:00.000+02:002013-10-31T13:55:20.859+01:00Resoconto libresco<i>Qualsiasi cosa, se rimane a lungo uguale a se stessa, finisce per esaurire a poco a poco la propria energia</i>. (Haruki Murakami, <i>A Sud del confine, a Est del sole</i>)<br />
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Gli ospiti abituali di questo piccolo salotto se ne saranno certamente accorti: ho completamente stravolto la grafica del blog. Il motivo è, in parte, riassunto nella citazione di apertura di questo post. Piccolo Sogno Antico è nato tre anni fa, e iniziava ad accumulare la polvere negli angoli. Non avevo mai fatto ‘pulizia’, non avevo cambiato una virgola, e non mi riconoscevo più nei suoi toni pastello e nella grafica frou frou. Sono cresciuta anche io in questi tre anni, e sono cambiata: adesso voglio spazi bianchi, semplici e ariosi. Voglio più essenzialità, più luce e meno ombre. Le mie passioni, tuttavia, non sono cambiate. Questo angolino resterà sempre un posto dove il passato la fa da padrone. E dove il profumo dei libri impregna l’aria. <br />
A proposito di libri, mi sono accorta che è davvero da tanto che non posto nulla in proposito… <br />
Così ho deciso di rimediare con una carrellata di mini recensioni di libri che, nell'ultimo anno, mi hanno fatto battere il cuore. Forse non è ancora tempo di bilanci, o forse sì. Oggi è il mio compleanno, in fondo, tutti i miei libri sono negli scatoloni pronti a trasferirsi con me nella nuova casa e io sono in vena di guardare indietro e fare un rendiconto!<span id="fullpost"> <br />
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<span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmzDG6iuNZ37ZJjX0-OMV2DVQJtBSNZV_DB0eVcdY2dOA9g7YJkyoKyRifJqUuJueSOUIyB9UmItPvSeQiF6cqFXqJtCTtlriE0s3zUjdgiyrNgC1N4KOJc_cVhK18Zdoc9tk4MOT2UXaz/s1600/verde_oscutrit_02_2_.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmzDG6iuNZ37ZJjX0-OMV2DVQJtBSNZV_DB0eVcdY2dOA9g7YJkyoKyRifJqUuJueSOUIyB9UmItPvSeQiF6cqFXqJtCTtlriE0s3zUjdgiyrNgC1N4KOJc_cVhK18Zdoc9tk4MOT2UXaz/s400/verde_oscutrit_02_2_.jpg" /></a></span></div>
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<span id="fullpost"><b><b><em>Verde Oscurità</em></b>, Anya Seton, edizioni Beat</b></span><br />
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<span id="fullpost">Meraviglioso. Non trovo altre parole per descrivere questo libro che mi ha davvero affascinato. La storia si snoda attraverso due epoche, l’Inghilterra del 1500 e quella del 1960, ma i luoghi e i personaggi sono gli stessi. Il romanzo affronta, infatti, il delicato tema della reincarnazione, e lo fa in modo molto coinvolgente. E’ possibile riparare i torti del passato e avere una seconda chance dalla vita? Questa è la premessa che Anya Seton pone come base della sua storia. La protagonista, Celia, è una giovane neosposa infelice. Il suo matrimonio con l’avvenente Richard, baronetto inglese, sta inspiegabilmente naufragando. Il loro incontro sembra sia stato voluto dal destino, ma presto qualcosa di oscuro arriva a turbare il loro matrimonio. Un male che sembra affondare le sue radici nell’epoca in cui il trono d’Inghilterra era conteso tra Maria la Sanguinaria ed Elisabeth I e in cui gli scontri tra cattolicissimo e protestantesimo erano più accesi. A quel tempo, infatti, Celia era una giovane donna di incredibile bellezza e Richard un austero monaco di nome Stephen, rigido e profondamente devoto…</span><br />
<span id="fullpost">La scrittura della Seton è precisa e avvolgente, la ricostruzione storica impeccabile e la storia d’amore tra Celia e Stephen appassionata, sofferta e tragica. A questo si aggiunge il fascino di una teoria, quella della reincarnazione, che ha il suo perché e fa di questo romanzo un vero gioiello, salito di diritto nella mia personale top ten dei migliori libri mai letti.</span><br />
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<span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikY9AGCSs7HUtyYQKHivLJth23fquzIPs3sONhyphenhyphenW5p4Q7_XD53DcfIlIrmtlBNGqQXm_zkfCXlsA69WZBYSxgbjq5c97mnPkVyhVyxkbDFBDRE13muo5Zh0SLERjHpT3TcgFHJx4yDzIXj/s1600/untitled.png" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikY9AGCSs7HUtyYQKHivLJth23fquzIPs3sONhyphenhyphenW5p4Q7_XD53DcfIlIrmtlBNGqQXm_zkfCXlsA69WZBYSxgbjq5c97mnPkVyhVyxkbDFBDRE13muo5Zh0SLERjHpT3TcgFHJx4yDzIXj/s1600/untitled.png" /></a></span></div>
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<span id="fullpost"><b><i>Il medico di corte</i>, Per Olov Enquist, edizioni Iperborea</b></span><br />
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<span id="fullpost">Questo romanzo è una piccola perla. La storia della Rivoluzione danese, messa in atto dall’illuminista Johann Friedrich Struensee, giovane medico tedesco alla corte di re Cristiano VII, è riportata con una scrittura raffinata e impeccabile. E Struensee è un personaggio davvero incredibile, che mi ha profondamente colpito. Siamo nel diciottesimo secolo e Cristiano è un re bambino che una rigida istruzione ha portato sull’orlo della follia. Lo scopo di questa dottrina è quello di rendere il monarca incapace di prendere una qualsiasi decisione, creando un vuoto di potere che dia modo alla corte di detenere tutto il potere. Fino all’arrivo di Stuensee. Il giovane medico, imbevuto di idee illuministe, entrerà in sintonia con Cristiano e riuscirà, in breve tempo, a farsi nominare primo consigliere, mettendo in atto una Rivoluzione ‘da scrivania’, senza spargimenti di sangue. ‘Un sessantotto in porcellana’, come l’ha definito Alessandro Baricco. Ma Struensee nella sua ascesa al potere farà l’errore, imperdonabile, di innamorarsi, ricambiato, della Regina, la giovane sposa rifiutata da Cristiano, Caroline Mathilde. Il loro amore proibito sarà la rovina di entrambi. Per Olov Enquist riscrive una storia vera dandole un’energia e un pathos che portano a commuoversi e indignarsi, a schierarsi. Ma sarà una battaglia persa in partenza… o forse no? Da leggere per assaporare un pezzo di storia e per scoprire un amore senza tempo. </span></div>
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<span id="fullpost"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO31ptxrnOnrSDaC_RCclN5_CRrscK-Dij5UyPnNADvfGemo4xTMnvGKUVpCM5aAVD9P_MtUKgRRKlIL0Hx73KG2w7dVfflOqfd1wuZmIHxTyJdCOcvcGosVkQ5DMM3uNvuUZJGU5dLZX2/s1600/fuggitiva.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjO31ptxrnOnrSDaC_RCclN5_CRrscK-Dij5UyPnNADvfGemo4xTMnvGKUVpCM5aAVD9P_MtUKgRRKlIL0Hx73KG2w7dVfflOqfd1wuZmIHxTyJdCOcvcGosVkQ5DMM3uNvuUZJGU5dLZX2/s320/fuggitiva.jpg" width="203" /></a></span></div>
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<span id="fullpost"><strong><em>L'ultima fuggitiva</em>, Tracy Chevalier, Neri Pozza editore</strong></span><br />
<strong></strong><br />
Il cuore di Honor Bright, quacchera mite e silenziosa, è spezzato: il fidanzato l’ha piantata a un passo dal matrimonio, per stare con un'altra donna. Per non dover sopportare, oltre al dolore, anche l’imbarazzato sguardo compassionevole degli altri membri della comunità, Honor prende una sofferta decisione: lascerà l’amato Dorset e si imbarcherà per l’America con la sorella Grace, promessa sposa di Adam Cox, residente in Ohio. Solo una volta attraversato l’Oceano Honor si renderà conto che L’America non è come l’aveva immaginata: tanto sconfinata da incutere timore, popolata da persone terribilmente schiette, ma soprattutto afflitta da un grave male: la schiavitù. Quando Grace morirà di febbre gialla prima di aver raggiunto il futuro marito, Honor si ritroverà improvvisamente sola, incapace di adattarsi alla sua nuova vita e in preda alla nostalgia. Dovrà allora imparare a proprie spese la lezione più grande: in America, dove tutto è nuovo, le persone vogliono guardare avanti, non indietro. ‘Noi non piangiamo sulle disgrazie, voltiamo pagina’ <br />
Tracy Chevalier non delude mai. I suoi romanzi ti portano dritti dentro l’epoca di cui narra, ti fanno sentire sapori e profumi, ti svelano usi e costumi e, soprattutto, ti fanno conoscere personaggi incredibilmente reali: la fragile e tenace Honor; Donovan, il cacciatore di schiavi, tanto abietto e brutale quanto capace di incredibili slanci di tenerezza; Belle, la modista spregiudicata, donna moderna in un paese di bamboline; Jack, uomo appassionato ma sottomesso alla volontà di una madre arcigna… <br />
Sono tanti i motivi per leggere questo libro, ma il primo resta, appunto, il fatto che Tracy Chevalier non delude mai!<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4OUtDHa5JHNd77FIKi98IXRN8hOa9Ymk9b3nP7ghMkBtp2NFjKimEQelPIMLpggtQpZ-UjqXSqW_3zKuFYlCrV24NL2J5Re8-sj918Uhkh5DqscEVv5zcTJwVPEJZXEVp7cSwshvttYfU/s1600/quasi_es_la_morte_del_cuore_01_02.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh4OUtDHa5JHNd77FIKi98IXRN8hOa9Ymk9b3nP7ghMkBtp2NFjKimEQelPIMLpggtQpZ-UjqXSqW_3zKuFYlCrV24NL2J5Re8-sj918Uhkh5DqscEVv5zcTJwVPEJZXEVp7cSwshvttYfU/s1600/quasi_es_la_morte_del_cuore_01_02.jpg" /></a></div>
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<b><i>La morte del cuore</i>, Elizabeth Bowen, Neri Pozza editore</b><br />
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È la storia di Portia, che a quindici anni resta orfana e deve trasferirsi nella suntuosa casa londinese dello sconosciuto fratellastro maggiore Thomas. La sua ‘grave’ colpa è quella di essere nata in seguito all’adulterio del padre di Thomas con una donna più giovane. Thomas non ha mai perdonato suo padre per il tradimento e il conseguente divorzio, perciò accetta Portia con la stessa freddezza che riserverebbe a un perfetto sconosciuto. Sua moglie Anna non sarà da meno.<br />
La prima immagine che mi viene in mente, dopo aver finito questo romanzo, sono quelle eteree merlature di brina che ricoprono i vetri delle finestre in inverno. Il mondo, dall’altra parte, appare incorporeo, evanescente. Freddo ed elegante. <br />
Così è questo libro, che affronta la perdita dell’innocenza e il crollo delle illusioni con disincantata leggerezza, come dita che sfiorano appena i tasti di un pianoforte, creando una musica lieve e malinconica insieme. Si osservano le vite dei personaggi con distacco, perché è così che ce li mostra la Bowen, prediligendo una magistrale descrizione delle atmosfere a discapito dei sentimenti. Eppure i sentimenti sono lì, appena percepibili sotto il rigido autocontrollo di coloro che si muovono tra queste pagine, e sono pronti a esprimersi nel peggiore dei modi: con la morte del cuore. <br />
E’ veramente un piccolo capolavoro questo libro, ma tiene a distanza, impedisce al lettore di varcare la soglia dell’intimità, della comunione con i protagonisti, che è necessaria per affezionarsi a loro. <br />
E’ come quella finestra coperta di ghiaccio che rende ogni cosa meravigliosa e incantata. Ma è pur sempre una barriera. Anche se la scrittura è talmente evocativa da risultare pressappoco perfetta. <br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivpOukOWUOSsrTdxZ7wKegSm1B1Rt8BYAAvGnd7Z0QJJX3EzpnLoTJVPdrst5YkTICortqdN9qww7ZyVHbTTKFrnX66whBhZMllXnDhhJ24WT7U0VKHDJRSYtQ4j2y05OFNVBlCmIFodsd/s1600/le%2520braci.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEivpOukOWUOSsrTdxZ7wKegSm1B1Rt8BYAAvGnd7Z0QJJX3EzpnLoTJVPdrst5YkTICortqdN9qww7ZyVHbTTKFrnX66whBhZMllXnDhhJ24WT7U0VKHDJRSYtQ4j2y05OFNVBlCmIFodsd/s320/le%2520braci.jpg" width="202" /></a></div>
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<b><i>Le braci</i>, Sandor Marai, Adelphi</b><br />
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Due uomini e una donna, il più classico dei triangoli. Due uomini ormai anziani, un tempo migliori amici, quegli amici che sono un po' anime gemelle, ma che la vita ha separato nel modo più crudele: facendoli innamorare della stessa donna. Ora, lei è morta e loro sono alla resa dei conti. Le braci sono ciò che rimane del loro passato, una storia che verrà sviscerata nel corso della notte in cui si troveranno, finalmente, uno di fronte all’altro, dopo quaranta anni, a cercare di capire chi dei due abbia pagato il prezzo più alto per le scelte che sono state compiute. Sembra una storia scontata, eppure c’è qualcosa, in questo libro, che lo rende magnetico e intrigante, e che ti rende incapace di staccare gli occhi dalla pagina. O forse è solo il modo in cui è scritto. Che se sapessi scrivere così… se sapessi scrivere così sarei Sandor Marai, appunto. Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-49356237776570476352013-10-06T14:14:00.002+02:002013-10-06T14:19:50.486+02:00La colonna sonora del mio romanzo (prima parte)Il mio romanzo è uscito da due settimane e mi ha già dato tante, bellissime, soddisfazioni. Mi stupisco, e mi commuovo, davanti alla reazione delle persone che si rapportano con il mio libro... davanti alle loro parole gentili, al loro entusiasmo, al loro interesse. Scrivere è condivisione, e non esisterebbero storie senza persone disposte ad ascoltarle. A questo proposito vorrei segnalarvi la mia <a href="http://ninapennacchi.blogspot.it/2013/10/intervista-francesca-diotallevi.html">intervista</a> sul blog della scrittrice Nina Pennacchi^^<br />
Oggi vorrei farvi ascoltare qualcuna delle canzoni che mi hanno ispirato durante il processo di scrittura. In sostanza, questa è la musica che ho ascoltato e riascoltato ripetutamente mentre scrivevo, e che resterà sempre legata a quel periodo e a questa storia. <br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/mAh--lH0H3U" width="560"></iframe><br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/mzX0rhF8buo" width="560">&amp;amp;amp;amp;amp;amp;lt;br /&amp;amp;amp;amp;amp;amp;gt; </iframe> <br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="315" src="//www.youtube.com/embed/JizBVv-J5_0" width="420"></iframe> <br />
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PS: per chi volesse seguirmi su Facebook, questa è la mia <a href="https://www.facebook.com/pages/Francesca-Diotallevi/159073597630602?fref=ts">PAGINA</a>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-30103208669401603472013-09-13T17:56:00.000+02:002013-09-16T17:48:34.340+02:00Le stanze buie - il mio primo romanzo<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
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Vi ho tenuto un po' sulle spine...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3vXp4ohkJ-NIOrnHFzBowHf6hEHeDMJEjRAmgO849UvDDXGcGa2j493KAfGQPaOaEWFap4hT1BaUCKerZXZP0KWkaZvDe_l5CTVNv7XAqmw46LgrhhaLbdbxWMypJq9wAS4iVEmd4inzW/s1600/Diotallevi_COVER+completa-page-001.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg3vXp4ohkJ-NIOrnHFzBowHf6hEHeDMJEjRAmgO849UvDDXGcGa2j493KAfGQPaOaEWFap4hT1BaUCKerZXZP0KWkaZvDe_l5CTVNv7XAqmw46LgrhhaLbdbxWMypJq9wAS4iVEmd4inzW/s400/Diotallevi_COVER+completa-page-001.jpg" /></a></div>
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Ma ecco svelato il mistero... si tratta del mio primo romanzo, edito da Mursia!<br />
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<iframe allowfullscreen="" frameborder="0" height="344" src="//www.youtube.com/embed/dY_vv-rneGI" width="459"></iframe><br /></div>
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<strong></strong><br />
<strong>Sinossi</strong><br />
<em>Torino, 1864. Un impeccabile maggiordomo di città viene catapultato nelle Langhe: per volere testamentario di un lontano zio, suo protettore, dovrà occuparsi della servitù nella villa dei conti Flores. Il protagonista si scontra così con il mondo provinciale completamente diverso da quello dorato e sfavillante dell'alta società torinese e con le abitudini dei nuovi padroni e dei loro dipendenti. Nella casa ci sono un conte burbero, una donna eccentrica e anticonformista, ma anche sola e infelice, un cameriere dalla doppia faccia e una vecchia che sa molte cose, ma soprattutto c'è una stanza chiusa da anni nella quale non si può assolutamente entrare. A partire da questo e da altri misteri il maggiordomo si troverà, suo malgrado, a scavare nel passato della famiglia per scoprire segreti inconfessati celati da molto tempo e destinati a cambiare per sempre la sua vita.</em><br />
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Ci ho lavorato a lungo, con impegno, e vederlo pubblicato è un'emozione grande, indescrivibile. <br />
Il libro sarà disponibile in libreria dal 23 settembre. per il momento è possibile trovarlo su diverse librerie online (e con un discreto sconto), tra cui:<br />
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<a href="http://www.ibs.it/code/9788842552772/diotallevi-francesca/stanze-buie.html">IBS</a><br />
<a href="http://www.amazon.it/s/ref=nb_sb_noss?__mk_it_IT=%C3%85M%C3%85%C5%BD%C3%95%C3%91&url=search-alias%3Daps&field-keywords=le%20stanze%20buie&sprefix=le+st%2Caps&rh=i%3Aaps%2Ck%3Ale%20stanze%20buie&sepatfbtf=true&tc=1379085630489&ajr=sabc">Amazon</a><br />
<a href="http://www.libreriauniversitaria.it/stanze-buie-diotallevi-francesca-ugo/libro/9788842552772">Libreria Universitaria</a><br />
<a href="http://www.inmondadori.it/Le-stanze-buie-Francesca-Diotallevi/eai978884255277/">Mondadori</a><br />
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Chi segue questo blog conosce le mie passioni (la storia, il passato) e i miei gusti letterari (classici, gotici, romance). Questa storia è una summa di ciò che amo, semplicemente. C'è un po' di Jane Eyre, un po' di Henry James, un'eco di Kazuo Hishiguro... e tanto di me.<br />
Spero con tutto il cuore che avrete voglia di curiosare tra queste pagine, magari di perdervi nelle sue <em>stanze buie</em>... e condividere questa avventura con me!<br />
(Al più presto anche la pagina facebook e il sito web)<br />
Vi terrò aggiornati!Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-35540823841446042282013-08-25T18:20:00.002+02:002013-08-25T18:33:17.281+02:00Coming soon...<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrLhlA3B9mD_iM2IPIn95_VuX19RE96g4m0qzGmy4ootrT8kLBEgrN6OP6lxtLzUg8lT_1BZnyQ50Vax_J2pO-TSsVrA7ZD_zrMhWHMjS3zdgwR9d6yK-tlWTfnHg26KlfSCnKigvspQaM/s1600/a.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhrLhlA3B9mD_iM2IPIn95_VuX19RE96g4m0qzGmy4ootrT8kLBEgrN6OP6lxtLzUg8lT_1BZnyQ50Vax_J2pO-TSsVrA7ZD_zrMhWHMjS3zdgwR9d6yK-tlWTfnHg26KlfSCnKigvspQaM/s400/a.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHZO4jRpuIjBqJSzg60k7y7KuxJo244Bqqi0Fk3TqfIF5AiKgStbkPKtfwO5dL_4u_BEpVmQJLm1YhG34YOcYuIZwJqMulFEWnxUTbWRVjFo1nRwQnc7QEXdPEySoD47dimuxTbHvIIe3D/s1600/b.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhHZO4jRpuIjBqJSzg60k7y7KuxJo244Bqqi0Fk3TqfIF5AiKgStbkPKtfwO5dL_4u_BEpVmQJLm1YhG34YOcYuIZwJqMulFEWnxUTbWRVjFo1nRwQnc7QEXdPEySoD47dimuxTbHvIIe3D/s400/b.jpg" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrc1LD87jO46pvwAlzbRQVajMF8vCd5iXZ-h0p2ITEqoxKMJxAEqMch_pQzh5w6zusduC9OLkMbF8oe4hWiHhVfjhvB573Bb1vGCWh9Am4T6d9pITF9vSAkjF31HGbr-5dZ4SYZ_YDsSwu/s1600/d.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrc1LD87jO46pvwAlzbRQVajMF8vCd5iXZ-h0p2ITEqoxKMJxAEqMch_pQzh5w6zusduC9OLkMbF8oe4hWiHhVfjhvB573Bb1vGCWh9Am4T6d9pITF9vSAkjF31HGbr-5dZ4SYZ_YDsSwu/s400/d.jpg" /></a></div><br />
Siete curiosi? Presto vi svelerò ogni cosa!<br />
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Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-27312768591645041762013-06-12T16:19:00.003+02:002013-06-12T16:31:01.377+02:00Maria Antonietta tour 2013<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvmXsFpkIm7NsIMPsEBJwjLQ-VzESOlt57GzURTt7NG2ypwATkwvyN1_9KEndafY0vv_SvIPXKYoT-IQMlT2IqoZVo6Oe1sT7C88BuZl1_ah59UXPqMM2t46F-vDG8X8nao6ufLN6-BI9W/s1600/Locandina.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvmXsFpkIm7NsIMPsEBJwjLQ-VzESOlt57GzURTt7NG2ypwATkwvyN1_9KEndafY0vv_SvIPXKYoT-IQMlT2IqoZVo6Oe1sT7C88BuZl1_ah59UXPqMM2t46F-vDG8X8nao6ufLN6-BI9W/s400/Locandina.jpg" /></a></div>
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Un blog come questo, che ama Parigi e Maria Antonietta, non poteva non segnalarvi questa splendida iniziativa:<br />
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<div style="text-align: center;">
<span style="color: #e06666; font-size: large;">Il Maria Antonietta Tour 2013</span></div>
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Il tour è organizzato da Arianna del blog <a href="http://www.eguardoilmondodalmioblog.com/">E guardo il mondo dal mio blog</a> e Alice de <a href="http://laparigidimariaantonietta.blogspot.it/">La Parigi di Maria Antonietta</a>.<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgqmGZJYfOtcyNOyPYpsUrKrHWq_d7y00D4LbH_U6bR4_rQB6HaCE7aVMY9awVQpTSadJbOPnITQJy_KlGPG2b7V0ZoIsaQ6GRdWIDtK10V_U7fZMlu24yPrTg71bjmwzyTZxKBVK0S2Zs/s1600/229786_10201003888969321_662668494_n.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhgqmGZJYfOtcyNOyPYpsUrKrHWq_d7y00D4LbH_U6bR4_rQB6HaCE7aVMY9awVQpTSadJbOPnITQJy_KlGPG2b7V0ZoIsaQ6GRdWIDtK10V_U7fZMlu24yPrTg71bjmwzyTZxKBVK0S2Zs/s400/229786_10201003888969321_662668494_n.jpg" /></a></div>
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Allora, che programmi avete per agosto?<br />
Se non avete ancora deciso dove andare in vacanza potreste prendere seriamente in considerazione l'idea di passare l'estate sulle tracce della più famosa e discussa delle Regine francesi...<br />
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV6o8UNBW8zDxTy_Lp5VxQD4m0I2H5NCVksewBoPk0db12d6W2QpQKpheUs8R7peS3l58fm3iuaxlfKx6lobnqNU7nVJ04IPW5FtY0AUVG8HSucb6K2-n40sXshU6QS39HPY5zRLWbparo/s1600/image.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgV6o8UNBW8zDxTy_Lp5VxQD4m0I2H5NCVksewBoPk0db12d6W2QpQKpheUs8R7peS3l58fm3iuaxlfKx6lobnqNU7nVJ04IPW5FtY0AUVG8HSucb6K2-n40sXshU6QS39HPY5zRLWbparo/s400/image.jpg" /></a></div>
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Potete trovare tutte le informazioni che vi occorrono <a href="http://frenchbonton.blogspot.it/2013/04/maria-antonietta-tour-2013.html">QUI</a><br />
e <a href="http://laparigidimariaantonietta.blogspot.it/2013/05/finalmente-il-gran-giorno-e-arrivato.html">QUI</a>.<br />
Per iscrivervi, o semplicemente per saperne di più, scrivete a: <span style="color: #ea9999;"><strong>ma2013tour@gmail.com</strong></span><br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDjJ6WBOftYUF4JqNWXjrDxrUk2qVOzU7wvXhIoQp7PJn7Nf81nGM5LstVLRog82rd3Jfxn5-oRj9vw4u_Ht77rm89fha-0DFmqyjlV1hy0tw-BJKg0uziQz_ErpkRqYMlfQUsbzc8crJ9/s1600/Logo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjDjJ6WBOftYUF4JqNWXjrDxrUk2qVOzU7wvXhIoQp7PJn7Nf81nGM5LstVLRog82rd3Jfxn5-oRj9vw4u_Ht77rm89fha-0DFmqyjlV1hy0tw-BJKg0uziQz_ErpkRqYMlfQUsbzc8crJ9/s400/Logo.jpg" /></a></div>
Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-14803794473969630582013-04-04T14:31:00.001+02:002013-04-04T15:10:11.008+02:00Parigi sotto la neve<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj15ji8CM2vYxPw3XdyXe6dtxPDdbhspxKO8UlLZbfblJ4o0qmoJwACcWPOCVIjXRDFgMVoZsmObX-8CI6b27ABtvl0QfvZVKdV8i1zl2cPs13geh3eOS_-DkRKf5NvyprkVRcPiWFg-GDm/s1600/IMG_5644.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="266" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj15ji8CM2vYxPw3XdyXe6dtxPDdbhspxKO8UlLZbfblJ4o0qmoJwACcWPOCVIjXRDFgMVoZsmObX-8CI6b27ABtvl0QfvZVKdV8i1zl2cPs13geh3eOS_-DkRKf5NvyprkVRcPiWFg-GDm/s400/IMG_5644.JPG" width="400" /></a></div><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj15ji8CM2vYxPw3XdyXe6dtxPDdbhspxKO8UlLZbfblJ4o0qmoJwACcWPOCVIjXRDFgMVoZsmObX-8CI6b27ABtvl0QfvZVKdV8i1zl2cPs13geh3eOS_-DkRKf5NvyprkVRcPiWFg-GDm/s1600/IMG_5644.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"></a><br />
Lo so, lo so… sono sparita dal blog da tanto, troppo tempo. <br />
<div style="text-align: justify;">Bé, la buona notizia è che sono ancora viva! Mi sono solo trasferita, e questo ha comportato conseguenze che penso immaginerete: cambiare città, traslocare, imparare a usare un ferro da stiro… sono tutte cose che richiedono del tempo!</div><div style="text-align: justify;"><span id="fullpost"><br />
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Comunque, nella speranza che in futuro riesca a trovare un po’ di tempo per seguire il blog, volevo parlarvi… di Parigi. Strano, eh? :D</div><div style="text-align: justify;">Sì, è vero, ormai siamo in primavera, ma… siamo tutti d’accordo che quest’anno, la botticelliana signora dai capelli d’oro e dalle vesti decorate di fiori è decisamente in ritardo.</div><div style="text-align: justify;">Se guardo fuori dalla finestra vedo un cielo grigio peltro, come nei migliori mesi invernali. Indosso ancora il cappotto e le collant pesanti, e non ho ancora ritirato gli stivali.</div><div style="text-align: justify;">Perciò, queste foto scattate a gennaio non sono poi così fuori tema!</div><div style="text-align: justify;">L’anno scorso, sotto l’albero di Natale, ho trovato un regalo graditissimo: un weekend a Parigi con tanto di biglietto d’ingresso per la mostra ‘L’impressionismo e la moda’. E io che pensavo che in quella scatola (accuratamente camuffata dal mio ragazzo) ci fossero un paio di scarpe!</div><div style="text-align: justify;">Siamo partiti da Roma senza sospettare che al nostro arrivo avremmo trovato un clima polare… che freddo! Ma che meraviglia…</div><div style="text-align: justify;">Benché fossi stata a Parigi diverse volte, mai mi era capitato di vederla così candida. La neve ha iniziato a cadere il venerdì (quando siamo arrivati) e non ha smesso fino al lunedì (quando siamo ripartiti). Innegabili i disagi: molti posti che desideravamo visitare erano chiusi proprio a causa del clima avverso. Ma è stato sorprendente ri-scoprire la città che ho nel cuore sotto una veste tanto insolita. In alcuni scorsi sembrava quasi d’essere tornati indietro di cent’anni, una Parigi in bianco e nero, come nelle migliori foto d’epoca!</div><div style="text-align: justify;">La domenica è stato bellissimo passeggiare per gli Champ de mars con i parigini che, sorpresi quanto noi dall’insolita nevicata, si dilettavano in pupazzi e battaglie a palle di neve! </div><div style="text-align: justify;">Vi lascio con qualche foto!</div><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj15ji8CM2vYxPw3XdyXe6dtxPDdbhspxKO8UlLZbfblJ4o0qmoJwACcWPOCVIjXRDFgMVoZsmObX-8CI6b27ABtvl0QfvZVKdV8i1zl2cPs13geh3eOS_-DkRKf5NvyprkVRcPiWFg-GDm/s1600/IMG_5644.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"> </a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj15ji8CM2vYxPw3XdyXe6dtxPDdbhspxKO8UlLZbfblJ4o0qmoJwACcWPOCVIjXRDFgMVoZsmObX-8CI6b27ABtvl0QfvZVKdV8i1zl2cPs13geh3eOS_-DkRKf5NvyprkVRcPiWFg-GDm/s1600/IMG_5644.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"> </a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vOmmQ-GhBdJPTcszULzHBewGMyz8DsIMwtGIGDg_uh1HTSR4mqZrqPdl3rqHSz8-Nbu2fNnHtdy1qJ_kk1QPTTIV6gNbqU0ldkgKCIY6V8vtnvIiNWjgUrLXOc9BkBBxrpPF4oHoe6N7/s1600/IMG_5641.JPG" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj4vOmmQ-GhBdJPTcszULzHBewGMyz8DsIMwtGIGDg_uh1HTSR4mqZrqPdl3rqHSz8-Nbu2fNnHtdy1qJ_kk1QPTTIV6gNbqU0ldkgKCIY6V8vtnvIiNWjgUrLXOc9BkBBxrpPF4oHoe6N7/s320/IMG_5641.JPG" /></a><br />
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQSQvoTfyxHgg1Z0pv6BGnlDyAVeEdJ_efOUCdo52K6zSS1etP5YLK-3Hji_F5-WyVRmGibsN47yr5d_o9fRgF7i6hYk3V2nkepU-vR8rH3m-wsbhpqtunzDBLuz4OjYbHXAS_cn-4-pR3/s1600/IMG_5651.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQSQvoTfyxHgg1Z0pv6BGnlDyAVeEdJ_efOUCdo52K6zSS1etP5YLK-3Hji_F5-WyVRmGibsN47yr5d_o9fRgF7i6hYk3V2nkepU-vR8rH3m-wsbhpqtunzDBLuz4OjYbHXAS_cn-4-pR3/s320/IMG_5651.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkuYIFyBZZZ6upnS49mqTQRccp0W8qGEOK_6BZfIASA-I4VMR_5A8isEwLLH-5Zz_cdKbcb9nYrzuC-wD446e7MwDqdmm3Bvdht_y2mLcvYaHjOsy_6mc60_cTJRtpOr5_X6QYCnex1NSz/s1600/IMG_5655.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgkuYIFyBZZZ6upnS49mqTQRccp0W8qGEOK_6BZfIASA-I4VMR_5A8isEwLLH-5Zz_cdKbcb9nYrzuC-wD446e7MwDqdmm3Bvdht_y2mLcvYaHjOsy_6mc60_cTJRtpOr5_X6QYCnex1NSz/s320/IMG_5655.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLs2I-2Shq1y2TxNfarzGHCnjapm-pMM5S5FG3eTZwEcvQTcow4yl2nVsGLFSNkA5TA1NpOFBkyWCSh-0oNnUlv4Fmd6di764MfRZlxiwIbWC7S2jDAUZRl6VX4U8PoI67bJKxcSxGXn-w/s1600/IMG_5657.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLs2I-2Shq1y2TxNfarzGHCnjapm-pMM5S5FG3eTZwEcvQTcow4yl2nVsGLFSNkA5TA1NpOFBkyWCSh-0oNnUlv4Fmd6di764MfRZlxiwIbWC7S2jDAUZRl6VX4U8PoI67bJKxcSxGXn-w/s320/IMG_5657.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVkcNfbRttWwU2pxlNv-iyLRY-kEY3TMnHr5u0YKWouayk8jFGH9YcW8uHSh7cGpGdogKtvLFoISdHSd952ZWojMPhVR_vzKAZfhPbuyzWgMFeE3rLCTYugK4oHlv5c0RtlmzTAQ8uqtt_/s1600/IMG_5664.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjVkcNfbRttWwU2pxlNv-iyLRY-kEY3TMnHr5u0YKWouayk8jFGH9YcW8uHSh7cGpGdogKtvLFoISdHSd952ZWojMPhVR_vzKAZfhPbuyzWgMFeE3rLCTYugK4oHlv5c0RtlmzTAQ8uqtt_/s320/IMG_5664.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPPthyphenhyphenmQ2I2MgLd5QrmRQ2jlOq908JJSd7qS2izndAEuJTqdwmqhsW2JnvSAfrmVAHLZarclkPHrSSMNeJOdOSJZV8glf-gesQ3Smaka1AulKBBxY5ONyPlc66TKGByjcIq3frlIBFhS_w/s1600/IMG_5671.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgPPthyphenhyphenmQ2I2MgLd5QrmRQ2jlOq908JJSd7qS2izndAEuJTqdwmqhsW2JnvSAfrmVAHLZarclkPHrSSMNeJOdOSJZV8glf-gesQ3Smaka1AulKBBxY5ONyPlc66TKGByjcIq3frlIBFhS_w/s320/IMG_5671.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZKLxL904MYaLHVKX0dtxRYC7SO5wtwCfeL-TKjRoB9ssDsE9SKyc41A0n7whAC2iRLvzk0YLgxXRpgwcwb7VG8CDkbDIjyXcgZXFUdWIowD39kAPp0A8zumw_QlYEAog_0TlO0ZOdx59X/s1600/IMG_5674.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiZKLxL904MYaLHVKX0dtxRYC7SO5wtwCfeL-TKjRoB9ssDsE9SKyc41A0n7whAC2iRLvzk0YLgxXRpgwcwb7VG8CDkbDIjyXcgZXFUdWIowD39kAPp0A8zumw_QlYEAog_0TlO0ZOdx59X/s320/IMG_5674.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZRfpr2Fd5hyphenhyphendCJCzTFo8enTi_kcOfl29z2QlZmQxmC1eCu36jBlmhkEsMs8XLMm9MiPKOEiakiESQcx5bpl1F_LSkmfgBxKQP0YJwvIaqB8t9YW7Ugi2lHro_3NRppejRehei7TEagSJZ/s1600/IMG_5675.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhZRfpr2Fd5hyphenhyphendCJCzTFo8enTi_kcOfl29z2QlZmQxmC1eCu36jBlmhkEsMs8XLMm9MiPKOEiakiESQcx5bpl1F_LSkmfgBxKQP0YJwvIaqB8t9YW7Ugi2lHro_3NRppejRehei7TEagSJZ/s320/IMG_5675.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7-mRZ4dH1ZJs-cNqewNNQd7TaIwUHf6NZbEZ_44B3Iao-SKAs9A8siH0MDXS2oc9Y2LGp3UZNg-ayo6LsdmdWvb_JeO6m1V0ta9Y0z7q1YzeH_pALYrOxWiGTTCHFScucWTZ7uFg4rJ87/s1600/IMG_5678.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7-mRZ4dH1ZJs-cNqewNNQd7TaIwUHf6NZbEZ_44B3Iao-SKAs9A8siH0MDXS2oc9Y2LGp3UZNg-ayo6LsdmdWvb_JeO6m1V0ta9Y0z7q1YzeH_pALYrOxWiGTTCHFScucWTZ7uFg4rJ87/s320/IMG_5678.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCj0yhGsx_f9L2I87Vs8c_Ci9hEebUDDJEn9S4f7wAXqzVkO4-AtW34fJ0dyrAEx0KAxqQ9JjncJEmD8iDefdgMMcYiSPiEbVVoDRT96qQ6q6nFevqWw6oSCVLB0haAuNySwDceejqRMmK/s1600/IMG_5682.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCj0yhGsx_f9L2I87Vs8c_Ci9hEebUDDJEn9S4f7wAXqzVkO4-AtW34fJ0dyrAEx0KAxqQ9JjncJEmD8iDefdgMMcYiSPiEbVVoDRT96qQ6q6nFevqWw6oSCVLB0haAuNySwDceejqRMmK/s320/IMG_5682.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWqRUeoXbFFz4kyo6iF7tQJjMvMTQ15zsq3Eq5V8cJJhp6A6NWY5LayA4bpptUo7LGoQbeH-px-T1Fbcbz5dtVPDyVf8e1VKEY4BaiGPoLS8dAhDhHcKlqARF4aB9KYAYNch8O9W8Yn8bc/s1600/IMG_5685.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhWqRUeoXbFFz4kyo6iF7tQJjMvMTQ15zsq3Eq5V8cJJhp6A6NWY5LayA4bpptUo7LGoQbeH-px-T1Fbcbz5dtVPDyVf8e1VKEY4BaiGPoLS8dAhDhHcKlqARF4aB9KYAYNch8O9W8Yn8bc/s320/IMG_5685.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC6br4-O5ccSBLGKPI1l0c4kkomsIE4VYRcaQvZFddO_Csn5PCWXesP978-wx-ppSZjB21EGR-IC5MVA8saXgyKXLlE1Yv8Imzp60ieowEMFBT1pQJDs1HFBQ6JiG6uwJ8LuhX8OWG1jIz/s1600/IMG_5703.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhC6br4-O5ccSBLGKPI1l0c4kkomsIE4VYRcaQvZFddO_Csn5PCWXesP978-wx-ppSZjB21EGR-IC5MVA8saXgyKXLlE1Yv8Imzp60ieowEMFBT1pQJDs1HFBQ6JiG6uwJ8LuhX8OWG1jIz/s320/IMG_5703.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwNwmaxONQyETrOSAO_2GDVR8ytH3ONHNrTv_iQgRZiPBi36x5v-9Hhy7Ko2-lKTM0Juz3JcVQKkTd5irmOj9ZlMECD_ndwHOh1ZNdTnmJy0d_SfpMI8Hr6tT_zdvIgubq7k1E0avZJk7R/s1600/IMG_5706.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjwNwmaxONQyETrOSAO_2GDVR8ytH3ONHNrTv_iQgRZiPBi36x5v-9Hhy7Ko2-lKTM0Juz3JcVQKkTd5irmOj9ZlMECD_ndwHOh1ZNdTnmJy0d_SfpMI8Hr6tT_zdvIgubq7k1E0avZJk7R/s320/IMG_5706.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg41NLz6uu8iOkSHXGV6OlAf5oCiYNqGYrls2kQg2ZZjKi8lI7Esn75mKvPaTVTkETyOuthdc0yUeQC0GCWZKEHLK-3Xo1SZFqa7zSSim-4Km74IGrM_MzxpCNPqVnRPv1lT5b_grkuxdpv/s1600/IMG_5724.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg41NLz6uu8iOkSHXGV6OlAf5oCiYNqGYrls2kQg2ZZjKi8lI7Esn75mKvPaTVTkETyOuthdc0yUeQC0GCWZKEHLK-3Xo1SZFqa7zSSim-4Km74IGrM_MzxpCNPqVnRPv1lT5b_grkuxdpv/s320/IMG_5724.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijd-xltXO32BjMZFlmCbm2fIlpXJETKOgZS1GGyBWcu4kzAX_yU913OQbCmKibFPDWiZTrgwbpmV6ZY1xbbGe_txYUjchMemfCJ3r1AVLuuK9dS2uRrS5-SPRU4InHu1vyiuyWCRR2pdi-/s1600/IMG_5745.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijd-xltXO32BjMZFlmCbm2fIlpXJETKOgZS1GGyBWcu4kzAX_yU913OQbCmKibFPDWiZTrgwbpmV6ZY1xbbGe_txYUjchMemfCJ3r1AVLuuK9dS2uRrS5-SPRU4InHu1vyiuyWCRR2pdi-/s320/IMG_5745.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAYs7xgHY9eQtKmCenCazgGlAUCmSE2OmiJkizSsKqKJxG5xCjHkPmKYF1Jtn3vPA9mpcybYAdYlk-MyNxrN8cNBzAcuS7_gGcje7Ffm2iQxjQKU4p-lnpltVVxt5Xkmi3xfJO5b6SqIKu/s1600/IMG_5734.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAYs7xgHY9eQtKmCenCazgGlAUCmSE2OmiJkizSsKqKJxG5xCjHkPmKYF1Jtn3vPA9mpcybYAdYlk-MyNxrN8cNBzAcuS7_gGcje7Ffm2iQxjQKU4p-lnpltVVxt5Xkmi3xfJO5b6SqIKu/s320/IMG_5734.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMwDeTqkNqw9a4Ms-si3xFzd-X_rmHSsOcyTw07qw1joVk6R1d3-t73vkSzLi9icykBy4_R5PHPK4wsF-1DYkAtAT_dhw0U2EhvroStE9cwjO2kDy7O5nCmQi1ee5feJRpAClTCxoBhzgh/s1600/IMG_5752.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhMwDeTqkNqw9a4Ms-si3xFzd-X_rmHSsOcyTw07qw1joVk6R1d3-t73vkSzLi9icykBy4_R5PHPK4wsF-1DYkAtAT_dhw0U2EhvroStE9cwjO2kDy7O5nCmQi1ee5feJRpAClTCxoBhzgh/s320/IMG_5752.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIq58yKh16ADxSN4mu_IsxAldEfY15phF7wuGdwzBB6X8arwtZpJmKoYww8dQNFD0AAwtv-0bpYWKa4XRemaR77f8QCjvpU8PyLon3-XHQhpqkXnkclqG8bv-tRdb2NLCW3LHk-2-Yxqqn/s1600/IMG_5756.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIq58yKh16ADxSN4mu_IsxAldEfY15phF7wuGdwzBB6X8arwtZpJmKoYww8dQNFD0AAwtv-0bpYWKa4XRemaR77f8QCjvpU8PyLon3-XHQhpqkXnkclqG8bv-tRdb2NLCW3LHk-2-Yxqqn/s320/IMG_5756.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEige_ER566rYlv8cXi046_lpOMtPDaGzHpkXNJYpPZPGXYkAGtl7kK4klMZ6l9Vwl2Fo0yo59UFyN2sZZUwVUfvidErOoOndmOkALmjmZOLOWWBw3dNdtW2FFfTpVUArUyXwqZMN4kIsGoY/s1600/IMG_5763.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEige_ER566rYlv8cXi046_lpOMtPDaGzHpkXNJYpPZPGXYkAGtl7kK4klMZ6l9Vwl2Fo0yo59UFyN2sZZUwVUfvidErOoOndmOkALmjmZOLOWWBw3dNdtW2FFfTpVUArUyXwqZMN4kIsGoY/s320/IMG_5763.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3q6fDpEsSUEz_r6-uz7gBntD1CM22CjuBVA-trhqvvBS2aydxvQK4sCNSkWDxk0vWWmCIYeMaYWZgsmqH7L_Sg8IPuiqEvHuQYN_wlCF1TEew3tv1SKGN_1iFI_LAZn7gxYFXIXR7tqBo/s1600/IMG_5776.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi3q6fDpEsSUEz_r6-uz7gBntD1CM22CjuBVA-trhqvvBS2aydxvQK4sCNSkWDxk0vWWmCIYeMaYWZgsmqH7L_Sg8IPuiqEvHuQYN_wlCF1TEew3tv1SKGN_1iFI_LAZn7gxYFXIXR7tqBo/s320/IMG_5776.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5TXdYSlN9GUi2AGk3k0_-GoxYrZB3K5c5hzN_bpRHtrbAUtHjGxHJ6r4foakzckxqGqWfxhbY2uxa03pLLdASLce82Q55MnCvSHUG2wZ4fpAcUxk763E4H4rpKCURedxiVGl7lChXc8l1/s1600/IMG_5787.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj5TXdYSlN9GUi2AGk3k0_-GoxYrZB3K5c5hzN_bpRHtrbAUtHjGxHJ6r4foakzckxqGqWfxhbY2uxa03pLLdASLce82Q55MnCvSHUG2wZ4fpAcUxk763E4H4rpKCURedxiVGl7lChXc8l1/s320/IMG_5787.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-4Wbwz_QjNHtv0MHlgPJJnTXo2RVHANMgqS6RWQAAVr9jRi8PcWeLk7Wdv9-CJMCxwmvubAd7UdfU3qyh4yrjIPslmDJx198H9TXquUofOn-fe3A3O2-NnKvWQWoZeSAmlBO-NKzLFKrg/s1600/IMG_5790.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-4Wbwz_QjNHtv0MHlgPJJnTXo2RVHANMgqS6RWQAAVr9jRi8PcWeLk7Wdv9-CJMCxwmvubAd7UdfU3qyh4yrjIPslmDJx198H9TXquUofOn-fe3A3O2-NnKvWQWoZeSAmlBO-NKzLFKrg/s320/IMG_5790.JPG" /></a><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1hRJ3PoriqMsJH-Hs3EYJFpjRQSy458Hnj0eG9Ucu0UZcSgoasje3t9gZ4nTAdKSJssavy9lbbjPFxbHqSyFJXWn-MOysPnZljVG14_iD9SE8rZb_M9IHwsRXTodUXV6uZcfPdLmuhVQQ/s1600/IMG_5791.JPG" imageanchor="1"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi1hRJ3PoriqMsJH-Hs3EYJFpjRQSy458Hnj0eG9Ucu0UZcSgoasje3t9gZ4nTAdKSJssavy9lbbjPFxbHqSyFJXWn-MOysPnZljVG14_iD9SE8rZb_M9IHwsRXTodUXV6uZcfPdLmuhVQQ/s320/IMG_5791.JPG" /></a> </span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-36798268149536795952012-08-03T17:43:00.002+02:002012-08-03T18:03:28.892+02:00Happy Holiday!!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTBxq1kgptXlBe7pdvvA9lAf70Mf26RNcdio2mZkHewXjginYJmaWo4FD5zEjdGM1E5tDZB7D_-ZSbls4WsHwyagXO0oKKi_rHPgZyu1vTSGdAue-Wu-C3lnAfs8T0uhvwSYDipm_2g7Ta/s1600/FraSallyFrida.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="220" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhTBxq1kgptXlBe7pdvvA9lAf70Mf26RNcdio2mZkHewXjginYJmaWo4FD5zEjdGM1E5tDZB7D_-ZSbls4WsHwyagXO0oKKi_rHPgZyu1vTSGdAue-Wu-C3lnAfs8T0uhvwSYDipm_2g7Ta/s320/FraSallyFrida.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
Foto by my sister Valentina</div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBl3sV-NGaF8EqeGm5-qX3h6essOLC8KYl68vot7eTn-jUUsVNp0TO8ItOnvS6IdTbE_KvzXJe4VS6_VTuhyphenhyphenM-JAUN3OdNlg05glnB2H5sSqliFmVmy2BIDmYRNQ-jvEy4a9MLvj1pt3sx/s1600/artwork_images_693_606646_elliott-erwitt.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="210" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjBl3sV-NGaF8EqeGm5-qX3h6essOLC8KYl68vot7eTn-jUUsVNp0TO8ItOnvS6IdTbE_KvzXJe4VS6_VTuhyphenhyphenM-JAUN3OdNlg05glnB2H5sSqliFmVmy2BIDmYRNQ-jvEy4a9MLvj1pt3sx/s320/artwork_images_693_606646_elliott-erwitt.jpg" width="320" /></a></div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
Foto by Erwitt Elliott </div><div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><br />
</div><div align="left" class="separator" style="clear: both; text-align: center;"></div>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-3935071371754088862012-05-15T12:05:00.001+02:002012-05-15T12:33:43.876+02:00Stringere la mano al proprio scrittore preferito al Salone del libro!<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirfA0FHkhDPNbO36ACy1tmKXhFQemweswGqqqEt2NfM3gSSa4RoeBRVFMdshyk81XjtitNFKHKrAf9yG57p5K5ToX3clKdxe34NYIIEf3V7-Djo-o27dYdKo8EWRJFVMmCa9pUblV6njqx/s1600/IMG_2524.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEirfA0FHkhDPNbO36ACy1tmKXhFQemweswGqqqEt2NfM3gSSa4RoeBRVFMdshyk81XjtitNFKHKrAf9yG57p5K5ToX3clKdxe34NYIIEf3V7-Djo-o27dYdKo8EWRJFVMmCa9pUblV6njqx/s320/IMG_2524.JPG" width="320" /></a></div><br />
Potrei parlarvi per ore del Salone del Libro, paradiso terrestre di ogni Lettore, ma penso che molti altri blogger l’abbiano già fatto a meraviglia. Del resto, il Salone del Libro è uno di quei magici luoghi di perdizione in cui <em>devi</em> mettere piede, per sentirti elettrizzato, per dimenticare che a casa hai già vagonate di libri non letti che ti aspettano e che il tuo portafoglio grida vendetta. <br />
Io ho scelto la giornata di domenica per un solo, evidente, motivo. <em>Lui</em>, <strong>Alessanbro Baricco</strong>.<br />
Vi avevo già parlato <a href="http://piccolosognoantico.blogspot.it/2011/11/io-baricco-e-i-suoi-libri.html">QUA</a> della mia insana passione per lo scrittore torinese. Potevo farmi scappare l'opportunità di assistere ad una sua conferenza dal vivo? Ovviamente no! <span id="fullpost"> <br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOb6zem1gSL8jMdaVk7127lP8qd_mLKTzARvb0ufivilMn0-B-yr2ORReiZJFfd_sYBGDqqf-MjQLH0JsI24gsvMH3wdQeZYx606B8708NFeY4XrjIrOZrbjTa5xckXupBurUZRbNRMlcF/s1600/IMG_2538.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhOb6zem1gSL8jMdaVk7127lP8qd_mLKTzARvb0ufivilMn0-B-yr2ORReiZJFfd_sYBGDqqf-MjQLH0JsI24gsvMH3wdQeZYx606B8708NFeY4XrjIrOZrbjTa5xckXupBurUZRbNRMlcF/s320/IMG_2538.JPG" width="300" /></a></div><br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikp8YMKEvlI0AGSzR4Mj4oh-_t7BedVgE3ihTy34triJVJMHpJ-Z0P71bhdH_ZvK7GQdfZoAEVXAbGc2C3BZlwZpxkdfy9sjG2ktUlPxULI_I2a5Qhh1amciCq73tIFIbdWALJ8EZXtgAa/s1600/IMG_2533.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEikp8YMKEvlI0AGSzR4Mj4oh-_t7BedVgE3ihTy34triJVJMHpJ-Z0P71bhdH_ZvK7GQdfZoAEVXAbGc2C3BZlwZpxkdfy9sjG2ktUlPxULI_I2a5Qhh1amciCq73tIFIbdWALJ8EZXtgAa/s320/IMG_2533.JPG" width="250" /></a></div><br />
L’impressione che sia una persona assolutamente piacevole, oltre che di grande intelligenza e senso dell’umorismo, resta confermata. Il fatto che sia un po’ narciso, lo conferma lui stesso. Del resto, gli scrittori si nutrono degli elogi dei loro lettori, questo è un dato di fatto. E Baricco, di lettori, ne ha davvero parecchi: la platea dell’Auditorium era gremita! (io ero a tre file dal palco, che fortuna!)<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgti9UNN3v-ZVkBeuP-AUHsDtPF5TCLFDRjgPAesDRS93Rj4BG7QuQSMu1gJBnP00ajK0TXv_vfZOvtVWJ__xMJihWeZBua7_Z3BAzjO5UcmcUDAK3TkhC2wfRpNHuZQz46l7WwPYGFyJyM/s1600/IMG_2528.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgti9UNN3v-ZVkBeuP-AUHsDtPF5TCLFDRjgPAesDRS93Rj4BG7QuQSMu1gJBnP00ajK0TXv_vfZOvtVWJ__xMJihWeZBua7_Z3BAzjO5UcmcUDAK3TkhC2wfRpNHuZQz46l7WwPYGFyJyM/s320/IMG_2528.JPG" width="320" /></a></div><br />
L'argomento trattato è stato di grande interesse: il modo in cui, negli ultimi venticinque anni, sia cambiato (per una volta in meglio) il modo di scrivere e, di conseguenza, il modo di leggere. Non siamo diventati, come si temeva anni fa, una società dell'immagine, ma siamo anzi un popolo di grandi scrittori! Tra sms, mail, blog e facebook scriviamo molto più di quanto scrivessero i nostri nonni, anche se il più delle volte, tra abbreviazioni e sviste grammaticali facciamo scempio della lingua italiana...bè, ma almeno l'importante è provarci!<br />
Baricco ha tenuto banco per un'ora senza mai annoiare, senza cali di tono, suscitando anzi svariate risate tra il pubblico. Per concludere ha letto alcune pagine tratte da un racconto di Fenoglio, perchè potessimo assaporare fino in fondo il potere della lingua italiana. Una tendenza dei giorni nostri, infatti, è leggere quasi esclusivamente libri stranieri, tradotti in italiano. Ma l'italiano, scritto dagli italiani, è tutta un'altra cosa, ha un'altra musicalità. Qualunque scrittore in erba dovrebbe tenerne conto.<br />
La sorpresa, comunque, è stata la sua incredibile disponibilità: a fine conferenza ha firmato l’autografo a tutti quelli che gli hanno messo un pezzo di carta sotto al naso: libri, agendine, foglietti volanti e persino mappe del Salone! E vi assicuro che eravamo davvero in tanti. Ha risposto alle più svariate domande e sorriso ai commenti. Una persona davvero deliziosa^^<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSy72wkTE2GD9rdeMooVRT3TM_EyeX4AvaHNgZgTdoojh197ORCODkND-xTDJ3_IlbyWXoK7qwVOhWDAZSN9jmtLXK-U6shZRqxYxjcusiwDDZZiuEQRPtK4CTH3QEmCVZn5Z9hLNGdPWJ/s1600/IMG_2542.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSy72wkTE2GD9rdeMooVRT3TM_EyeX4AvaHNgZgTdoojh197ORCODkND-xTDJ3_IlbyWXoK7qwVOhWDAZSN9jmtLXK-U6shZRqxYxjcusiwDDZZiuEQRPtK4CTH3QEmCVZn5Z9hLNGdPWJ/s320/IMG_2542.JPG" width="320" /></a></div><br />
Per quanto mi riguarda, ero talmente impacciata quando sono arrivata davanti a lui che non oso immaginare cosa possa aver pensato! Abbiamo scambiato due parole, mi ha sorriso e stretto la mano...stringere la mano la proprio scrittore preferito non ha prezzo, e chissà mai che un po' del suo sapere possa essere trasmigrato da lui a me in quella stretta!<br />
Ora, la mia copia di Mr. Gwyn è 'intoccabile'. Se la casa dovesse andare a fuoco, mi preoccuperei di certo di salvare prima quella...sarò normale?!<br />
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<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsKRLqbVRp21ERcPYsOZWPZtNmY13WEUjLAsW3qh34KkOadG2hBGP-W7cvM0WM8x1woEBi1ZhnmKW-hLu5MzHVzKRfvaFvTICp1Ff2FC5PY_UPThaMxMkRAsjTzAMi0ZPcLjlx5edrM87V/s1600/IMG_2553.JPG" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsKRLqbVRp21ERcPYsOZWPZtNmY13WEUjLAsW3qh34KkOadG2hBGP-W7cvM0WM8x1woEBi1ZhnmKW-hLu5MzHVzKRfvaFvTICp1Ff2FC5PY_UPThaMxMkRAsjTzAMi0ZPcLjlx5edrM87V/s320/IMG_2553.JPG" width="213" /></a></div></span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-6089744442907764832012-03-25T18:14:00.026+02:002012-03-25T22:36:13.757+02:00Meme libresco<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRl7y5rB1MZVBPb1C0UheNJ7CI_-xLmwQJ4X-Afgd0Cjn-gu0FU86KpYJF5yL3zwsLwmETDEfe1qtysxEuGtO9F3JAUjbu8_bpR9XWxe8uAuUhFJEEJL4ioEYicGGTLECs8O9WrBggl9oU/s1600/aaaa.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 272px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiRl7y5rB1MZVBPb1C0UheNJ7CI_-xLmwQJ4X-Afgd0Cjn-gu0FU86KpYJF5yL3zwsLwmETDEfe1qtysxEuGtO9F3JAUjbu8_bpR9XWxe8uAuUhFJEEJL4ioEYicGGTLECs8O9WrBggl9oU/s320/aaaa.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723890004535654642" /></a><br />I libri sono la mia ossessione e leggerli è la mia passione.<br />Potevo non trovare interessante il bellissimo MEME proposto dalla cara Strawberry sul suo blog <A HREF="http://unafragolaalgiorno.blogspot.it/"> Una fragola al giorno </A>?<br />No, non potevo! <br />Eccovi dunque le mie risposte alle trenta domande a tema libresco...buona lettura!<br /><span id="fullpost"><br /><strong>1) Il tuo libro preferito.</strong><br /><br />Jane Eyre.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTxOngbRohliRErfHaXFtGnhlhE12uTujLJWdd35Dv4vy4GRdQzDYOiOb6dsb81_XV1FuRdDCXMkKIALUPvNED6Vcw5oAJJR6RHa4fypFeqsA03-WQJm4sxJR4u4HCi1fb0gGOFUaoGmhO/s1600/janeeyre.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 200px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiTxOngbRohliRErfHaXFtGnhlhE12uTujLJWdd35Dv4vy4GRdQzDYOiOb6dsb81_XV1FuRdDCXMkKIALUPvNED6Vcw5oAJJR6RHa4fypFeqsA03-WQJm4sxJR4u4HCi1fb0gGOFUaoGmhO/s400/janeeyre.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723886584509911650" /></a><br /><br /><strong>2) La tua citazione preferita.</strong><br /><br />'Chi può capire qualcosa della dolcezza se non ha mai chinato la propria vita, tutta quanta, sulla prima riga della prima pagina di un libro ? No, quella è la sola e più dolce custodia di ogni paura, un libro che inizia.' <br />(Castelli di rabbia, Alessandro Baricco)<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7dgY4Uay-uS1RKOjbn-zqsxLXHQdhCXkGJx8dwTrPMA8P_HM7uY_ySXSTI1VzcIDGPiOc5FYGi6sKEa2b30thCPphZn8BZfNbAwVnGXgef_7Ezlyljw0xYUyfY4Q5FBVqAuMc59vvmOzO/s1600/shabby-chic-books-via.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj7dgY4Uay-uS1RKOjbn-zqsxLXHQdhCXkGJx8dwTrPMA8P_HM7uY_ySXSTI1VzcIDGPiOc5FYGi6sKEa2b30thCPphZn8BZfNbAwVnGXgef_7Ezlyljw0xYUyfY4Q5FBVqAuMc59vvmOzO/s320/shabby-chic-books-via.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723890330910086818" /></a><br /><br /><strong>3) Il tuo personaggio preferito di un libro che hai letto.</strong><br /><br />Edmond Dantes! Nessuno, come il Conte di Montecristo, è stato in grado di farmi innamorare ad ogni pagina del suo carattere fragile e vendicativo.<br /><br /><strong>4) Il libro più brutto che tu abbia mai letto.</strong><br /><br />Mah…in genere tendo a scordarli, i libri brutti! Il peggiore letto di recente, comunque, resta ‘La ragazza del ritratto’ di Paul Torday. In una parola? Inutile. Non mi ha detto nulla, non mi ha lasciato nulla, se non la fastidiosa sensazione di volerlo finire il prima possibile per lanciarlo fuori dalla finestra.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9OwP0Hq3h81yR7dHOTJwQVGYBztTe2Wod90c1PMXbMkj1L7iywX0LT2fDcprBTUIy4n_3jzXF9AJd6-grL-_h96dGNO0NpdmRdcjZDZDL1OWUprXhmaXSfgLU5bUqjXbBX6qkhENyISiy/s1600/Copertina_La_Ragazza_del_Ritratto.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 210px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg9OwP0Hq3h81yR7dHOTJwQVGYBztTe2Wod90c1PMXbMkj1L7iywX0LT2fDcprBTUIy4n_3jzXF9AJd6-grL-_h96dGNO0NpdmRdcjZDZDL1OWUprXhmaXSfgLU5bUqjXbBX6qkhENyISiy/s320/Copertina_La_Ragazza_del_Ritratto.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723902272890214594" /></a><br /><br /><strong>5) Il libro più lungo che tu abbia mai letto.</strong><br /><br />Credo sia ‘It’, di Stephen King, ma non saprei dirlo con esattezza. Anche ‘Il signore degli anelli’ si è rivelato bello ingombrante in quanto a mole!<br /><br /><strong>6) il libro più corto che tu abbia mai letto.</strong><br /><br />Se sbricio la libreria il più sottile che mi salta agli occhi è ‘Allegro ma non troppo’ di Carlo Cipolla, che ricordo di aver letto tutto in Feltrinelli, prima di comprarlo! Si tratta di una eccentrica e comica parodia della storia economica e sociale del Medioevo, più un breve saggio sulla stupidità umana!<br /><br /><strong>7) Il libro che ti descrive.</strong><br /><br />'Il Gattopardo': l’Ottocento italiano e l’elegante decadenza di un passato che non può più tornare. Gli abiti di mussola e le crinoline. I baciamano e le carrozze che avanzano sobbalzando tra la polvere di una Sicilia rovente. E quel senso di malinconica nostalgia che aleggia, pigro e indolente, nei pomeriggi assolati e silenziosi…<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGnz1k1s8jXZ5t0wJEu246-0lpt-Gc6uVQSY_MZB5Yzy12rosKAPONlm6WXWW1VurVsR0fh5jAo5Zp6x6IfzQtt6YrZbGufJSSx4AWmzeI3W_UAwXLuueZkCjXAaZlYqD53axsl_j7MM9B/s1600/Il_20gattopardo-64214.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 203px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgGnz1k1s8jXZ5t0wJEu246-0lpt-Gc6uVQSY_MZB5Yzy12rosKAPONlm6WXWW1VurVsR0fh5jAo5Zp6x6IfzQtt6YrZbGufJSSx4AWmzeI3W_UAwXLuueZkCjXAaZlYqD53axsl_j7MM9B/s320/Il_20gattopardo-64214.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723890322052783602" /></a><br /><br /><strong>8) Un libro che consiglieresti.</strong><br /><br />‘Quel che resta del giorno’, di Kazuo Ishiguro: intenso, toccante, poetico, meraviglioso. Uno dei libri più belli mai letti.<br /><br /><strong>9) Un libro che ti ha fatto crescere.</strong><br /><br />'It', di Stephen King. La mia prima lettura da adulta: avevo dodici anni e mi sono rintanata nel sottotetto per un’intera settimana, durante le vacanze estive, andando avanti per ore e ore a pagine sfogliate con ansia febbrile e caraffe di tè freddo. Dopo aver chiuso quel libro è iniziata la mia vera ‘carriera’ di lettrice.<br /><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzyzI4cg-MEYcqgnqiwotmSSaNJ9kXvbFagG7-xpHffIGQ3tJ9PXP3rXNprQsYpKnA0v1f_aS0WZTw9GkfQS1pQ7bqUl4LabOA_E9NKwsCfKQgteNXDDdRTfDjO6lFGBw2h047eBVHQntN/s1600/2casoratinina.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 296px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjzyzI4cg-MEYcqgnqiwotmSSaNJ9kXvbFagG7-xpHffIGQ3tJ9PXP3rXNprQsYpKnA0v1f_aS0WZTw9GkfQS1pQ7bqUl4LabOA_E9NKwsCfKQgteNXDDdRTfDjO6lFGBw2h047eBVHQntN/s320/2casoratinina.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723902264095381842" /></a><br /><br /><strong>10) Un libro del tuo autore preferito.</strong><br /><br />'Oceano Mare', di Alessandro Baricco. Perdersi tra le sue pagine è come ritrovare ogni volta la strada di casa.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcwX32bfyZw3VDW0TSSh4bHFVNrx6ORxg5mIbg31eauPY7lQqSKtYQ1Rqsrq3zrkCmZdsijm7GY9rHNO0P_n44NqgQtulE88iZdpYPZynS2gsNv-BMl3T7PdIDpj_6pSS2lb8wKWsLDFbx/s1600/OCEANO%257E1.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 206px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgcwX32bfyZw3VDW0TSSh4bHFVNrx6ORxg5mIbg31eauPY7lQqSKtYQ1Rqsrq3zrkCmZdsijm7GY9rHNO0P_n44NqgQtulE88iZdpYPZynS2gsNv-BMl3T7PdIDpj_6pSS2lb8wKWsLDFbx/s320/OCEANO%257E1.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723903053784612210" /></a><br /><br /><strong>11) Un libro che prima amavi e che ora odi.</strong><br /><br />In molti inorridiranno: ‘Orgoglio e Pregiudizio’. Non che lo odi, anzi, razionalmente continuo a ritenerlo un gran bel libro. Ma ultimamente è stato talmente sovraesposto, talmente acclamato, rivisitato, analizzato e riscritto praticamente da <em>chiunque</em> che…appena ne sento parlare mi ritrovo a storcere il naso. Si dice che il troppo stroppia e, aimè, è proprio così.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Qx1o9MUbUg4cwouvZXzkyCq2Jj9Q5shLnGi5fLqjjS8K9ZOnHz8TTOvdSbr09d9RhiIOd94fX5_yZB9Ujl8khe_WJnc5XFARnKGCX86EsLFdOq-h35_uN-z3pTM6XvIsQoZQf0KdfEtq/s1600/libri+shabby.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 213px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh3Qx1o9MUbUg4cwouvZXzkyCq2Jj9Q5shLnGi5fLqjjS8K9ZOnHz8TTOvdSbr09d9RhiIOd94fX5_yZB9Ujl8khe_WJnc5XFARnKGCX86EsLFdOq-h35_uN-z3pTM6XvIsQoZQf0KdfEtq/s320/libri+shabby.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723891282443648210" /></a><br /><br /><strong>12) Un libro che non ti stancherai mai di rileggere.</strong><br /><br />'Oceano Mare'. Sembra banale, ma a volte ho come l’impressione che questo libro sia davvero come il mare, e cambi ogni volta a seconda della marea. Probabilmente sono io a cambiare, da lettura a lettura, ma continuo a ritenerlo meraviglioso. E magico.<br /> <br /><strong>13) Il libro che in questo momento hai sulla scrivania. (Sempre se ne hai uno :3)</strong><br /><br />Non ho una scrivania! In compenso, però, ho molti libri sparsi ovunque, ammonticchiati in pile tremolanti. Ne prendo uno a caso tra quelli che devo ancora leggere: 'Drood', di Dan Simmons. E’ un bel mattone di ottocento pagine ed ha una copertina davvero intrigante…<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ2AkckEd1lU0MaKw7ehDT60dD7OfnCTCasUNkONQQabpkEL9dJkiPXm2ctwDCwx5MxSvbaFEWiaTcQZI3Ynnpl6r4HVGQzJo3LjpGk9isGX3bezYunv-oxA95sJdXKEvF3-hpEqEYe3EN/s1600/drood.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 220px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ2AkckEd1lU0MaKw7ehDT60dD7OfnCTCasUNkONQQabpkEL9dJkiPXm2ctwDCwx5MxSvbaFEWiaTcQZI3Ynnpl6r4HVGQzJo3LjpGk9isGX3bezYunv-oxA95sJdXKEvF3-hpEqEYe3EN/s320/drood.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723891604116934050" /></a><br /><br /><strong>14) Il libro che stai leggendo in questo periodo.</strong><br /><br />'Nord e Sud', di Elizabeth Gaskell. E devo dire che, nonostante i pregiudizi su questa autrice causati dalla deludente lettura di 'Ruth' (che non sono nemmeno riuscita a finire tanta era la noia), mi sta prendendo abbastanza, anche se sospetto che il merito sia quasi interamente del meraviglioso Mr. Thornton , piuttosto che della vicenda in sé.<br /><br /><strong>15) Apri il primo libro che ti capita tra le mani ad una pagina a caso e inserisci la foto e la prima frase che ti salta agli occhi</strong><br /><br />'Se quella mattina Thornton era stato un idiota, come aveva assicurato a se stesso almeno una ventina di volte, non diventò molto più saggio nel pomeriggio. Tutto quello che ottenne in cambio di sei penny per l'omnibus, fu una convinzione ancora più vivida che non c'era, non ci sarebbe mai stata, un'altra come Margaret. Che lei non lo amava e non lo avrebbe mai amato; ma che né lei né altri gli avrebbero impedito di amarla.'<br />(Nord e Sud, Elizabeth Gaskell)<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE6ge7vXHwdYQR2v1CEBQvoMJ5CwxlMD9LU9O9QKo_-x86JA554b-uDF4_xiwDtrTdygL2NmTZUHas0BwYhW54J9nlDHGLUGGq9UZIWz7IlN_iRKbEMZjumYqcqWJjV0lo_jlP5sr75Zq7/s1600/Nord+e+Sud+-+E_+Gaskell+%2528Jo+March+Ed%2529.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 214px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgE6ge7vXHwdYQR2v1CEBQvoMJ5CwxlMD9LU9O9QKo_-x86JA554b-uDF4_xiwDtrTdygL2NmTZUHas0BwYhW54J9nlDHGLUGGq9UZIWz7IlN_iRKbEMZjumYqcqWJjV0lo_jlP5sr75Zq7/s320/Nord+e+Sud+-+E_+Gaskell+%2528Jo+March+Ed%2529.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723936128552459042" /></a><br /><br /><strong>16) La tua copertina preferita.</strong><br /><br />Ultimamente ho un debole per le copertine dei classici editi dalla Giunti. Tra le più belle c’è sicuramente quella de ‘Le affinità elettive’: davvero stupenda.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqwvusGQd-e3tFzZH3HaZa3qMwSNPMYZdYKKp4q2ghLQlC_dZQ1AEfeWS5p_-4fhaFB0KPceOPq7slowA0TwJQhwZxHIWA8n8GvHbZSaMk4EcZuxizUIdMRx4XsT2ykAvQ77JE5pOPzAHM/s1600/56352ra.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 220px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjqwvusGQd-e3tFzZH3HaZa3qMwSNPMYZdYKKp4q2ghLQlC_dZQ1AEfeWS5p_-4fhaFB0KPceOPq7slowA0TwJQhwZxHIWA8n8GvHbZSaMk4EcZuxizUIdMRx4XsT2ykAvQ77JE5pOPzAHM/s320/56352ra.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723887097846579906" /></a><br /><br /><strong>17) Il personaggio con cui ti vorresti scambiare di posto per un giorno.</strong><br /><br />Sharlock Holmes! Per un giorno non mi dispiacerebbe essere un folle investigatore sulle tracce di qualche criminale per le fumose vie della Londra ottocentesca!<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI1HJ4tG6f9WqMkw3-6Hhnn2Ant_Y9B2DhxGmLEHXGiBcrkaSEWhbcyAw60GAzPXaA60ohhjsC9MiefaWU4WaWM8cpN2egTMgUYWbDKk5Wg2GLy90ORSWSiGb1uZBMWaljOzsR4MpAIEKf/s1600/sherlock-holmes-robert-downey-jr.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 231px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhI1HJ4tG6f9WqMkw3-6Hhnn2Ant_Y9B2DhxGmLEHXGiBcrkaSEWhbcyAw60GAzPXaA60ohhjsC9MiefaWU4WaWM8cpN2egTMgUYWbDKk5Wg2GLy90ORSWSiGb1uZBMWaljOzsR4MpAIEKf/s320/sherlock-holmes-robert-downey-jr.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723887336665723794" /></a><br /><br /><strong>18) Il primo libro che hai letto.</strong><br /><br />‘I pattini d’argento’. Avevo una bellissima edizione illustrata, regalo del mio papà…<br /><br /><strong>19) Un libro il cui film ti ha deluso.</strong><br /><br />Direi l'ultima versione di 'Jane Eyre': l'ho trovato tanto esteticamente raffinato quanto povero di emozioni. Per il mio, modesto, parere, non è affatto riuscito a rendere la pienezza del romanzo...<br /><br /><strong>20) Un libro dove hai ritrovato un personaggio che ti rappresentasse.</strong><br /><br />In me c’è l'insofferenza e l’insoddisfazione di Emma Bovay. Quella che fa ingozzare di libri per dimenticare una vita che non è sempre quella desiderata…<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmbIH6221md-4zfPLfWhisdIqVatCdSsVZXZb9TE67Z_hzbPdb4AAjVa8lgE461miJcRIt7g4Ij1KIuo73hHJgDSIkFK7L46gtsSqIecEzoJeNP6t2oQBV0YVQmYJE9GGnD8edRyLR5VKw/s1600/madamebovary.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 240px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgmbIH6221md-4zfPLfWhisdIqVatCdSsVZXZb9TE67Z_hzbPdb4AAjVa8lgE461miJcRIt7g4Ij1KIuo73hHJgDSIkFK7L46gtsSqIecEzoJeNP6t2oQBV0YVQmYJE9GGnD8edRyLR5VKw/s320/madamebovary.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723903048654209666" /></a><br /><br /><strong>21) Un libro che ti ha consigliato una persona importante per te.</strong><br /><br />‘Le relazioni pericolose’, regalo di compleanno di una carissima amica: l’ho adorato.<br /> <br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjch0xXpmF4w8aBOKyDXnK5yq03Nmyp7bwF__XlncmJ3MvdwypKzOAQCOT9h_RH9pIybkhqwRnvhIxWaXyM_o-QA2PyM_ZE-6Z80zQDdzDsuOg9-2qRZGEfN-mjRtGTyZb6V7Lkpd-O_1oz/s1600/56350ca.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 222px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjch0xXpmF4w8aBOKyDXnK5yq03Nmyp7bwF__XlncmJ3MvdwypKzOAQCOT9h_RH9pIybkhqwRnvhIxWaXyM_o-QA2PyM_ZE-6Z80zQDdzDsuOg9-2qRZGEfN-mjRtGTyZb6V7Lkpd-O_1oz/s320/56350ca.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723888865982139266" /></a><br /><br /><strong>22) Un libro che hai letto da piccola.</strong><br /><br />‘Il mastino dei Baskerville’, di Conan Doyle. Avevo otto anni e la cosa che più mi premeva conoscere era la vicenda del mastino, appunto, perché avevo la fissa dei cani! Ma fu una mezza delusione…Dovrei riprovarci adesso che sono più disincantata!<br /><br /><strong>23) Un libro che credevi fosse come la gente ne parlava e invece sei rimasta o delusa o colpita.</strong><br /><br />‘L'amante di lady Chatterley': per qualche strano motivo ho sempre guardato a questo libro con occhio sospettoso, convinta si trattasse di qualcosa di piuttosto noioso…errore! L’ho amato sin dalle prime battute e si è rivelato completamente diverso da ciò che credevo…<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbYx72kSuazyLCXMsMMAWBYx1pYfvY-FxZsTY2YHIY7-VBN3_okOWvCPAi7-yevqjfKlLdgcD2rD_YEjoWeAnTUTA8cGfVpbZidTYLMJJSJHhmV6itdQtMqtU_Dt8_4M2p3OprHse2gJ9P/s1600/978-88-541-1920-8.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 196px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhbYx72kSuazyLCXMsMMAWBYx1pYfvY-FxZsTY2YHIY7-VBN3_okOWvCPAi7-yevqjfKlLdgcD2rD_YEjoWeAnTUTA8cGfVpbZidTYLMJJSJHhmV6itdQtMqtU_Dt8_4M2p3OprHse2gJ9P/s320/978-88-541-1920-8.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723889529593668066" /></a><br /><br /><strong>24) Il libro che ti fa fuggire dal mondo.</strong><br /><br />In genere i romanzi, ma ancor più genericamente tutto ciò che scelgo di leggere volontariamente. Quando sono ‘costretta’ a leggere per dovere nulla diventa più noioso di un libro.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoG2X16NAsfc3-khZJq-D3G0YOxekCNuPSdNomDtmu-4aGnJHtl42EyIt3swyjwRxQPsKW6iJSFwl2PdC2S3wMtB_fIiym05ozPxToH_3bg4TiJhluN17fXjwYJYApxBAC_GtEfDU8_llr/s1600/libri+shabby+3.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 302px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgoG2X16NAsfc3-khZJq-D3G0YOxekCNuPSdNomDtmu-4aGnJHtl42EyIt3swyjwRxQPsKW6iJSFwl2PdC2S3wMtB_fIiym05ozPxToH_3bg4TiJhluN17fXjwYJYApxBAC_GtEfDU8_llr/s320/libri+shabby+3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723902281573430402" /></a><br /><br /><strong>25) Un libro che hai scoperto da poco.</strong><br /><br />‘Drood’, già sopracitato. E’ venuto a casa dalla biblioteca con me proprio ieri, ma sono già ansiosa di immergermi nelle sue pagine e nelle mirabolanti avventure di Charles Dickens e Wilkie Collins!<br /><br /><strong>26) Un libro che conosci da sempre.</strong><br /><br />‘I tre moschettieri’. Da piccola, guardando l’anime, mia mamma non mancava di farmi notare che ‘nella realtà’, ovvero nel libro, Aramis non era affatto una donna come i giapponesi volevano farci credere!<br /><br /><strong>27) Un libro che vorresti aver scritto.</strong><br /><br />‘Il petalo cremisi e il bianco’. Pagherei per avere lo stile di Michel Faber.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSw4SCbDRwlr7sWMLlq9El5enxaJjJ18XIuJS5EiC189EgcOnhC5_AVMufKDuD6RftujpbEKU21XaXb-yQk90jNEeInSSB7IUmYAFEscp0SkkFswIFR7KBtSwmL2x9wnBoyYqKr8AEmeWU/s1600/FABER-M_petalo1.gif"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 210px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiSw4SCbDRwlr7sWMLlq9El5enxaJjJ18XIuJS5EiC189EgcOnhC5_AVMufKDuD6RftujpbEKU21XaXb-yQk90jNEeInSSB7IUmYAFEscp0SkkFswIFR7KBtSwmL2x9wnBoyYqKr8AEmeWU/s320/FABER-M_petalo1.gif" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723902277476813010" /></a><br /><br /><strong>28) Un libro che farai leggere ai tuoi figli.</strong><br /><br />‘Lo schiaccianoci’ e ‘Il mago di Oz’, due capisaldi della mia infanzia. I bambini devono poter sognare…<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCRAe2WvpFYinvNxYHxRuWOV-TOu9lMFNHmItWCCq5EkYunW1ONIrqVHr7Is8QEcUxxr5TRw4STmbZf5625kn4s6tFktGwBdm5N7RG7_y8fGUp10mqIn1BAo8gBkVej9ifLQvjwg3W78ND/s1600/ruby-slippers-wizard-of-oz.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 213px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiCRAe2WvpFYinvNxYHxRuWOV-TOu9lMFNHmItWCCq5EkYunW1ONIrqVHr7Is8QEcUxxr5TRw4STmbZf5625kn4s6tFktGwBdm5N7RG7_y8fGUp10mqIn1BAo8gBkVej9ifLQvjwg3W78ND/s320/ruby-slippers-wizard-of-oz.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723890323766439826" /></a><br /><br /><strong>29) Un libro che devi ancora leggere.</strong><br /><br />Uno? Saranno almeno mille! Tra quelli che, da anni, giacciono nella mia libreria in attesa del cosiddetto ‘momento buono’ vi è senza dubbio ‘Il nome della rosa’.<br /><br /><strong>30) Un libro che ti ha commosso.</strong><br /><br />'Mucchio d’ossa’, di Stephen King. Chi non conosce la scrittura di King, spesso, lo associa ad un autore commerciale e prettamente horror. Non è così: King è uno che sa fare dannatamente bene il suo lavoro, spaziando tra vari generi e, talvolta, i suoi libri sono veri gioielli di introspezione psicologica. <br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi3s4N4Zr6Hc0TtxWAzA2eNjBeZAuabxWRqxD8uTLdmrnLLB5cozqAD1Q9PegO3JH59QSDHFz4wMXChpN1ft0BYVUIdC-3UZawBIZ78EMSenj__2uMOk9O8Gx9XOMcKinXRo9_bJkh0Sb1/s1600/MUCCHIO.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 210px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhi3s4N4Zr6Hc0TtxWAzA2eNjBeZAuabxWRqxD8uTLdmrnLLB5cozqAD1Q9PegO3JH59QSDHFz4wMXChpN1ft0BYVUIdC-3UZawBIZ78EMSenj__2uMOk9O8Gx9XOMcKinXRo9_bJkh0Sb1/s320/MUCCHIO.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5723904068864285826" /></a><br /><br />Spero che abbiate trovato interessante questo breve viaggio tra le mie letture^^<br />Il MEME è naturalmente aperto a chiunque abbia voglia di partecipare!<br />Buone letture^^</span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-72559238206647068002012-03-19T11:24:00.007+01:002012-03-19T14:31:12.046+01:00Il Cyrano di Alessandro Preziosi<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsFdinI0f4sigMSgDAbf4n8LGYzOeGGcVquYCpLPwNkLkjDJk4vC7oyDhvYlATG-iuL0IcdHybVixshOhLcpAi2q-XiviD1mTT91FUcloi-BJpP2DQ9pnxQydBvf0xc-g2ndifLr1OmdIi/s1600/l_cirano.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 228px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjsFdinI0f4sigMSgDAbf4n8LGYzOeGGcVquYCpLPwNkLkjDJk4vC7oyDhvYlATG-iuL0IcdHybVixshOhLcpAi2q-XiviD1mTT91FUcloi-BJpP2DQ9pnxQydBvf0xc-g2ndifLr1OmdIi/s400/l_cirano.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5721552409556219170" /></a><br />Ieri pomeriggio, al <strong>Teatro Nuovo</strong> di Milano, ho avuto il piacere di assistere all’esordio nella regia teatrale di <strong>Alessandro Preziosi</strong>, con una versione del celebre <strong>Cyrano de Bergerac</strong> di <strong>Edmond Rostand</strong>, ispirata alla figura storica di <strong>Savinien Cyrano de Bergerac</strong>, poeta-spadaccino vissuto alla fine del Seicento.<br />Cyrano, da sempre, è uno dei personaggi letterari che ho nel cuore: arrogante, presuntuoso, orgoglioso, incapace di accettare compromessi, Cyrano è un’abile spadaccino e un ancor più capace compositore di versi, reso paranoico dal proprio smisurato naso e pertanto costretto a tacere la bruciante passione per la cugina <strong>Rossana</strong>, che lo divora senza dargli modo di esprimersi per timore di un rifiuto.<span id="fullpost"><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh78WCRjdN8v76krWrcMJqLv-p6KJbW-hM3oOjNCZ2PZadFNrqFDR9fj3FBpdRXRpdOAXsNoPK1TiUDJge2j60KtJHOUN2rEJTQuSFTcOomW5HSk5FayjZ1QNCvH5W5muEB1LH0jlk_wF4E/s1600/cyrano2012artnineimagel.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh78WCRjdN8v76krWrcMJqLv-p6KJbW-hM3oOjNCZ2PZadFNrqFDR9fj3FBpdRXRpdOAXsNoPK1TiUDJge2j60KtJHOUN2rEJTQuSFTcOomW5HSk5FayjZ1QNCvH5W5muEB1LH0jlk_wF4E/s400/cyrano2012artnineimagel.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5721553057079727810" /></a><br />Cyrano, a tal punto tormentato da questo sentimento che non gli concede tregua, approfitta così dell’infatuazione del bellissimo <strong>Cristiano</strong> per Rossana per mettergli in bocca i suoi versi e tutto il suo amore per l’amata cugina, restando nascosto nell’ombra.<br />A cogliere l’amore di Rossana sarà pertanto Cristiano, ma solo in apparenza: la donna, fine intellettuale niente affatto semplice da conquistare, è infatti follemente innamorata delle parole di Cyrano, senza sapere che dietro versi tanto struggenti si cela il cugino e l’amico di sempre.<br />Quando arriverà a confessare a Cristiano che lei lo amerebbe anche senza la sua bellezza, ma solo per il suo animo appassionato, Cristiano chiede a Cyrano di affrontare la cugina svelandole la verità: solo così lei potrà scegliere liberamente tra di loro e porre fine all’inganno. Ma il momento della verità è ancora lontano: Cristiano morirà in guerra e Cyrano, afflitto dai sensi di colpa tacerà la verità alla cugina. Rossana, folle di dolore, sceglierà di rinchiudersi in un convento a rimpiangere il perduto amore.<br />Per quattordici lunghi anni, il suo tramite con il mondo esterno sarà unicamente il fedele Cyrano, che non la dimenticherà mai e solo in punto di morte riuscirà a confessarle di essere lui l’autore dei versi che la fecero tanto innamorare.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijgtopz8na3BgK_6m8kqsXVahOAmzI_uwNkYd4tT0V1l1e47wou3q1YNfuzSO_V0vGfgFjiWXKRNyWMj5xv5wncilCbIEt0NOJ0OhF02fCbxCm1qwnDe6Zp3KhSxyFHoJjqq6fVWsPQ3Qc/s1600/fotocyrano2.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEijgtopz8na3BgK_6m8kqsXVahOAmzI_uwNkYd4tT0V1l1e47wou3q1YNfuzSO_V0vGfgFjiWXKRNyWMj5xv5wncilCbIEt0NOJ0OhF02fCbxCm1qwnDe6Zp3KhSxyFHoJjqq6fVWsPQ3Qc/s400/fotocyrano2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5721553411942700530" /></a><br />Una storia d’amore, dunque, fatta di incapacità di accettarsi e di rimpianti. Ma il Cyrano de Bergerac non è solo questo: è anche commedia pura, dove si ride fino alle lacrime. Intensa poesia, dove non si può fare a meno di sentirsi pizzicare gli angoli degli occhi. E geniale follia: quella di uomo tanto temerario da battersi solo contro cento, di un uomo che riesce a farsi nemici ovunque vada perché ‘ama essere odiato’, di un uomo che sogna la luna e non può accettare compromessi di nessuna sorta perché non vuole piegarsi alla mediocrità. Un grande, romantico idealista.<br />Ma anche un’anima fragile, terrorizzata dal proprio aspetto fisico al punto da preferire essere un’ombra e soffiare il proprio amore per la donna diletta sulle labbra di un altro, facendo da suggeritore, circondandosi di solitudine. <br /><em>Un uomo che fu tutto e, in fondo, non fu niente.</em><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio8uiBXHjQZkFlXxIpyffNYPwHPe6AA5YIHY0QVJtsXxZFdb4DWFR0BBI4TEkonkzAjmHUA-4__DsGqFas1yz2ZSGoF5h5XsTgTVLY3AFZjMLF-1xgUIOcaqLeBjSk1m9KproCQJN_yp9o/s1600/alessandro-preziosi-cyrano-de-bergerac-460x300.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 261px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEio8uiBXHjQZkFlXxIpyffNYPwHPe6AA5YIHY0QVJtsXxZFdb4DWFR0BBI4TEkonkzAjmHUA-4__DsGqFas1yz2ZSGoF5h5XsTgTVLY3AFZjMLF-1xgUIOcaqLeBjSk1m9KproCQJN_yp9o/s400/alessandro-preziosi-cyrano-de-bergerac-460x300.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5721554035553846770" /></a><br />Alessandro Preziosi, che conoscevo solo come attore televisivo, sorprende e incanta in questa rappresentazione che ci restituisce il Cyrano più autentico. Del suo adattamento dice:<br /><em>"Dal connubio di orgoglio e incapacità di amare ho cercato di prendere le mosse credendo che il Cyrano sia una commedia sull’inadeguatezza e sull’epicità sentimentale delle grandi personalità rispetto al comune sentire dell’amore, dell’amicizia e rispetto alla coerenza con la quale compiere, in un labirinto di scelte, quella più giusta per sé e i per i propri valori."</em><br />Per quasi tre ore Preziosi si muove sul palco dando vita e respiro a questo personaggio tanto amato, donando momenti di pura comicità (memorabile il siparietto in cui interpreta ‘l’uomo caduto dalla luna’!) ma anche attimi di intensa drammaticità, come il finale, toccante e struggente al punto che sembra di sentirlo strisciare sulla pelle.<br />Bello e anche bravo? Pare proprio di sì!<br />A fine spettacolo sono uscita dal teatro con l’impressione di aver appena assistito a qualcosa di bello. Di bello davvero.<br />E le cose belle non si dimenticano. <br /><br />Eccezionale l'interpretazione di Preziosi del famoso monologo 'no grazie', la parte che prediligo dell'intera commedia:<br /><br /><strong>LE BRET</strong>: Se tu provassi a mettere un po’ da parte questo tuo animo da moschettiere, Cirano, il successo e gli onori ti… <br /><br /><strong>CIRANO</strong>: E che dovrei fare? Cercarmi un protettore? Trovarmi un padrone? Arrampicarmi oscuramente, con astuzia, come l’edera che lecca la scorza del tronco cui s’avvinghia invece di salire con la forza? <br />No, grazie. <br />Dedicare versi ai ricchi come qualsiasi opportunista? Fare il buffone nella speranza vile di vedere spuntare sulle labbra di un ministro un sorriso che non sia minaccioso? <br />No, grazie. <br />Mandar giù rospi tutti i giorni?Logorarmi lo stomaco? Sbucciarmi le ginocchia per il troppo genuflettermi? Specializzarmi nel piegare la schiena? <br />No, grazie. <br />Accarezzare la capra con una mano e innaffiare il cavolo con l’altra? Avere sempre a portata di mano il turibolo dell’incenso in attesa di potenti da compiacere? <br />No, grazie. <br />Progredire di girone in girone, diventare un piccolo grande uomo da salotto, navigare avendo per remi madrigali e per vele sospiri di vecchie signore? <br />No, grazie. <br />Farmi pubblicare dei versi a pagamento dall’editore Sercy? <br />No, grazie. <br />Farmi eleggere papa da un concilio di dementi in una bettola? <br />No, grazie. <br />Affaticarmi a farmi un nome con un sonetto invece di scriverne degli altri? <br />No, grazie. <br />Trovare intelligente un imbecille? Essere angosciato dai giornali e vivere nella speranza di vedere il mio nome apparire sulle riviste letterarie? <br />No, grazie. <br />Vivere di calcolo, ansia, paura? Anteporre i doveri mondani alla poesia, scrivere suppliche, farmi presentare? <br />No, grazie. Grazie, grazie, grazie, no! <br />Ma invece…cantare, ridere, sognare, essere indipendente, libero, guardare in faccia la gente e parlare come mi pare, mettermi – se ne ho voglia – il cappello di traverso, battermi per un si per un no o fare un verso! <br />Lavorare senza curarsi della gloria e della fortuna alla cronaca di un viaggio cui si pensa da tempo, magari nella luna! <br />Non scrivere mai nulla che non sia nato davvero dentro di te! <br />Appagarsi soltanto dei frutti, dei fiori e delle foglie che si sono colte nel proprio giardino con le proprie stesse mani! <br />Poi, se per caso ti arriva anche il successo, non dovere nulla a Cesare, prendere tutto il merito per te solo e, disprezzando l’edera, salire – anche senz’essere né una quercia né un tiglio- salire, magari poco, ma salire da solo!</span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-84224823835564164072012-03-09T17:26:00.006+01:002012-03-09T18:12:37.720+01:00Les adieux à la Reine: un nuovo film su Maria Antonietta<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihQQYgY4DvsWB23pGYZUUdEgTBqPFjTM-Nz_-eI_9Y1tTTtipLnxQkbglpq6TuSlT9-yyg2skdi-W_WIJ0f1T5OYm4IsOHYE4y4sRTcR5y_S6GE7nRXVARHpGYkXpNyveK8tsUoaaux7M3/s1600/diane-kruger-e-la-regina-maria-antonietta-in-una-scena-di-farewell-my-queen-229996.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 225px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEihQQYgY4DvsWB23pGYZUUdEgTBqPFjTM-Nz_-eI_9Y1tTTtipLnxQkbglpq6TuSlT9-yyg2skdi-W_WIJ0f1T5OYm4IsOHYE4y4sRTcR5y_S6GE7nRXVARHpGYkXpNyveK8tsUoaaux7M3/s400/diane-kruger-e-la-regina-maria-antonietta-in-una-scena-di-farewell-my-queen-229996.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5717941494561373970" /></a><br />Il film di Benoit Jacquot, che vede Diane Kruger vestire i panni della Regina di Francia Maria Antonietta, ha aperto la 62esima edizione del Festival di Berlino, senza tuttavia riscuotere un grande successo di critica.<br />La pellicola, basata sull’omonimo romanzo di Chantal Thomas (Addio, mia Regina), inizia il giorno della presa della Bastiglia, 14 luglio 1789, e ripercorre i terribili giorni che vedono la caduta della monarchia, rappresentata dalla capitolazione dei sovrani francesi, Luigi XVI e Maria Antonietta.<span id="fullpost"> <br />La vera protagonista del film è Sidonie Laborde, lettrice ufficiale della Regina, dunque un punto di vista innovativo rispetto ai precedenti film sulla famosa sovrana, ovvero quello della servitù che si aggira silenziosa ed impaurita dietro gli specchi dorati di Versailles, all’alba dell’avvenimento che rivoluzionerà per sempre i costumi sociali dell’epoca.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJf61vQogLertPZY_lRq3RVRrK6F1qAzmctvYd_F2WYRVw91I2bp3Qi3J631jZ_zZmi_pveZ7d1X0lBroucKCAEnP2cg9B4gN0h_IIZaksgthkENHd0D5utDoYxBhIU80iXqn7K1nZoJDy/s1600/Diane-kruger-maria-antonietta-00005.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 225px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhJf61vQogLertPZY_lRq3RVRrK6F1qAzmctvYd_F2WYRVw91I2bp3Qi3J631jZ_zZmi_pveZ7d1X0lBroucKCAEnP2cg9B4gN0h_IIZaksgthkENHd0D5utDoYxBhIU80iXqn7K1nZoJDy/s400/Diane-kruger-maria-antonietta-00005.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5717941460451785026" /></a><br />Il film proporrà una versione piuttosto atipica di Maria Antonietta, calata per l’occasione in un triangolo amoroso lesbico che la vede, allo stesso tempo, oggetto del desiderio di Sidonie (Léa Seydoux) e vittima delle attenzioni da parte della Duchessa di Polignac (Virginie Ledoyen).<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjejN3sow8o2ZweoGQbs_2Ri_GIRwMlo9fEY-LOC4rPxS3a3MRnuYMVGNsIP7cZSjC09yJw45E7SlYs-dISfmyxQ5AxHZrX9k81m9atb8QoYN7C7A9BYioyUWwbspHvNeLQy5MdfMShFsrD/s1600/farewell-my-queen.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 299px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjejN3sow8o2ZweoGQbs_2Ri_GIRwMlo9fEY-LOC4rPxS3a3MRnuYMVGNsIP7cZSjC09yJw45E7SlYs-dISfmyxQ5AxHZrX9k81m9atb8QoYN7C7A9BYioyUWwbspHvNeLQy5MdfMShFsrD/s400/farewell-my-queen.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5717941481348778242" /></a><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ2neKubKKFv5ybHMNNuqbpEY8NEHARH0f1TN8TafFoEGzvOIHu6ubkOegn_aJS-kSI_7MbYs1mHdlCvQH528_xVZiPjBpHnpNUiiu1dSUqzeecaYLYZyNu_uSvNk2zqJOk7GgZorXyH3q/s1600/Diane-kruger-maria-antonietta-00003.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 225px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiQ2neKubKKFv5ybHMNNuqbpEY8NEHARH0f1TN8TafFoEGzvOIHu6ubkOegn_aJS-kSI_7MbYs1mHdlCvQH528_xVZiPjBpHnpNUiiu1dSUqzeecaYLYZyNu_uSvNk2zqJOk7GgZorXyH3q/s400/Diane-kruger-maria-antonietta-00003.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5717941470013249586" /></a><br />Diane Kruger, intervistata riguardo al personaggio di Maria Antonietta, ha affermato: «Mi sono identificata con Maria Antonietta soprattutto alla fine. Come nelle biografie che le sono dedicate, quella di Stefan Zweig e il romanzo di Chantal Thomas, da cui è tratto il film, è una donna superficiale e frivola, vanesia, che, quando comprende che in qualche modo sta per giungere a un tragico epilogo, recupera dignità, si prende le sue Responsabilità, e allora, sì, si trasforma in una Regina».<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicw_E04818UbWAHxV_7KiLIy9Twvde-qdI_8MFBSjn06fXUuFH9CIUHTvmlmXrL7xl1zW1PRTnIphkf3wD8m9v115PO9XVPbI2W8R_mJXMhCnQiLXGqE9zHm52MzWEUgLz4wnd1RhQ0PU3/s1600/282659_maria%252520antonietta.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 300px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEicw_E04818UbWAHxV_7KiLIy9Twvde-qdI_8MFBSjn06fXUuFH9CIUHTvmlmXrL7xl1zW1PRTnIphkf3wD8m9v115PO9XVPbI2W8R_mJXMhCnQiLXGqE9zHm52MzWEUgLz4wnd1RhQ0PU3/s400/282659_maria%252520antonietta.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5717942761895026898" /></a><br />Il film dovrebbe uscire nelle sale italiane dopo l'estate. Che ve ne pare?<br />Io sono piuttosto curiosa e, nel frattempo, penso che leggerò il romanzo della Thomas!<br />Trailer (in francese)<br /><br /><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/jd7hG-bd5oM" frameborder="0" allowfullscreen></iframe> </span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-79975863710937013942012-02-19T12:21:00.003+01:002012-02-19T12:26:22.865+01:00A Carnevale ogni scherzo vale...<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnSZv4WvzDvI7od6oP1-IhuBHkWm4txoj22UgiCQ66pBdld-JHgD1Akfj4ZDiLWub7ih-1-eXh_9XLmqxrUPIX1GgrYJIgRFriXg_Pl_Lq1jQa3pgY1h5PQTCQFmzhyphenhyphenjPSoVy7eay8yZn8/s1600/Fra3.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 318px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhnSZv4WvzDvI7od6oP1-IhuBHkWm4txoj22UgiCQ66pBdld-JHgD1Akfj4ZDiLWub7ih-1-eXh_9XLmqxrUPIX1GgrYJIgRFriXg_Pl_Lq1jQa3pgY1h5PQTCQFmzhyphenhyphenjPSoVy7eay8yZn8/s400/Fra3.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5710805926661676546" /></a><br />Anche sentirsi un'eroina ottocentesca?<br />Buon Carnevale a tutti!<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2ybGGa0cGg2btk1uLuVoHcQhNTUBJ-dGXLgGKwt91Xn3oEYiTgSvypikkPR_0mvD5wHHk2VIUkaXR-09T0zx51quFg6H6ibqDmc9405CH8jdYUIzchcfZMjYO7gmWi_BT2FCzM59BaC7v/s1600/Fra2.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 298px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2ybGGa0cGg2btk1uLuVoHcQhNTUBJ-dGXLgGKwt91Xn3oEYiTgSvypikkPR_0mvD5wHHk2VIUkaXR-09T0zx51quFg6H6ibqDmc9405CH8jdYUIzchcfZMjYO7gmWi_BT2FCzM59BaC7v/s400/Fra2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5710805921306842370" /></a>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com12tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-15452186022310044172012-02-16T19:19:00.007+01:002012-02-17T10:17:44.683+01:00Romancing Miss Brontë<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilVZbXBGqvHYSzLZkKK3KZZWkX-tmhJQK82wKiIZE7eqblP684pC1ZtCo5dhx8ceB781b0jL7xgKxrsvgA99V8FV_Ga5OYQMrVdxpRKrAbQvispJaluD5K9cwlkIpSkLWHvuA_hyphenhyphen6LqpHy/s1600/Romancing-Miss-Bronte.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; width: 257px; height: 400px; text-align: center; display: block; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5709800236041803138" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEilVZbXBGqvHYSzLZkKK3KZZWkX-tmhJQK82wKiIZE7eqblP684pC1ZtCo5dhx8ceB781b0jL7xgKxrsvgA99V8FV_Ga5OYQMrVdxpRKrAbQvispJaluD5K9cwlkIpSkLWHvuA_hyphenhyphen6LqpHy/s400/Romancing-Miss-Bronte.jpg" /></a><br /><div align="center"><strong>Titolo</strong> Romancing Miss Brontë<br /><strong>Autore</strong> Gael Juliet<br /><strong>Dati</strong> 2012, 425 p., brossura<br /><strong>Editore</strong> TEA (collana Narrativa Tea)</div><br />Non sono mai stata una amante delle biografie romanzate, così come raramente riesco ad apprezzare rielaborazioni e trasposizioni di grandi classici. Perciò sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro sulle <strong>sorelle Brontë</strong> (Charlotte ed Emily sono tra le mie autrici preferite) che, nonostante i pregiudizi con cui mi sono accostata alla lettura, mi ha catturato e, alla fine, commosso profondamente. <span id="fullpost"><br />Piuttosto impreparata sulla vita di queste straordinarie scrittrici ho svolto una piccola ricerca storica in parallelo, mentre procedevo con la lettura, e devo ammettere che <strong>Juliet Gael</strong> non mi ha deluso: la sua è effettivamente una ricostruzione molto ben fatta del percorso artistico ed umano delle sorelle Brontë. La piccola contea di Hawtorn, immersa nella brughiera, l’ambiente famigliare, le relazioni sociali, tutto viene descritto con dovizia di particolari al punto di riuscire a sentire il vento soffiare nelle lande cosparse d’erica e nelle cappe dei camini e i pettegolezzi dei paesani sulla bizzarra famiglia Brontë, composta di individui tanto schivi quanto eccentrici: l’orgoglioso curato <strong>Patrick Brontë</strong>, padre inflessibile e prevaricatore, <strong>Branwell</strong>, il fratello tanto geniale quanto inetto, destinato ad affogare nell’alcol i propri talenti e a deludere ogni aspettativa paterna, ed infine loro, le tre sorelle nubili (zitelle), timide come topolini ed estremamente riservate; indivisibili, ma ben distinte da personalità differenti. L’insicura <strong>Charlotte</strong>, la selvatica <strong>Emily</strong> e la mite <strong>Anne</strong> si rivelano, tra queste pagine, come donne reali, vive, animate da passioni e speranze, spesso disilluse.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXjK9zBkXZ3KcFhnUQ04UW4H9Ce9ajDf6T5xShl60liqM4L95sBqn3w_2PQap-0pb2qhpVpcy7iQZ63-xV_KyeEBcqJYZ2Ct61sM63cX5r4L3SC1IayeAC9KzuxYl37DWx5vzkd_7DNBxr/s1600/Collage+di+Picnik.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 246px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiXjK9zBkXZ3KcFhnUQ04UW4H9Ce9ajDf6T5xShl60liqM4L95sBqn3w_2PQap-0pb2qhpVpcy7iQZ63-xV_KyeEBcqJYZ2Ct61sM63cX5r4L3SC1IayeAC9KzuxYl37DWx5vzkd_7DNBxr/s400/Collage+di+Picnik.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5709806794172341154" /></a><br />Confinate nella canonica del villaggio, non possono (e non vogliono) arrendersi ad un’esistenza che si prospetta grigia e dura quanto il brullo terreno della steppa che le circonda. Queste donne eccezionali (per i tempi che corrono), dopo aver tentato e fallito la carriera di istitutrici, decidono di mettere a frutto l’unico vero talento che possiedano, quello della scrittura, unito ad un’immaginazione ed una potenza visionaria decisamente fuori dal comune. I loro primi manoscritti (<strong>Jane Eyre, Cime tempestose, Agnes Grey</strong>) sono ad oggi capolavori indiscussi della letteratura, ma il percorso che portò alla loro realizzazione e, con ancora maggiori difficoltà, alla loro pubblicazione fu lungo e pieno di ostacoli. Non posso negare che più di una volta, leggendo, mi sono ritrovata a ringraziare silenziosamente queste tenaci signorine vittoriane che, a prezzo di molti sacrifici, ci hanno regalato alcuni tra i più bei personaggi letterari di sempre.<br />La scrittura di Juliet Gael, oltre ad essere estremamente scorrevole, si rivela piacevole ed elegante, perfettamente adatta al periodo storico narrato e i personaggi usciti dalla sua penna, sebbene fedelmente ricalcati su persone realmente esistite, vivono di vita propria. Personalmente, benché il libro sia fondamentalmente incentrato sulla figura di Charlotte (che oltre a sopravvivere ad entrambe le sorelle, fu quella ad avere maggior fortuna critica in vita) ho apprezzato particolarmente il ritratto psicologico che l'autrice dà di Emily, una donna dalla personalità molto difficile da cogliere: scostante, solitaria, quasi selvatica, ma capace di immenso amore verso i propri familiari, sebbene restia ad esternarlo. Mi ha ricordato in maniera commovente il suo protagonista, Heatcliff, un uomo difficile ma indimenticabile. <br />Un altro personaggio che ha catturato in maniera molto positiva la mia attenzione è il reverendo <strong>Arthur Bell Nicholls</strong>, di cui, prima di leggere questo libro, quasi ignoravo l’esistenza. Mr. Nicholls fu infatti, per un breve periodo della sua vita, il marito di Charlotte (che si spense, incinta di sei mesi, a soli otto mesi dalle proprie nozze) ma la amò di un amore folle e profondo da subito e, in seguito, non la scordò mai. Il suo è l’aspetto di un uomo austero e rigido, un curato dalle idee ben radicate, molto restio a lasciarsi andare. Ma nel profondo, Arthur Nicholls, ha un cuore grande e tenero ed è capace di un amore in grado sopportare le peggiori brutture e di resistere a qualunque avversità, con fedeltà e costanza. Per anni vive accanto a questa donna minuta e miope, insicura, suscettibile e malinconica, celando i propri sentimenti, aspettando un gesto, una parola che lo possa incoraggiare a chiedere la sua mano; e ne segue con ammirazione il crescente successo, perfettamente consapevole che lui, un uomo tanto semplice, non potrà mai essere il ‘suo Rochester’.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJhyphenhyphen7LCJu1yuQHL6T1gSyeh6usTH9gxzdvd_UDYRox9DirELlmL6TBGoAZsFXLeFjqygArVHad1pz0J40BgryfMohfuQB3xjzSZ1K1WBRrBQgYFQxNJeY6JI5dOZ04ns7U4YwD5mhMaSoM/s1600/1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 311px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjJhyphenhyphen7LCJu1yuQHL6T1gSyeh6usTH9gxzdvd_UDYRox9DirELlmL6TBGoAZsFXLeFjqygArVHad1pz0J40BgryfMohfuQB3xjzSZ1K1WBRrBQgYFQxNJeY6JI5dOZ04ns7U4YwD5mhMaSoM/s400/1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5709807041365517602" /></a><br />Invece il loro matrimonio, seppur breve, rappresenterà uno dei periodi di più completa felicità per Charlotte, da anni perseguitata da lutti e perdite, e tormentata da un amore non corrisposto e infelice. <br />In conclusione, un libro che merita di essere riposto tra le mie copie di Jane Eyre, Cime tempestose e Agnes Grey, perché(nonostante, aimè, gli svariati refusi dell'edizione) rende pienamente giustizia alle discrete e timide donne che si celavano dietro gli pseudonimi di <strong>Currer</strong> (Charlotte), <strong>Ellis </strong>(Emily) e <strong>Acton</strong> (Anne) Bell, dei veri e propri giganti della letteratura. <br />Assolutamente consigliato a chi ama le sorelle Brontë e la forza evocativa delle loro opere. Ma anche a chiunque fosse interessato ad approfondire il periodo vittoriano, questo libro offre uno spaccato realistico e intenso della società inglese di metà Ottocento, soffermandosi in modo particolare sulla condizione femminile.<br /><br /><em>«Oh, vi assicuro che se dicessi tutto quello che penso sulla questione delle donne e di come sono viste attraverso questo vetro deformante, sarei lapidata, anche dagli uomini più intelligenti e ingegnosi quali voi siete.»<br />«Andiamo, Miss Brontë, non posso credere che vogliate disseminare la nostra letteratura di eroine volgari e dozzinali!»<br />«Ecco il punto, signore, voi confondete la rozzezza con l’onestà. Perché io, fin dall’infanzia, non ho mai creduto che le vostre eroine fossero naturali o vere. La vostra brava donna è un eccentrico incrocio tra una bambola dipinta e un angelo, e quella cattiva è sempre una tentatrice. Se fossi obbligata a copiare questi personaggi, mi rifiuterei semplicemente di scrivere.» Charlotte si strinse nelle spalle e aggiunse: «Dipingo le donne così come le vedo, e sono oneste e reali. Se il pubblico rifiuta di accettare questa realtà, posso tranquillamente deporre la penna e smettere di disturbarlo. Vengo dall’oscurità, e nell’oscurità posso tornare.»</em><br /></span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-13026619349483810922012-02-10T21:16:00.007+01:002012-03-25T23:19:44.868+02:00French&Bon Ton: in arrivo un nuovo blog!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqezQFHIFPHUP88l8NPiRmooYXJCBuCuh7v8pZLdDfNcaiB8tgZMe47XWzUr0dM1IfH_kEfyX2NT-ioXWm-kcLVpCinRX8HcAQ_slGkE_vUPfVXW0_VTGl9DomZOlWwO-ZVVkHS_3TVVeK/s1600/French%2526BonTon.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; width: 400px; height: 400px; text-align: center; display: block; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707603956556344018" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiqezQFHIFPHUP88l8NPiRmooYXJCBuCuh7v8pZLdDfNcaiB8tgZMe47XWzUr0dM1IfH_kEfyX2NT-ioXWm-kcLVpCinRX8HcAQ_slGkE_vUPfVXW0_VTGl9DomZOlWwO-ZVVkHS_3TVVeK/s400/French%2526BonTon.jpg" /></a><br />Miei cari lettori, sebbene sia un secolo che non aggiorno il blog (e in effetti iniziano a vedersi i primi fili di ragnatela, qua dentro...) non potevo non parlarvi di questa nuova iniziativa, che mi sta davvero entusiasmando!<br />Lunedì 13 febbraio, nascerà infatti il <strong>French&Bon Ton Blog</strong>, e siete tutti invitati ad accomodarvi in questo nuovo salotto!<span id="fullpost"> <br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG1vOsO-7QTFitKJ6DXOlv0f2k6TL-ePd5LmDGgTiGCQ_fAYJeeK-_vfOSZMesz9hsCH_vT6UYNChULxorLSVPRFiOkiCqaWgeo55ztpH3tMJVn8uhI8AjJP6rfFmCkMEgI7qH0eaJPWEC/s1600/lg00644.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; width: 262px; height: 400px; text-align: center; display: block; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707604824899255522" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiG1vOsO-7QTFitKJ6DXOlv0f2k6TL-ePd5LmDGgTiGCQ_fAYJeeK-_vfOSZMesz9hsCH_vT6UYNChULxorLSVPRFiOkiCqaWgeo55ztpH3tMJVn8uhI8AjJP6rfFmCkMEgI7qH0eaJPWEC/s400/lg00644.jpg" /></a><br />Che cos'è? <strong>French & Bon Ton</strong> nasce come primo social blog che riunisce bloggers appassionate di stile francese, shabby-chic, vintage, bon-ton e storia. Si allarga volentieri alla storia e allo stile inglese e del Nord Europa in generale, alle vicende dei Reali nel mondo, al food ricercato, al giardinaggio, ai viaggi culturali ed enogastronomici.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1-Zk4JMiybLW3tOVkCxX3G8WJVQ3W1OBVBPziqhq696AXA6hAbnkktStlkjCZXYrqXbHNEkIxrOms6UaxxiPIdsoPbE4zeQ3RRFPU15OSBWhpD5kEj8YAWcx_bPtOc08N-lTZTg5cfuby/s1600/macarons4.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; width: 390px; height: 315px; text-align: center; display: block; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707604837038815682" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg1-Zk4JMiybLW3tOVkCxX3G8WJVQ3W1OBVBPziqhq696AXA6hAbnkktStlkjCZXYrqXbHNEkIxrOms6UaxxiPIdsoPbE4zeQ3RRFPU15OSBWhpD5kEj8YAWcx_bPtOc08N-lTZTg5cfuby/s400/macarons4.jpg" /></a><br />Ma<strong> French & Bon Ton</strong> non è solo un social blog: siamo donne vere con in comune la passione per uno stile che va oltre la moda delle passerelle, per le buone maniere che tra le giovani non sono ancora morte, per le ricette tramandate e le pasticcerie francesi, per le nuove principesse che ci fanno sognare, per i giardini segreti e le piante rare, per le grandi donne della storia e per i viaggi che arricchiscono il cervello e appassionano il cuore.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYeuCMPpEmYqrJnr-i7rn3djgdSNYE3mx3VoqN8xmclZhiOP1463SKAwiJCOVB9tVxSHmxjoNLKnItbehI3v9I-77B6PsoTiA6C8bblu1v8W1U278zZLs4dR5pj1nH_1Fqb7bBI1ew5W8l/s1600/vintage-paris-20s.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; width: 400px; height: 319px; text-align: center; display: block; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707604842201046898" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhYeuCMPpEmYqrJnr-i7rn3djgdSNYE3mx3VoqN8xmclZhiOP1463SKAwiJCOVB9tVxSHmxjoNLKnItbehI3v9I-77B6PsoTiA6C8bblu1v8W1U278zZLs4dR5pj1nH_1Fqb7bBI1ew5W8l/s400/vintage-paris-20s.jpg" /></a><br />Le <strong>French & BonTon</strong> bloggers si incontrano per un tè con macarons alla vaniglia, partono alla ricerca di tesori nei mercatini vintage, leggono e scrivono libri, creano piccoli e grandi pezzi unici, cucinano dolci deliziosi, organizzano eventi indimenticabili e tutte concordano sul fatto che Parigi sia la città più bella del mondo.<br /><br />ARIANNA di <A HREF="http://www.eguardoilmondodalmioblog.blogspot.com"> eguardoilmondodalmioblog.blogspot.com </A><br />ALICE di <A HREF="http://www.laparigidimariantonietta.blogspot.com"> laparigidimariantonietta.blogspot.com </A><br />MARTINA di <A HREF="http://www.cipriaretro.blogspot.com"> cipriaretro.blogspot.com </A><br />FRANCESCA di <A HREF="http://www.piccolosognoantico.blogspot.com"> piccolosognoantico.blogspot.com</A><br />CHIARA di <A HREF="http://www.ilcastellodizucchero.it"> ilcastellodizucchero.it </A><br />EVA di <A HREF="http://www.ubiquechic.blogspot.com">ubiquechic.blogspot.com </A><br />LAURA di <A HREF="http://www.ricevereconstile.it ricevereconstile.blogspot.com"> ricevereconstile.it ricevereconstile.blogspot.com</A><br />ANNA di <A HREF="http://www.cissy83.blogspot.com"> cissy83.blogspot.com </A><br />MARIKA di <A HREF="http://www.lamaisonbrocante.blogspot.com"> lamaisonbrocante.blogspot.com </A><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimY0_1Nrivu6DBw3RKnSBaKTTCiXVbGyMxBQcFJQ1X86pHM-dW_8zDnjh5pVtEZHH5VrzknpG-b2UlrKf7MleO3PuNNMOZYQGNELdP0ZG4YvwEHU3a8cu1506JyXLVawpSI4xk7jdOEEAE/s1600/francesine.jpg"><img style="margin: 0px auto 10px; width: 400px; height: 266px; text-align: center; display: block; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5707604829986869026" border="0" alt="" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEimY0_1Nrivu6DBw3RKnSBaKTTCiXVbGyMxBQcFJQ1X86pHM-dW_8zDnjh5pVtEZHH5VrzknpG-b2UlrKf7MleO3PuNNMOZYQGNELdP0ZG4YvwEHU3a8cu1506JyXLVawpSI4xk7jdOEEAE/s400/francesine.jpg" /></a><br /><br />Vi aspettiamo numerosi, lunedì 13 febbraio!</span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-86727647670684083072011-12-29T00:38:00.006+01:002011-12-29T08:57:39.296+01:00Madrid e...Buon anno!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-ns5sVUMefocbXPEi9B1GiOwifb6J5xdLwXSkY8epmA5sp6AZVI6JtYCzdtQi0MnhXJ8-dFRX11D1qmJ44ntuq__4kWgT20fiiAvYJI_AratwCBOS1kczH4ltNUc6j4TQak6jWAi33DTS/s1600/madrid.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj-ns5sVUMefocbXPEi9B1GiOwifb6J5xdLwXSkY8epmA5sp6AZVI6JtYCzdtQi0MnhXJ8-dFRX11D1qmJ44ntuq__4kWgT20fiiAvYJI_AratwCBOS1kczH4ltNUc6j4TQak6jWAi33DTS/s400/madrid.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5691332762378266738" /></a><br />Auguro a tutte le persone che seguono questo blog, ma anche a chi si trova a passare di qua per caso, di passare uno splendido Capodanno!<br />Io sono in partenza per Madrid, una città in cui non sono mai stata...<span id="fullpost"><br />Se qualcuno ha dei consigli da darmi, sarò naturalmente felicissima di ascoltarli!<br />Per adesso il mio itinerario comprende:<br /><br />1) Palacio Real<br />2) Plaza Mayor<br />3) Museo del Prado<br />4) Museo Reina Sofia<br />5) Malasana (el barrio de las meravillas)<br />6)Puerta del Sol<br />7) Casa museo di Cervantes<br />8) Parque del Retiro<br />9) Mercato del Rastro<br />10) Gran via<br /><br />Ma in cinque giorni spero di riuscire a vedere molto di più! Aspettatevi dei resoconti molto dettagliati^^<br />Tanti auguri per uno splendido 2012!! (Maya e gufate a parte, eh!)<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTMhwq1cKM6GuK-_-qUOykp0sQSCR3E4t1Q5AVmloslnJIcVC8hEXAV_vC3ufSsoIqxw9XRTZN6mF2yauSznHf91IX9lLV-U-_bMa41u2B1Tcxll5nJQgUAi3GnpFcL5fALau95x6mt61f/s1600/IMG_0121.JPG"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 267px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgTMhwq1cKM6GuK-_-qUOykp0sQSCR3E4t1Q5AVmloslnJIcVC8hEXAV_vC3ufSsoIqxw9XRTZN6mF2yauSznHf91IX9lLV-U-_bMa41u2B1Tcxll5nJQgUAi3GnpFcL5fALau95x6mt61f/s400/IMG_0121.JPG" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5691328864357289138" /></a><br /> </span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-7719302409850072452011-12-16T12:33:00.013+01:002011-12-16T18:20:30.439+01:00Tanti auguri a...Piccolo Sogno Antico!<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG9Sbcw5BdEzSaDH3diYie1qRCoUkwqScn4oD_m4R94kF-2epqoMQlXYnJ4gINQG5LeEexXOO_-JMtSNohB0O76eRxza6jf6jNRseKfoTN1PSUam8Fa5MqBg3H9WO79Gufl5cwZWXMQJmT/s1600/marie-antoinette-410.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 347px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjG9Sbcw5BdEzSaDH3diYie1qRCoUkwqScn4oD_m4R94kF-2epqoMQlXYnJ4gINQG5LeEexXOO_-JMtSNohB0O76eRxza6jf6jNRseKfoTN1PSUam8Fa5MqBg3H9WO79Gufl5cwZWXMQJmT/s400/marie-antoinette-410.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5686687909995613618" /></a><br />Lo so, lo so...<br />Oggi la maggior parte dei blog a tema storico/culturale festeggiano compleanni ben più importanti: <strong>Jane Austen</strong> e <strong>Ludwig van Beethoven</strong>, per fare qualche esempio illustre.<br />Qua invece si festeggia il primo anno di <strong>Piccolo Sogno Antico</strong>, nato per il bisogno di condividere una passione, un'idea, un pensiero che sentiva la necessità di tradursi in lettere, che poi, sono tra le cose che più ama questo blog. Le lettere, specialmente quelle che profumano d'inchiostro. Le parole scritte, le parole che formano frasi, le frasi che ricoprono le pagine dei libri. Che creano le storie. Che creano la Storia.<br />Un doveroso grazie a tutte le persone che, in questo primo anno, hanno condiviso questa passione, e contribuito con i loro pensieri. Se il blog è cresciuto, seppur nel suo piccolo, il merito è anche vostro^^<br />E per festeggiare questo primo traguardo, quale modo migliore di un salto indietro nel tempo sulle tracce dei 7 post che, nel bene e nel male, hanno fatto la storia di Piccolo Sogno Antico?<br />Ringrazio <A HREF="http://oradeltea.blogspot.com/"> Federica </A> che mi ha passato il 'testimone' con questa simpatica catena!<span id="fullpost"><br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/02/bright-star-unestetica-dautore.html"> Il post più popolare </A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzFTOIogGNaU9JhT5z6n97X7S52kXyh4gT0V_SaHqX8eIizyQnLXLmB80JDk3TG_VNDnsqhEHCuDqYzIIm1jEDvFlgYTmG57PPydPvatWCYsPvfkFK760KjJwte-2UPlZpDAQly0ROqKTd/s1600/Bright20star.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 342px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhzFTOIogGNaU9JhT5z6n97X7S52kXyh4gT0V_SaHqX8eIizyQnLXLmB80JDk3TG_VNDnsqhEHCuDqYzIIm1jEDvFlgYTmG57PPydPvatWCYsPvfkFK760KjJwte-2UPlZpDAQly0ROqKTd/s400/Bright20star.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685732944006737666" /></a><br /><br />Così parlò Blogspot: il mio post più cliccato è quello sui raffronti tra il bellissimo ed esteticamente raffinato film di Jane Campion, Bright Star, e le opere dei grandi maestri dell'arte a cui, suppongo, si sia ispirata la regista. Devo ammettere che mi sono molto divertita a fare ricerche per questo post, che unisce due delle mie grandi passioni: l'arte e il cinema.<br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/10/jane-eyre-di-cary-fukunaga-non-convince.html">Il post più controverso</A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Y3YFM3wLa0sgavKmCVghpF4PTmQ8s4yn9Nj6lyDli78_AkHtYaZY0N7__F7UskIWV4xiV0yuaMXe__TvzdE7Izh0DOVn0kCff24PyFeLXWnywWufRk4aa1in_xmHfa8P0M3AFEEFGPmU/s1600/Jane-Eyre-gall6.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 345px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg-Y3YFM3wLa0sgavKmCVghpF4PTmQ8s4yn9Nj6lyDli78_AkHtYaZY0N7__F7UskIWV4xiV0yuaMXe__TvzdE7Izh0DOVn0kCff24PyFeLXWnywWufRk4aa1in_xmHfa8P0M3AFEEFGPmU/s400/Jane-Eyre-gall6.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685734508688727090" /></a><br /><br />Jane Eyre, sì, proprio lei, l'eroina letteraria protagonista di quello che è, in assoluto, il mio libro preferito. Motivo per cui, nonostante ne riconosca i pregi, il film di Fukunaga non ha toccato nessuna corda della mia anima. Peccato davvero, perchè avevo grandi aspettative su questo film, ma non sono riuscita ad emozionarmi per la sua insipida Jane, nemmeno per sbaglio.<br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/01/parigi-il-pere-lachaise-e-victor-noir.html"> Il post il cui successo mi ha stupita </A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik59oGe8WmwLq-0p3kEl6Iz1GMe6ykpByAF0yPh5oTvCSavrwdjwMCXh7Tdn0uw7FD9Za2edaw-InZ0tkxdsoQlUA1SpilVfkfestcCCZKc45U3zWpwl9HEkCLbEOzalsinfxOPlzq3Bmt/s1600/DSC01451.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 344px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEik59oGe8WmwLq-0p3kEl6Iz1GMe6ykpByAF0yPh5oTvCSavrwdjwMCXh7Tdn0uw7FD9Za2edaw-InZ0tkxdsoQlUA1SpilVfkfestcCCZKc45U3zWpwl9HEkCLbEOzalsinfxOPlzq3Bmt/s400/DSC01451.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685733747548118162" /></a><br />Ebbene sì, ho scritto diversi post su Parigi, dopo il mio ultimo viaggio nella Ville Lùmiere, ma non mi aspettavo che ad avere più successo fosse il post sul Pére Lachaise! A giudicare dai commenti al post, non sono l'unica con la vena macabra...<br />E' un posto che ho amato subito, per l'atmosfera decadente e tipicamente gotica che lo caratterizzava nella fredda e solitaria mattina di gennaio in cui l'ho visitato. Per non parlare di Victor Noir, il misconosciuto giornalista francese la cui fama, postuma, va fatta risalire, in parte, proprio al suo monumento funebre! <br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/10/spesso-si-resta-immobili-tanto-lungo-da.html">Il post che non ha avuto il successo che meritava</A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQT5J3RRhxZLhOvn9jXdUi3nHtsY1alAZKCTJlUA0bgMHB7-5dn2NhwWcTHwmD86QqEWG2QLhr5HZroFaGVa6AnuktbCE0SO5F8y72J02Kun3bnKG1GIU5ABuiNpPXo1_-WqF2D6kpgbJE/s1600/c_thismustbetheplace-2.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 346px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQT5J3RRhxZLhOvn9jXdUi3nHtsY1alAZKCTJlUA0bgMHB7-5dn2NhwWcTHwmD86QqEWG2QLhr5HZroFaGVa6AnuktbCE0SO5F8y72J02Kun3bnKG1GIU5ABuiNpPXo1_-WqF2D6kpgbJE/s400/c_thismustbetheplace-2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685733754207281538" /></a><br />Questo post, che ho scritto con grande entusiasmo, è rimasto praticamente ignorato per diversi giorni. Mi è dispiaciuto, devo ammetterlo, perchè ho trovato, e trovo tutt'ora, che questo sia il miglior film visto da molti mesi a questa parte. E' indubbiamente un post inusuale per questo blog, più orientato verso altre epoche, ma non potevo non scriverlo, This Must Be The Place mi è entrato nel cuore. Consiglio a chi non l'ha ancora visto di vedere assolutamente questo film: non lasciatevi ingannare pensando che 'non è il vostro genere'. Prima di tutto perchè non si dovrebbe ragionare 'per generi', e secondo perchè credo sia praticamente impossibile non rimanerere incantati dal protagonista...<br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/09/un-te-con-proust-le-petite-madeleines_16.html"> Il post di cui vado più fiera </A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlnDnf5jDglxAuLkN50X2DhD65vrk4JMC0Nif9nD7vn4hSM-yLDipiZnPZ-GbjdPpZbct6VH0MDhINVgsXCk660omDGU4trOP9g08SN3DZctF3LKh9HZMR-HYnDZ_T3ExbZLzwxIBp8wNE/s1600/5.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 344px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhlnDnf5jDglxAuLkN50X2DhD65vrk4JMC0Nif9nD7vn4hSM-yLDipiZnPZ-GbjdPpZbct6VH0MDhINVgsXCk660omDGU4trOP9g08SN3DZctF3LKh9HZMR-HYnDZ_T3ExbZLzwxIBp8wNE/s400/5.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685733764743653362" /></a><br />Sì, insomma...Ne vado fiera perchè è con questa ricetta che ho vinto il contest di Federica 'L'ora del tea' e, per me che ai fornelli ho sempre fatto peggio che pena, è stata una bellissima soddisfazione! La ricetta per fare queste madeleines, oltretutto, l'ho un po' 'inventata', e il risultato non è stato affatto male!<br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/02/ophelia-nellarte-nella-poesia-e-nella.html"> Il post più bello </A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtA1FYvCGeW8v2SRLo0jMSN-GsIm_TPiG4AWdtQx1h6k1TqmLsDR2W0j9l_5-lo9kiS4V8OS943D0t7E4AhCvLjjlISX6XGhru2v_ETwcDuDoXbBug9tavS5xP2EcGacNSHWHgX9e8ys7o/s1600/Ophelia20John20William20Waterhouse.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 346px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhtA1FYvCGeW8v2SRLo0jMSN-GsIm_TPiG4AWdtQx1h6k1TqmLsDR2W0j9l_5-lo9kiS4V8OS943D0t7E4AhCvLjjlISX6XGhru2v_ETwcDuDoXbBug9tavS5xP2EcGacNSHWHgX9e8ys7o/s400/Ophelia20John20William20Waterhouse.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685733747167987154" /></a><br />Di tutti i miei post, questo rimane il mio preferito: adoro Ophelia, la sua fragilità, la sua follia, la sua tragica e malinconica fine...<br />E non sono l'unica. Ophelia è il personaggio Shakespeariano più rappresentato. Io ho voluto renderle omaggio così. <br /><br /><A HREF="http://piccolosognoantico.blogspot.com/2011/02/un-te-dautore-storia-e-citazioni-della_27.html"> Il post più utile </A><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdeuxO9OnS_3r7gBsouAww2dmOAcJHO57fJzr2QfwdWpYVZO8Mvh5eBtiHtKmCAvB74Fd6XcMcq-9Zp9ijb37ZYTApEZVxPcanaHcaT3ofk-FGrJSOzlDSy2TNt71muFQnB9LdeDccQdao/s1600/William_McGregor_Paxton_%25281869-1941%2529_Detail_Tea_Leaves_1909.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 345px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgdeuxO9OnS_3r7gBsouAww2dmOAcJHO57fJzr2QfwdWpYVZO8Mvh5eBtiHtKmCAvB74Fd6XcMcq-9Zp9ijb37ZYTApEZVxPcanaHcaT3ofk-FGrJSOzlDSy2TNt71muFQnB9LdeDccQdao/s400/William_McGregor_Paxton_%25281869-1941%2529_Detail_Tea_Leaves_1909.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685732946694048706" /></a><br />A livello di utilità, credo sia questo il miglior post: un po' di storia, qualche splendida citazione e tanti meravigliosi quadri sulla bevanda più amata di questo blog!<br /><br />A questo punto dovrei a mia volta passare questa catena ad altre sette persone, ma mi rendo conto che può essere impegnativo trovare il tempo di farla perciò chi passa di qua e la trova interessante si senta libero di postarla a sua volta!<br /><br /> </span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-38649177605289478962011-12-13T16:46:00.006+01:002011-12-13T16:59:54.319+01:00Il giro di vite: the others<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeIrhnC_JL8nLOAQtUY4rnjeEeIZs_DIUnCoIj4-GVXgbE0EUezNu8wJ5t4FnTeCXIlZb1T5PrYuoS6dMt9cIe9-EnFAMpV-RcvJq9YI6GCwJ8vslDiqlw9rh00tloe9csmTFOSEWW76ou/s1600/2119981039_cf8ceae0ef_o.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 340px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjeIrhnC_JL8nLOAQtUY4rnjeEeIZs_DIUnCoIj4-GVXgbE0EUezNu8wJ5t4FnTeCXIlZb1T5PrYuoS6dMt9cIe9-EnFAMpV-RcvJq9YI6GCwJ8vslDiqlw9rh00tloe9csmTFOSEWW76ou/s400/2119981039_cf8ceae0ef_o.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685598863106380706" /></a><br /><em>"...Naturalmente ci sono gli altri."<br />"Ci sono gli altri - ci sono veramente gli altri", dissi a mia volta</em>.<br />(Il giro di vite, <strong>Henry James</strong>)<span id="fullpost"><br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSo_FIoFBXRKZOjqu2WWUoulBigfzeLBVSbVZXs521Wrk3IOIay3PFoiFaRH_PJghhphR64FM8jehQLOSPAr-ph6Cqc0yXcHxdw9eFCDef8RuFVl_I8GydXbrxJrsnBUGSXnSnHhTRDo_7/s1600/3cee03f16e025a4c4456f628550bf95f.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 309px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhSo_FIoFBXRKZOjqu2WWUoulBigfzeLBVSbVZXs521Wrk3IOIay3PFoiFaRH_PJghhphR64FM8jehQLOSPAr-ph6Cqc0yXcHxdw9eFCDef8RuFVl_I8GydXbrxJrsnBUGSXnSnHhTRDo_7/s400/3cee03f16e025a4c4456f628550bf95f.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442781005890258" /></a><br />Volendo citare un autore a me molto caro, nonché indubbiamente un caposaldo della letteratura dell’orrore (ma non solo), genere da me particolarmente apprezzato, potrei iniziare a parlare del <strong>Giro di vite</strong> di <strong>Henry James</strong> così:<br /><br /><em>‘I mostri sono reali e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi e, a volte, vincono.’</em><br /><br />La frase, per inciso, è di <strong>Stephen King</strong>. Uno che di certo sa il fatto il suo e che, probabilmente, con i suoi demoni ci ha convissuto a lungo, cercando di esorcizzarli con carta e inchiostro.<br />Henry James, quasi certamente, non era diverso. La dimostrazione è proprio il suo più celebre racconto di fantasmi (ne scrisse molti), <strong>The turn of the screw</strong>.<br />Ma se pensate che questa sia una semplice storia di fantasmi, beh… vi sbagliate. Stephen King ci aveva visto giusto, e non per niente l’ha definito uno dei più inquietanti e riusciti racconti dell’orrore. E se lo dice lui, non certo un novellino del genere, dobbiamo crederci.<br />Il punto di forza dell’opera di James, quello che la rende così terribilmente sinistra, risiede soprattutto nell’inspiegabile vaghezza che, pagina dopo pagina, lascia intuire i fatti al lettore, senza tuttavia dargli la minima certezza che le cose stiano andando esattamente così. A monte di questo ‘disturbo’, di questa visione falsata della realtà vi è l’io narrante, la voce della protagonista, che potrebbe dire il vero così come, al contrario, potrebbe essere vittima di un’allucinazione in grado di offuscarne la mente.<br />Ma veniamo al racconto.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP_BywdQl-hIpJP1bSOGUBwFVx0RJ4ASRvgne0yKN_VpkP40cH8hfAMWSj5mKcuePox-U-ey91QiC9jRu_cdJCWCid3iXi2kX1fbztkOT_TfTNdxklg8dpIZya-1qHl3KgG96OUSBeatje/s1600/The_Turn_Of_The_Screw_2009.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 180px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhP_BywdQl-hIpJP1bSOGUBwFVx0RJ4ASRvgne0yKN_VpkP40cH8hfAMWSj5mKcuePox-U-ey91QiC9jRu_cdJCWCid3iXi2kX1fbztkOT_TfTNdxklg8dpIZya-1qHl3KgG96OUSBeatje/s400/The_Turn_Of_The_Screw_2009.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442611592421554" /></a><br />I fatti iniziano, come ogni buona storia di fantasmi che si rispetti, davanti ad un camino nella fredda sera della vigilia di Natale, dove il ‘solito’ gruppo di amici un po’ sbronzi decide di spassarsela raccontandosi storielle da brivido. Dopo due o tre racconti piuttosto scadenti, il solito guastafeste, per nulla impressionato, decide di terrorizzare sul serio i presenti rivelando di essere a conoscenza di una storia che di certo avrebbe tolto loro il sonno per molte notti.<br />La storia in questione, però, non può essere raccontata nell’immediato: si tratta, infatti, di una storia scritta dalla donna che visse i fatti in prima persona una quarantina di anni prima, morta da almeno vent’anni. Nell’attesa che il plico contenente il prezioso manoscritto giunga loro, Douglas (il guastafeste) intrattiene i suoi ospiti con qualche anticipazione sulla protagonista del racconto, rivelando che si trattava dell’istitutrice di sua sorella, una donna dalla conversazione brillante e di grande acume. Questo particolare, apparentemente privo di importanza, è in realtà il perno su cui ruota l’intera vicenda: come non fidarsi di una narratrice tanto brillante? <br />Il giudizio che Douglas fornisce sulla protagonista (che rimarrà sempre senza nome) influenza il lettore dal principio, per minarne, in seguito, tutte le certezze.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOdE1vXX77wL9rNKDlnyJ4OAPKKFqv5PNH5pYRfc41B6olAyT8GJuC85XDZBwejw73MbGuyhYQtsrZY7Z9UrOcAQgVCij7PL1qUD1nFgZj0Cd9s2tHw2S-ewvOonuBD4eg80XX91K_aiqJ/s1600/tumblr_lrb29cukln1r2mz8ro1_500.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 226px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgOdE1vXX77wL9rNKDlnyJ4OAPKKFqv5PNH5pYRfc41B6olAyT8GJuC85XDZBwejw73MbGuyhYQtsrZY7Z9UrOcAQgVCij7PL1qUD1nFgZj0Cd9s2tHw2S-ewvOonuBD4eg80XX91K_aiqJ/s400/tumblr_lrb29cukln1r2mz8ro1_500.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442605459643058" /></a><br />La storia in prima persona inizia quando la donna, un’istitutrice appena ventenne, piena di sogni romantici e per nulla avvezza alla vita, accetta il posto di lavoro offertole ‘dall’affascinante gentiluomo di Harley Street’: dovrà occuparsi dell’educazione dei figli del suo defunto fratello, confinati nella sua casa di campagna, Bly, e non disturbarlo per nessun motivo. La ragazza, ammaliata da quest’uomo misterioso ed intrigante, si assume l’impegno con grande senso del dovere. L’ultima cosa che vuole è deludere le aspettative del padrone e questo inizia a procurarle un iniziale stato di ansia. Un’ansia che inizierà presto a tramutarsi in apprensione, inquietudine, timore…<br />Ma appena giunta alla tenuta di Bly, le sue paure vengono dissipate: la casa è immersa in un giardino fiorito e rigoglioso, il sole splende alto nel cielo, la servitù si dimostra particolarmente cordiale e la sua pupilla, Flora, è una bionda creatura celeste. La ‘più bella bambina’ che l’istitutrice abbia mai visto. Le premesse per un classico racconto gotico (nebbia, oscurità, case decadenti) svaniscono nel nulla, ma anche questo è un espediente di James. Rendere inquietante il reale, l’ordinario, persino una primaverile giornata di sole: questa è la vera sfida.<br />In poco tempo, infatti, la serenità della protagonista si sbriciola come un castello di sabbia: la notte non dorme, tenuta sveglia da strani rumori e ambigui pensieri: perché la governante, la signora Grose, si è dimostrata tanto felice di vederla? Ma soprattutto perché ha cercato di nasconderlo?<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5yfE_9JAijQ_sClPQhu_3WWE-vvlni1VF5E08lgM0kFfikEJZtL23Nv7hoa7_-isXrYDG86qqg2NuraxvCwVLwzR8CHQ4v-0pG6EpC2MRue8PHPVBOpc37RuRdA1xMwNx0Y9TF1VNl1bt/s1600/b00pk76h_640_360.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 225px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg5yfE_9JAijQ_sClPQhu_3WWE-vvlni1VF5E08lgM0kFfikEJZtL23Nv7hoa7_-isXrYDG86qqg2NuraxvCwVLwzR8CHQ4v-0pG6EpC2MRue8PHPVBOpc37RuRdA1xMwNx0Y9TF1VNl1bt/s400/b00pk76h_640_360.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442777763750194" /></a><br />L’ansia ritorna, alimentata ora anche dal fatto che Miles, il fratello di Flora, è appena stato espulso dal collegio in cui studiava per un non meglio precisato ‘comportamento sconveniente’. Da questo momento lo stato mentale della protagonista subirà svariati colpi, a partire dalle misteriose visioni che inizia ad avere e che si rivelano essere gli spettri di due defunti domestici: Peter Quint e Miss Jessel. Due depravati, a quanto racconta la signora Grose, che vivevano una tresca proibita in modo piuttosto esplicito e sono morti in circostanze misteriose. Inizialmente sembrerebbe che l’istitutrice sia la sola a vederli, ma presto subentrerà l’influenza che gli spiriti paiono avere sui bambini, come se volessero corromperli, possederli. Da questo momento nulla sarà più certo.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhECfBPI2KmbxT3dPMOtRjArV7YCpqasuwaXB_RryF97x2lXNWzkvHNr7GmLyEspqVdH2yQSeIKtTpP4qHCK6KZJhThmphZT2q74FlHLrlbGSXx005Xk4VeXjrDHgaShTmlMC4GykjB15o2/s1600/p005jljc.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 384px; height: 216px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhECfBPI2KmbxT3dPMOtRjArV7YCpqasuwaXB_RryF97x2lXNWzkvHNr7GmLyEspqVdH2yQSeIKtTpP4qHCK6KZJhThmphZT2q74FlHLrlbGSXx005Xk4VeXjrDHgaShTmlMC4GykjB15o2/s400/p005jljc.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442617229941010" /></a><br />L’istitutrice si scinde: è una donna forte che cerca di affermare il bene sul male, tentando di proteggere Miles e Flora dal male rappresentato dai due spettri, o piuttosto una persona fortemente disturbata che riversa angoscia e frustrazione sessuale sui due ignari bambini, soffocandoli con le sue ansie e le sue fobie?<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2NmvGEuDQdcHXxAqukgJAN403xzRkscvWjVhWXD-xXy1N6xG1265zG39UgfnmF2gd2RAHU66Xf8joSDWsPp9UMbPdQDVA4dICt5IKzZCSAshOFqg2av_WplcrcjUXREhLabzGQcWnQJ1r/s1600/the-turn-of-the-screw-bbc.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 233px; height: 350px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg2NmvGEuDQdcHXxAqukgJAN403xzRkscvWjVhWXD-xXy1N6xG1265zG39UgfnmF2gd2RAHU66Xf8joSDWsPp9UMbPdQDVA4dICt5IKzZCSAshOFqg2av_WplcrcjUXREhLabzGQcWnQJ1r/s400/the-turn-of-the-screw-bbc.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442774278345202" /></a><br />La critica si è a lungo dibattuta, perché i fantasmi, nel <strong>Giro di Vite</strong>, che è la più celebre delle <strong>Ghost Story</strong>, potrebbero non esistere realmente, se non nella mente alterata della protagonista. <br />A voi la scelta, sembra dire James. E non si può fare a meno di chiudere il libro pervasi dall’orrore.<br />Il Giro di Vite è una vera storia di spettri, o solo l'ambiguo sprofondare nella follia di una donna resa paranoica dall'eccessivo carico di stress?<br />Da questa fortunata opera sono stati tratti svariati film, le immagini di questo post appartengono alla versione del 2003, dal titolo, appunto, ‘The turn of the screw’ del regista Tim Fywell, che stravolge la narrazione facendo parlare l’istitutrice da un ospedale psichiatrico in cui è stata rinchiusa dopo il tragico epilogo.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih418corab0AmKNIi9m7C78IAo9cud-FnwgrPbZbUGTeQTmDZq4ljMObkMitwhm-JH0zukgRBcFZcRbVfGo5u0EAIwDgkDFfGZcLITLUIBuiGWNM4RykmUTrdMmjsoICbOaEmnR4FSL9jg/s1600/tumblr_lp2tgoQEej1qbuzjco1_500.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 305px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEih418corab0AmKNIi9m7C78IAo9cud-FnwgrPbZbUGTeQTmDZq4ljMObkMitwhm-JH0zukgRBcFZcRbVfGo5u0EAIwDgkDFfGZcLITLUIBuiGWNM4RykmUTrdMmjsoICbOaEmnR4FSL9jg/s400/tumblr_lp2tgoQEej1qbuzjco1_500.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5677442607408139922" /></a><br />Una delle variazioni più riuscite del Giro di Vite è indubbiamente <strong>The Others</strong>, del 2001 del regista Alejandro Amenábar , che ribalta le parti con risultati sorprendentemente terrificanti. Da pelle d’oca.<br />Siete pronti a rimanere terrorizzati?<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAyZN-H5ZVIYQT9fIl41q7q-yOvE_U2do24_yxrx5D46EPKP1OA-T8HFFtu2GryTkmRHTNcsp-FDRKETQR1ftuG08ggcgBwJUuYzFviSnX14wqh1O6u2kUfUma_35xDbRm8uwTXHEJJ5CJ/s1600/others_l.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 320px; height: 240px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhAyZN-H5ZVIYQT9fIl41q7q-yOvE_U2do24_yxrx5D46EPKP1OA-T8HFFtu2GryTkmRHTNcsp-FDRKETQR1ftuG08ggcgBwJUuYzFviSnX14wqh1O6u2kUfUma_35xDbRm8uwTXHEJJ5CJ/s400/others_l.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5685642886274046610" /></a><br /><br /> </span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-75842820845309496792011-11-15T08:32:00.004+01:002011-11-15T08:51:57.257+01:00Io, Baricco e i (suoi) libri<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0mJkDMdI0IUIDNygyzljvVDkW9iDrA_JQKq7xTWjdz_TqpRp5vCTS60f5vyAuHrjGZWuXpEWyCET2YmirSikGZ-WsOSD9uGRi5kJsIMfqKANG6fWtF3UcdYDQn5BSlkyAfNY4MIUQ4A6M/s1600/AlessandroBaricco.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 249px; height: 360px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEi0mJkDMdI0IUIDNygyzljvVDkW9iDrA_JQKq7xTWjdz_TqpRp5vCTS60f5vyAuHrjGZWuXpEWyCET2YmirSikGZ-WsOSD9uGRi5kJsIMfqKANG6fWtF3UcdYDQn5BSlkyAfNY4MIUQ4A6M/s400/AlessandroBaricco.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5674982162873516114" /></a><br /><em>Intanto, mi va di parlare di libri, in un momento in cui non sembra più così importante dirsi quali sono belli e quali no, litigarne un po’, pronunciarsi. Più facile che lo si faccia coni film o con la politica. Eppure i libri sono ancora lì, a migliaia, e continuano a declinare una civiltà di piaceri pazienti che in modo piuttosto silenzioso collabora a ridisegnare l’intelligenza e la fantasia collettive. Tutto quel che si può fare per dare evidenza ad una simile liturgia mite, lo si deve fare. E allora eccomi qui a fare la mia parte.</em> (A.Baricco, La Repubblica)<span id="fullpost"><br /><br />I libri.<br />Se dovessi scegliere una sola cosa, tra quelle create dall’uomo, non avrei dubbi, salverei i libri.<br />Che poi, sarebbe come salvare le storie. E le storie è ciò di cui siamo imbevuti. Dalla Notte dei Tempi, da quando i versi si sono tramutati in parole e i segni in un codice definito, chiamato scrittura.<br />Senza, saremmo perduti. O, più semplicemente, non saremmo ciò che siamo.<br />Pensate a cosa saremmo senza Omero, Dante, Shakespeare, Cervantes, tanto per citare i più ‘grandi’.<br />Ecco perché chi è in grado di raccontare una storia, una bella storia, è così prezioso.<br />C’è uno scrittore che, per me, lo è in modo incantevole. Coaì come incantevole è la sua scrittura.<br />E vorrei precisare che la parola ‘incantevole’ non è scelta a caso: i suoi libri sono favole. Leggere come farfalle, profonde come l’oceano, luminose come il mattino.<br />Lui è <strong>Alessandro Baricco</strong>. Ed è incredibile che non ne avessi ancora parlato.<br />Non voglio dilungarmi sulle numerose controversie che dividono chi lo apprezza da chi lo ritiene ingiustamente sopravvalutato.<br />Lui per me è Lo Scrittore. E, come quando ami troppo qualcuno, gli perdoni un po’ tutto... <br />Spero che, allo stesso modo, voi riuscirete a perdonare la mia scarsa obbiettività!<br />Questo post è dovuto principalmente al fatto che ultimamente la mia inesauribile voglia ‘di Baricco’, quella che, per la precisione, mi fa divorare tutti i suoi libri appena pubblicati nel giro di qualche ora e rileggere ad intermittenza quelli già pubblicati, anche solo una pagina o qualche riga di tanto in tanto, è stata finalmente placata da due lieti eventi.<br />Il suo nuovo libro, <strong>Mr Gwyn</strong>, e la sua nuova collaborazione con <strong>La </strong><strong>Repubblica.</strong><br />Ma andiamo per gradi. Troppo Baricco mi fa venire le palpitazioni.<br />Mr Gwyn, beh…che ve lo dico a fare? E’ da leggere. Non lo consiglio, lo impongo! <br />Vi riporto, di seguito, un pezzo della mia <strong>recensione</strong> già pubblicata su Anobii (ho tagliato la prima parte perché mi sono già ripetuta qua sopra. Divento ripetitiva quando si tratta di lui. Già.)<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfGr5ltJbmgsoHX-xGmmiQ7lq5oPj9XkNA_sRVzPHi5t197bVlCQjlpWU_duHJnmewDuNIRO2tQBsN9oI-UaLuHBGPV8ucrfc5GF9FmhnqxmXhMAXnSZ0WfK-AjV2Oef5HplrQKrgld26o/s1600/Mr_Gwyn.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 204px; height: 320px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhfGr5ltJbmgsoHX-xGmmiQ7lq5oPj9XkNA_sRVzPHi5t197bVlCQjlpWU_duHJnmewDuNIRO2tQBsN9oI-UaLuHBGPV8ucrfc5GF9FmhnqxmXhMAXnSZ0WfK-AjV2Oef5HplrQKrgld26o/s320/Mr_Gwyn.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5675121318269600866" /></a><br />Si tratta di una manciata di pagine. Eppure, che siano una manciata di pagine davvero non importa: c’è tutto quello che serve. <br />Tutto quello che serve a renderlo un Libro indimenticabile. <br />Profondo, originale, commovente. Ci ho ritrovato il Baricco più bello, quello di Oceano mare e Castelli di rabbia, i miei preferiti in assoluto. Ci ho ritrovato il Baricco dei personaggi surreali e improbabili, quelli che hanno uno scopo nella vita, ed è sempre qualcosa di meravigliosamente assurdo: dipingere il mare utilizzando l’acqua dell’oceano, ogni giorno della propria vita; costruire una ferrovia che non curvi mai; importare bachi dal Giappone, quando in Giappone era proibito entrare; immaginare un circuito automobilistico che sia la narrazione esatta della propria vita… <br />Il Mr. Gwyn di questo romanzo appartiene a questa galleria di bizzarri ed eccezionali personaggi. <br />Scrittore di un certo successo decide, con l’inizio della storia, di pubblicare una lista di cinquantadue cose che mai più farà nella vita. L’ultima è scrivere libri. <br />E se è vero che siamo ciò che facciamo, Mr. Gwyn decide di essere altro. <br />Eppure in questo modo finisce per ritrovarsi in una situazione comune a molti: ciò che solo lo fa sentire vivo (scrivere) è ciò che potrebbe anche ucciderlo. <br />Perché se c’è una cosa che Mr. Gwyn sa fare, è proprio scrivere. <br />L’alternativa si presenta, inaspettata, in una giornata di pioggia battente, in cui il confuso Jasper Gwyn trova riparo in una galleria d’arte. L’idea arriva dopo una lunga riflessione davanti ad un dipinto: non gli dispiacerebbe, in effetti, fare ritratti. <br />Sì, ma ritratti scritti. Perchè lui non sa disegnare, ma sa scrivere. <br />Nasce così l’idea che diverrà presto una sfida. Perché i lavori che non esistono sono sempre una sfida quando qualcuno decide di farli. <br />E’ dunque possibile ritrarre qualcuno traducendolo in parole? Copiare le persone trasformandole in lettere? <br />Al fianco di Jasper Gwyn in questa, all’apparenza impossibile, impresa ci sarà Rebecca: assistente e cavia per il primo ritratto. Tra lei e il ‘copista di persone’ si creerà, col tempo, un rapporto speciale, e sarà proprio Rebecca, alla fine, a svelare il mistero che sta dietro la domanda iniziale: come si traspone una persona in frasi scritte? <br />Il finale, da solo, vale tutto il libro. Ma tutto il libro vale comunque la pena di essere letto. Più di una volta, possibilmente. <br />E’ un libro sui libri, questo. Su chi li scrive. Su chi ispira chi li scrive. <br />Su tutti noi. <br />Perché noi siamo le storie. <br />E adesso dite pure che Baricco è un borioso pallone gonfiato. <br />Ma vi assicuro che senza favole come questa le giornate sarebbero un po’ più grigie.<br /><br /><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/bg_E4sl5Kd4" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br /><br />E adesso passiamo ai suoi articoli sulla Repubblica.<br />A partire dalla domenica scorsa, e per altre quarantanove domeniche, Alessandro Baricco parlerà di libri. O meglio, di un libro.<br />Un libro a domenica. Cinquanta libri. I suoi cinquanta libri più belli degli ultimi dieci anni.<br />Inutile dire che ho già pronto un raccoglitore in cui archiviare i suoi articoli!<br />Perchè se è sempre bene accetto qualcuno che ti consiglia un libro spiegandoti cosa lo rende sensazionale, facendoti venire quella voglia immediata di capire di che si tratta, figuriamoci quando lo fa il tuo scrittore preferito!<br /><br /><em>Dieci anni fa ho cambiato città. E fin qui, chi se ne frega. Solo che cambiando città ho lasciato nella vecchia tutti i libri che avevo letto, e sono entrato in una casa in cui non c'era un libro mio. Quindi adesso, lì dentro, ci sono dieci anni di libri miei. [...] Le sere che ti annoi, passi a guardare i dorsi e, se hai voglia, è come ripercorrere pezzi della tua vita, basta lasciare che il gusto dei giorni in cui li hai tenuti in mano torni su: e lo fa, eccome se lo fa...</em> (A.Baricco, La Repubblica)<br /></span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-2004218625439782234.post-6170981665033653472011-10-30T11:19:00.013+01:002011-10-30T11:51:26.577+01:00This Must Be The Place<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIz1WBGM9fBUnCg3BAVSiPXjp3q9sA4GGquq_6Bhd_ku_Jm_JtDGLIS-NOsrMZApAVWk5eu47CoNDSOcQb2WbFoDhrK6ojKoRNc4zw97K7Ncz2DwgZ5M84KxjwLEaUK79rJfVwXqdqXK9l/s1600/this_must_be_the_place.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 292px; height: 400px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiIz1WBGM9fBUnCg3BAVSiPXjp3q9sA4GGquq_6Bhd_ku_Jm_JtDGLIS-NOsrMZApAVWk5eu47CoNDSOcQb2WbFoDhrK6ojKoRNc4zw97K7Ncz2DwgZ5M84KxjwLEaUK79rJfVwXqdqXK9l/s400/this_must_be_the_place.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669229552829081810" /></a><br />Spesso si resta immobili tanto a lungo da credere che quello che vediamo sia ciò che davvero abbiamo davanti al naso. Ma non è così. Non serve molto, qualche millimetro talvolta, può cambiare un intero punto di vista.<br />Dobbiamo essere grati a chi ci muove. Soprattutto a chi ci muove da dentro. <span id="fullpost"><br />Cheyenne è una rock star cinquantenne in pensione ‘forzata’ da troppi anni. Vive a Dublino negli agi di una vita che gli consente di passare nell’ozio più totale le sue giornate senza il minimo bisogno di lavorare, e se la lascia scivolare addosso senza opporre la minima resistenza. <br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy4mby7ba04i4aoBxYL5i9OpiJ107glX_dHo-C_Tff5fMQSpoVY2tMX1U6fAC3R64wSojc4jZO_vdqiYWFDz7mWupdqZYVks3Untp3c-G-kNfHeyOFXYNQfcIG-ZvCctN3k5ZVuuZq0aZj/s1600/This-must-be-the-place-00001.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhy4mby7ba04i4aoBxYL5i9OpiJ107glX_dHo-C_Tff5fMQSpoVY2tMX1U6fAC3R64wSojc4jZO_vdqiYWFDz7mWupdqZYVks3Untp3c-G-kNfHeyOFXYNQfcIG-ZvCctN3k5ZVuuZq0aZj/s400/This-must-be-the-place-00001.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669230955593135026" /></a><br />La sua è una routine quotidiana che si ripete da anni sempre uguale: si sveglia, fa la spesa al centro commerciale, prende un caffè con un amica, torna a casa e infila nel microonde una pizza surgelata, aspettando che cuocia seduto nella monumentale cucina che reca a caratteri cubitali la scritta cuisine, tanto per non sbagliarsi. <br />Tutto è noia per Cheyenne, che è caratterizzato, oltre al trucco-parrucco da rock star dura, di quelle che ‘spaccano’, da una vocina infantile dalla cadenza perennemente strascicata, e dal fatto di non riuscire a fare più di un metro senza doversi sorreggere a qualcosa, che sia il carrello della spesa o il manico della valigia. <br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhobxuza-NUOajM6tO_amiTh9pTMvK3BMArAZtt7wBRqFcRfnswO66GQVECe3IrlXRJDjRVN4rtUl-j4OLlFTI0RUhB014Mq9dfdKO4tF8y69jPMM1Y5L5f_NaR2YeInFmnPlnNa-57RBHy/s1600/This-must-be-the-place-00003.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 267px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhobxuza-NUOajM6tO_amiTh9pTMvK3BMArAZtt7wBRqFcRfnswO66GQVECe3IrlXRJDjRVN4rtUl-j4OLlFTI0RUhB014Mq9dfdKO4tF8y69jPMM1Y5L5f_NaR2YeInFmnPlnNa-57RBHy/s400/This-must-be-the-place-00003.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669229961610224658" /></a><br />Cheyenne è, insomma, la personificazione della monotonia. Una monotonia che fa terribilmente a pugni col suo aspetto da anticonformista, di quelli che vivono sempre sopra le righe. Un aspetto che lo tiene ancorato, nonostante il passare degli anni, ai tempi della gioventù. O meglio, dell’adolescenza, quando il suo modo di apparire aveva un solo significato: ribellione. Ora però Cheyenne è quanto di più lontano possa esistere da un ribelle: è un marito innamorato e fedele da oltre trent’anni, e da venti non prende più in mano uno strumento musicale, trascinandosi in giorni di tedio che lui scambia per disagio esistenziale, convincendosi di essere afflitto da una seria forma di depressione.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_haCyBXK7ouW_gQbu7DcNVftnlwPwnwShH15GDREv_rYKjs_R17WeFDBgLS1toPe4WjbBlwMEkiNJO0o3CBsiqoM5CpK91Ib9sCUNaWeVsG3AXR51mP6hTirdqqSkaoHGJst2lW99EHTu/s1600/this-must-be-the-place07-13517_0x410.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 265px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEg_haCyBXK7ouW_gQbu7DcNVftnlwPwnwShH15GDREv_rYKjs_R17WeFDBgLS1toPe4WjbBlwMEkiNJO0o3CBsiqoM5CpK91Ib9sCUNaWeVsG3AXR51mP6hTirdqqSkaoHGJst2lW99EHTu/s400/this-must-be-the-place07-13517_0x410.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669230210270742514" /></a><br />In realtà, quello che manca a Cheyenne, è una ragione per crescere. Perché lui, questa cosa del crescere, non l’ha mai affrontata, come confermano le sue unghie laccate di nero e il pesante strato di matita che ogni mattina, diligentemente, applica alle palpebre ormai cascanti da cinquantenne. Conciato in questa maniera spaventa le clienti del supermercato in cui ogni mattina si reca a fare la spesa, salvo poi vendicarsi bucando loro il cartone del latte, esattamente come farebbe un bambino.<br />La notizia della morte improvvisa del padre, a New York, cambierà le carte in tavola e per Cheyenne arriverà finalmente il momento di prendere in mano il proprio destino.<br />Giunto sul posto, infatti, l’ex Rock Star viene a sapere che il padre, per tutta la vita, aveva invano dato la caccia ad un tedesco che era stato il suo aguzzino nel campo di concentramento di Auschwitz, e , incomprensibilmente, vista la sua verve e le sue pressoché nulle capacità investigative, Cheyenne decide di portare a termine la missione.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLdGXCHoM3lOwlShYVru1NKMQi4FwAZoFQ4-qVqyyMwU4Kzk9oR2Hc-iKLtSNKdfTJAUJ1xgd64wy7sqjBflUSaBzNmoBv3Yp67sZO3GnCxm3WEplafrsYCTQkptDmImmep5IR8-jh4X3o/s1600/this-must-be-the-place-L-Fxeo0m1.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 264px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhLdGXCHoM3lOwlShYVru1NKMQi4FwAZoFQ4-qVqyyMwU4Kzk9oR2Hc-iKLtSNKdfTJAUJ1xgd64wy7sqjBflUSaBzNmoBv3Yp67sZO3GnCxm3WEplafrsYCTQkptDmImmep5IR8-jh4X3o/s400/this-must-be-the-place-L-Fxeo0m1.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669230614550574242" /></a><br />Il viaggio che compirà lungo gli Stati Uniti sulle tracce di quest’uomo acquisirà valenza di viaggio interiore, per Cheyenne. Un modo per confrontarsi con realtà diverse, per affrontare i demoni del passato, per riconciliarsi con la memoria del padre, un padre che lui ha sempre creduto, a torto, incapace di provare dell’affetto per il proprio figlio.<br />E sarà costretto a crescere.<br />L’uomo che farà ritorno a Dublino, dopo questa traversata, sarà un vero uomo.<br />L’uomo che per anni si è rifugiato dietro la maschera del personaggio, crogiolandosi nella paura di crescere e affrontare la realtà.<br />Perché la vita vera è fatta di questo: di persone che affrontano la realtà, per quanto dura o dolorosa possa essere. <br />Di persone che arrivate ad un certo punto, lasciano andare il cordone di sicurezza (o il manico della valigia) e camminano da sole, a viso aperto.<br />Senza trucchi, senza inganni, maschere, ceroni e chi più ne ha più ne metta. <br />Perché bisogna crescere e andare avanti.<br />Questo è vivere.<br /><br />Ho trovato questo film di una bellezza e di una poesia incredibili, e credo di non esagerare se dico che è veramente il film più bello visto da molti mesi a questa parte. <br />La storia, nella sua semplicità, è capace di toccare corde profonde e ti resta impressa dentro, affrontando tematiche diverse quali l’olocausto, il rapporto padre-figlio, il bisogno che abbiamo tutti di avere una ragione per cui vivere, qualcosa che ci spinga avanti. <br />Simpatizzare col personaggio di Cheyenne, poi, è cosa immediata: per quanto strampalato e lontano da ognuno di noi possa apparire, in realtà è un personaggio incredibilmente umano, che dispensa vere e proprie perle di saggezza nell’arco dell’intero film. Dei bambini ha conservato l’aspetto più limpido e pulito, quello stupore che gli permette di guardare ancora il mondo con incredulità e meraviglia, nonostante le disillusioni e gli errori accumulati negli anni. <br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh71POjQdz4TtyQYoI8kapEQjBBT4Kmktgj-y62XewwFPgs4Z9Vf4mTTXMybHiZ4HRIFy0M-sy9TuL1cwbh3bfKf1y7ernYx53L60la4SErs0bhGvv_bTAEOlVdjQIh0Mpo9RAXXClT5MKb/s1600/c_thismustbetheplace-2.jpg"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 300px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh71POjQdz4TtyQYoI8kapEQjBBT4Kmktgj-y62XewwFPgs4Z9Vf4mTTXMybHiZ4HRIFy0M-sy9TuL1cwbh3bfKf1y7ernYx53L60la4SErs0bhGvv_bTAEOlVdjQIh0Mpo9RAXXClT5MKb/s400/c_thismustbetheplace-2.jpg" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669231224677218770" /></a><br />Nel panorama del cinema italiano avevamo bisogno di un film così. Un film che si discostasse dalle commedie-pattumiera, dai cinepanettoni e i film comico-demeziali che ci travolgono a vagonate ogni benedetto anno. <br />Un film dalla regia brillante, fatta di dettagli suggestivi (il filo del telefono che si tende, la sigaretta che si consuma tra le dita, i primissimi piani sugli sguardi), di inquadrature mozzafiato sugli incredibili paesaggi USA, con una stupenda colonna sonora e sì, fatta anche di bravi attori, Sean Penn su tutti, che da solo regge praticamente tutto il film.<br /><br /><a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgovXfJVgiQoSeWOtnmldTXktrVYpNi7u0qdoT2HWVIHC4ahBzOgeVN3uRa7AAFyZLtq047OTYSyJ0uxhyxLNW8MnLyHIDMEiVyT_griWQjYgrQDK266RuiqYrpciDVzhahD4r2uVk0SDDs/s1600/this-must-be-the-place5.png"><img style="display:block; margin:0px auto 10px; text-align:center;cursor:pointer; cursor:hand;width: 400px; height: 259px;" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgovXfJVgiQoSeWOtnmldTXktrVYpNi7u0qdoT2HWVIHC4ahBzOgeVN3uRa7AAFyZLtq047OTYSyJ0uxhyxLNW8MnLyHIDMEiVyT_griWQjYgrQDK266RuiqYrpciDVzhahD4r2uVk0SDDs/s400/this-must-be-the-place5.png" border="0" alt=""id="BLOGGER_PHOTO_ID_5669231534468095058" /></a><br />I difetti, naturalmente, non mancano. Alcune sequenze sono effettivamente troppo lunghe (penso alla scena in cui David Byrne canta, appunto, This Must Be The Place) o slegate tra di loro, rendendo la narrazione poco omogenea in alcuni punti.<br />Ma sono convinta che un film, prima di tutto, vada visto ‘di pancia’. <br />E Cheyenne, nella sua lentezza, nella sua iniziale incapacità di evolversi, staccandosi da un passato che non gli appartiene più, nelle sue peripezie, a tratti quasi oniriche (penso alla scena dell’indiano nel pickup), a tratti decisamente comiche, nelle sue mille espressioni, che poi in realtà è sempre la stessa, è bellissimo. <br />E questo film sa davvero emozionare, perché è intriso di umanità.<br /><br /><iframe width="560" height="315" src="http://www.youtube.com/embed/ErEwScDP6wk" frameborder="0" allowfullscreen></iframe><br /></span>Francesca D.http://www.blogger.com/profile/01898296912014333222noreply@blogger.com9