martedì 1 marzo 2011
Black Swan: il lato oscuro dell'anima
Ecco un film che, in tutta onestà, avevo sottovalutato parecchio.
Ultimamente ci sono stati propinati talmente tanti film su ballerini e danzatori di tutti i tipi e le salse che quando ho visto per la prima volta il trailer de Il cigno nero ho storto leggermente il naso. Poi, la curiosità e l’amore per l’opera di Chajkovsky hanno avuto il sopravvento, e ho capito di aver avuto torto con i miei giudizi affrettati.
Il cigno nero non è affatto un film sulla danza. La danza, nel film di Darren Aronofsky, è piuttosto un pretesto, un sottofondo, per mettere in scena qualcosa di più profondo e inquietante: l’ossessione della perfezione e il doppio malvagio celato in ognuno.
Nina Sayers è una talentuosa ballerina del New York City Ballet che aspira ad avere un ruolo da protagonista in un importante spettacolo. Per tutta la vita ha lavorato sodo, imponendosi rigore e disciplina, esasperando il proprio fisico e sottoponendolo ad estenuanti allenamenti nell’assurdo tentativo di raggiungere la perfezione assoluta. Eppure, come le ricorda il proprio maestro di danza Thomas Leroy durante una discussione, la perfezione non si può raggiungere solo con l’allenamento, ci vuole anche cuore, ed è questo che a Nina manca. Resa infelice da una vita di privazioni, con una madre autoritaria e soffocante, che proietta su di lei il fallimento della propria carriera nel balletto, Nina è frustrata e sessualmente repressa, rigida nelle emozioni e incapace di lasciarsi andare.
Quando Leroy le assegnerà il tanto sospirato ruolo da protagonista nel lago dei cigni, Nina piomberà in un incubo dettato dalle proprie fragilità ed ossessioni: perfetta per interpretare il cigno bianco, candido ed ingenuo, totalmente inadatta per interpretare il cigno nero, sensuale e disinibito, in Nina affiorerà l’angosciante paura di vedersi portare via il ruolo tanto agognato da Lily, una nuova ballerina decisamente più sciolta e passionale, e verrà a galla il suo terrificante doppio, la sua anima nera.
Darren Aronofsky ci consegna così un piccolo capolavoro di trama e immagini, curato in ogni dettaglio, in ogni più piccolo particolare.
E se è infatti il doppio, il tema portante, il film ce lo restituisce in ogni inquadratura, sotto forma di specchi e superfici riflettenti. Sin dalle prime inquadrature Nina appare sdoppiata: sulla metropolitana che la porta alla scuola di danza, davanti alla sua candida immagine, enfatizzata da un cappottino rosa pastello e una morbida sciarpa che richiama il bianco piumaggio di un cigno, si contrappone la Nina riflessa nel finestrino, scura e dai contorni sfocati, a farci capire che Nina non è sola, che dentro lei vive nascosta una gemella malvagia, proprio come accade nel famoso balletto di Chajkovsky. Da questa scena è un crescendo di ‘doppi’ continuamente messi a confronto: negli specchi della sala prove, in quelli del bagno, nel camerino, a casa, sui mezzi pubblici, ovunque, Nina è sempre accompagnata dalla sua ombra.
Oltre al gioco dei riflessi, un altro elemento di grande impatto visivo sapientemente usato dal regista è la scelta dei colori: l’intero film è un continuo contrasto di bianchi e neri, dai costumi degli attori alle scenografie.
Nina, la buona, la fragile Odette, sempre in tinte tenui. Lily, l’alter ego fatto d’ombra, la provocante Odile, sempre in toni scuri, con un paio d’ali nere tatuate sulla schiena.
Luce e ombra, bene e male, salvezza e dannazione.
L’anima della protagonista oscilla per tutto il film tra questi sentimenti contrastanti, in un crescendo di fantasie e incubi che ricalca passo dopo passo la trama drammatica del balletto che deve essere messo in scena.
E lo spettatore non può fare a meno di immedesimarsi nella protagonista, grazie anche ad un ingegnoso modo di ripresa che catapulta letteralmente all’interno del film: camminiamo con Nina, ci specchiamo con lei, proviamo il suo terrore e la sua angoscia, avvertiamo il suo respiro affannato mentre danza, assistiamo alla sua lenta e mostruosa trasformazione dalla candida Odette alla conturbante Odile, resa attraverso un indisponente sistema di immagini che ci fanno precipitare direttamente nell’incubo di Nina.
E, proprio come in un incubo, alla fine non saremo più in grado di distinguere la realtà dalla finzione.
Un thriller psicologico davvero ben riuscito. Capace di creare una vera suspence, con picchi di puro terrore. Dotato di una fotografia sublime (semplicemente stupenda l’immagine dell’ombra alata che si staglia sullo sfondo del palco alla fine del balletto di Odile), di musiche stupende (ma non poteva essere altrimenti) di una sapiente simbologia e di ingegnosi trucchi registici. Ma soprattutto, con una grande protagonista, Natalie Portman, che, devo dire, se lo è davvero meritato tutto l’Oscar per questa parte: è stata capace di dare un incredibile spessore psicologico alla sua protagonista, mostrandone perfettamente tutte le fragilità, tutte le paure, i tormenti e le incertezze che la porteranno, lentamente, a far emergere la parte più temuta e segreta di sé.
La sua unica, vera nemica.
Finale carico d’emozione.
Consigliato, soprattutto se amate il balletto: le scene di danza mettono la pelle d’oca, e considerate che Natalie Portman non è nemmeno una ballerina…
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meraviglioso, scrissi anche io un post su questo magnifico film... l'ho adorato e l'Oscar a Nathaly è assolutamente meritatissimo! La danza di Odile è da brivido...
RispondiEliminaUn abbraccio
Argante
Argante, sono d'accordo con te: Natalie è fantastica, e il film è davvero ben riuscito: molto curato e capace di tenere con il fiato sospeso!
RispondiEliminaaccidenti che recensione..ero scettica se vederlo o meno fino a stamattina, ma dopo aver letto il tuo parere la voglia di vederlo è aumentata!!
RispondiEliminaappena riesco vado a cinema a vederlo!!
grazie mille
un abbraccio
@Tatina, sono contenta di averti convinto a vederlo, secondo me merita davvero^^ Poi fammi sapere se ti è piaciuto!
RispondiEliminaoh mia dearest, dopo questa recensione non posso non vederlo, come resistervi?
RispondiEliminagrazie
Aldina
Bella recensione! Il film mi è piaciuto molto, benché abbia scene parecchio disturbanti per me! Natalie è stupenda, eccezionale! E la parte finale, poi, l'ho adorata!
RispondiElimina;-)
Sembra una trama davvero avvincente,vale la pena vederlo e poi di Aronosfky mi era già piaciuto the Wrestler quindi sospetto che anche questo film sia benfatto,come regista ha un ottimo stile!
RispondiEliminaSaluti
Sono Sonia. : ) (ho scoperto finalmente che posso commentare anche senza un blog)
RispondiEliminaChe dire, condivido pienamente. Ho adorato questo film e ho esultato per l'Oscar alla Portman quanto per quello, meritatissimo, a Colin Firth. La prossima volta che ci sentiremo dovremo parlarne!
Baci!
@Aldina, poi fammi sapere come ti è sembrato il film!!
RispondiElimina@Silvia, la parte finale è davvero magnifica, tutta la danza di Odile mi ha tenuta con il fiato sospeso...
@Clau, io lo consiglio, Aronofsky a me era già piaciuto molto nell'inquietante 'Requiem for a dreams'!
@Sooo! Che sorpresa!! Anche io sono troppo felice per Colin, AMO quell'uomo!! A presto!
E dopo aver letto questa bellissima recensione, sono decisa: dovrò andare a vedere questo film (anche se, te lo confesso, non mi ispira molto). Sono troppo contrastanti i pareri che sento/leggo in giro, devo farmi la mia idea - anche se il tuo parere entusiasta potrebbe influenzarmi positivamente... ;-)
RispondiEliminaSylvia, non ti nego che anche io ho letto molti pareri negativi su questo film, e alla fine sono giunta alla conlusione che i gusti sono gusti. Certo, il film è tosto, inquietante e con delle scene abbastanza 'forti'. Chi si aspetta un film sulla danza resterà certo deluso (mi è capitato di leggere una recensione in cui una mamma si lamentava di aver portato la figlia che fa danza a vederlo, e di averla riportata a casa sconvolta!) non è un film facile, ma io credo che soprattutto non sia un film superficiale, da guardare con leggerezza: bisogna andare più a fondo, scavare nelle paure e nelle angosce, che in fondo, sono universali, non di crto solo delle ballerine! Non si tratta di semplice comptizione... Poi fammi sapere!
RispondiEliminaciao,
RispondiEliminasono riuscita a vedere il film...accidenti, forte ma bello. non mi sarei mai aspettata un finale fatto in questo modo..
lei bravissima!!!
grazie per la tua bellissima recensione!!!
un abbraccio
a presto