giovedì 27 gennaio 2011

Le relazioni pericolose



Il sarcasmo aggiunto alle vigliaccate non è affatto di mio gusto: non ne faccio e non ne tollero. Quando ho qualcosa contro qualcuno non lo schernisco. Faccio di meglio: mi vendico. (marchesa de Merteuil)

Una prefazione alla prima edizione delle Relazioni pericolose, romanzo epistolare di Choderlos de Laclos ambientato nella Francia prerivoluzionaria, oggi considerato uno dei capolavori della letteratura francese, reca questa parole:

L’autore, quantunque abbia cercato di sembrare verosimile, ha distrutto poi da sé questa verosimiglianza, collocando gli avvenimenti del suo racconto nell’epoca nostra. Come credere infatti che abbiano potuto vivere ai giorni nostri persone tanto pessime, quando è noto che questo nostro secolo è il secolo della filosofia e dei lumi, e la sapienza, avendo sparso per ogni dove i suoi benefici effetti, ha fatto, come ognuno sa, gli uomini tutti onesti e dabbene e le donne tutte costumate e modeste?


Un libro, dunque, moralmente necessario, almeno secondo de Laclos, che tuttavia sembra esprimersi in maniera quasi ironica. Se poi questa ironia sia stata davvero nelle sue intenzioni, o sia percepibile solo agli occhi del lettore che apprenderà questa premessa con un lieve sorriso, non ci è dato sapere. Certo è che la pubblicazione delle Liaisons, pur con tutte le premesse possibili e immaginabili, gettò per sempre una luce sinistra sul generale del Laclos, il quale era invece un uomo timido e discreto, legatissimo alla moglie, come conferma una lettera della Baronessa de Sinno:

Taranto, lunedì 11 luglio 1803.
Cara amica,
Da due giorni, riceviamo come ospite nel nostro palazzo, il Generale Laclos. Vi vedo già sorridere, cara amica, alla notizia che l'autore delle "Relazioni pericolose" dimori nella nostra casa. Non vi dovete ingannare. Credo, difatti, che sia stato versato molto veleno su questo povero Laclos e non vedo in lui niente del truce Valmont. È un uomo di alta statura, di bell'aspetto, ma dagli occhi sognanti. È arrivato in questa casa con molta stanchezza e un po' malato. Gli abbiamo fatto trovare le pietanze più fresche e più delicate, ma non dimostra un grande appetito. È molto discreto e riservato. Torna la sera, cena leggermente e passa il resto del tempo a scrivere lunghe lettere alla sua amata sposa. Vedete, dolce amica, quanto la brutta fama di questo libro abbia potuto nuocere alla carriera di questa persona. Lo hanno accusato della stessa malizia di Monsieur De Sade. La regina Maria Antonietta non fece scrivere il suo nome, né il titolo del romanzo sulla copertina dell'esemplare che possedeva. Il Generale Laclos è stato sconfessato dalla nobiltà francese che si è rifiutata di riconoscersi sotto i tratti dei suoi personaggi.


Quali, dunque, i tratti dominanti di questi famigerati personaggi, protagonisti di un libro tanto discusso e a lungo censurato?
Senza ombra di dubbio il vizio. Ma anche il cinismo, l’impudenza e una sottile sfumatura di malvagità. Eppure, sono proprio queste le caratteristiche che fanno di questo uno dei grandi capolavori della letteratura, perché non sussisterebbero ‘relazioni pericolose’ senza gli intrighi di due fra i più grandi personaggi letterari di sempre: la marchesa di Merteuil e il visconte di Valmont.



Linceziosi, intriganti, dissoluti libertini…Il loro è un rapporto di assoluta complicità, nato sulle ceneri di un violento e passionale amore, che forse non si è mai spento del tutto. Celata sotto alle spoglie della vedova pietosa lei, fiero della reputazione di vizioso lui, entrambi vivono la propria sessualità in maniera totalmente libera, confidandosi con orgoglio i rispettivi peccati e sostenendosi nelle reciproche bricconate ai danni di terzi.
Così, il giorno in cui la marchesa decide di vendicarsi di un suo amante che dovrebbe convolare a nozze con la piccola Cècile de Volanges, ingenua educanda appena uscita dal convento, il primo a cui si rivolge è il visconte di Valmont. Il piano è di semplice attuazione: sottrarre l’innocenza della ragazza per rendere il futuro marito cornuto ancor prima del matrimonio.
Per un seduttore come Valmont, tuttavia, questa impresa si rivela un gioco noioso: egli infatti ha ben altri progetti, come quello di sedurre la contessa de Tourvel, donna famosa per la propria devozione. Ma la marchesa, stizzita e forse anche vagamente gelosa delle attenzioni di Valmont per la Tourvel, non rinuncerà tanto facilmente ai propri piani, proponendo al visconte una sfida troppo allettante per rinunciarvi. Le relazioni che si instaureranno fra i vari personaggi, a seguito di questo complotto, diventeranno appunto molto ‘pericolose’, trascinando i protagonisti alla rovina, proprio in linea con l’intento moralizzatore dell’autore.

Dal capolavoro di de Laclos sono stati tratti quattro film: due dal titolo Dangerous liasons, uno di Frears e l'altro di Vadim; Valmont di Milos Forman e Cruel Intentions di Kumble.
Io ho visto quello di Frears e quello di Forman, entrambi ben fatti, seppur molto differenti tra di loro.



Il film di Stephen Frears e quello di Milos Forman sono stati girati quasi contemporaneamente, ma quello di Frears ha avuto maggiore successo, grazie anche ad un cast più prestigioso:
John Malkovich (Visconte di Valmont), Glenn Close (Marchesa de Merteuil), Michelle Pfeiffer (Madame de Tourvel), Uma Thurman (Cecile), Keanu Reeves (Danceny).
Dangerous Liaisons (1988) è un film molto elegante ed accurato nel descrivere le vicende del libro, discostandovisi tuttavia solo per alcuni, ma significativi, particolari. Costumi e fotografia sono dei capolavori, la recitazione è ottima, ma gli attori scelti, a mio parere, poco centrano con il libro di de Laclos. La marchesa e il visconte, infatti, seppur vengano descritti come persone mature, non superano la trentina (che effettivamente nel XVIII secolo era considerata un'età già avanzata) mentre madame de Tourvel ha appena una ventina d'anni, e la piccola Cècile ne ha quattordici.
Inoltre, il messaggio del libro viene leggermente stravolto dalle ultime battute del visconte, inesistenti nel libro, che alterano il senso profondo della vicenda, lasciando credere allo spattatore che egli si sia sinceramente innamorato della Tourvel, quando invece tutto lo legava alla marchesa de Merteuil.







Con il suo Valmont (1989), Milos Forman compie un ottimo lavoro, seppur anch'egli si discosti parecchio dalla trama. Ma le innovazioni, nel suo film, restano conformi allo spirito dell'opera originale: il rapporto profondo tra la marchesa e il visconte, alimentato da una passione che non si è mai spenta, la freschezza e il candore di madame de Tourvel, l'ingenuità di Cècile e del cavalier Danceny. Personaggi perfetti, dunque, e un'attenzione quasi maniacale ad ogni particolare: costumi, fotografia, dialoghi, frutto di un attento studio di usi e costumi settecenteschi. E nonostante il finale differisca parecchio dall'originale, Milos Forman riesce a presentarci un lavoro di classe e una splendida ricostruzione d'epoca, con una punta di romanticismo che a suo modo non guasta mai.








E che possiamo dire di Colin Firth nei panni di Valmont? Assolutamente perfetto. La scena in cui pretende dalla marchesa il pegno pattuito in seguito alla vittoria sulla loro scommessa è ormai un cult.



In conclusione, darei un sette al film di Frears, e un otto a quello di Forman, e li consiglio entrambi a tutti gli appassionati di quest'epoca.

9 commenti:

  1. visti e piaciuti entrambi, da firthessa ovviamente la mia prima scelta cade su quello di Forman, mai letto il libro però .. devo porvi rimedio!
    biz
    Aldina

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  2. Certe tematiche di questo bellissimo libro sono di attualità....
    Ahimè!
    Loredana

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  3. Ciao cara,
    ho visto Valmont, recentemente (grazie a LA7), bellissimo!!!
    Devo rivedermi Relazioni Pericolose, lo rispolvererò volentieri! :)

    Claire

    P.S. A te ti associano ad un tipo donna ottocentesca (che meraviglia, ma una tuo foto?), a me, da quando è uscito Pride&Prejudice con la Knightley, mi associano direttamente a Lizzie!!! (magari le somigliassi davvero! XD!!!)

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  4. Stai leggendo La Donna in Bianco di COllins!!! BELLISSIMOOOO!!!

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  5. Cara Francesca,
    il MEME cui mi hanno invitato contemplava solo 5 blogger cui girarlo, ma insomma, le regole son fatte (a volte) per essere infrante no? :)
    Quindi, ecco qua:

    http://lacollezionistadidettagli.blogspot.com/2011/01/meme-2010-in-ritardo.html

    Mi raccomando, avvertimi quando il tuo MEME sarà pronto! :D
    Un baciotto e buone letture!
    Claire

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  6. Che dire che non sia ovvio?... Valmont di Forman batte Dangerous Liaisons di Frears, senza dubbio, anche se entrambi sono davvero ottimi film. Del resto, il libro è davvero un capolavoro (anche se questo non impedisce mai di fare pessimi film...).
    Attendo anch'io il tuo Meme, sono assai curiosa!
    E che bello pensarvi come ad una donna ottocentesca (tu) e ad una Lizzie Bennet (@Claire)!

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  7. Valmont... non me ne parlare: mi sto ancora mangiando i gomiti per essermelo perso!!! Praticamente ho scoperto che La7 l'avrebbe mandato in onda... quando ormai era finito, leggendo casualmente su facebook un post che ne parlava... non mi ci far pensare! (senza contare che l'avevano trasmesso anche lo scorso giugno, sempre su La7, ma io non l'ho visto preferendogli.... la prima partita dell'Italia ai Mondiali di Calcio.... se avessi saputo in anticipo della figuraccia che avrebbero fatto gli azzurri... avrei visto il film!!!!). La mia unica consolazione è che il detto dice "non c'è due senza tre"... quindi spero che lo ripropongano presto in tv!

    Sono anni che non vedo Le relazioni pericolose di Frears! (ultimamente l'hanno fatto spesso su Iris e Mediaset Premium... ma sempre in orari proibitivi, ahimé...), devo dire che mi è sempre piaciuto!

    Il romanzo... CAPOLAVORO!!!! Uno dei miei classici preferiti! Il tizio che ha scritto quella prefazione doveva essere o uno sciocco o un ingenuo... per credere che la sua epoca (benché illuminata) fosse esente da qualsiasi possibilità di vizio, sbaglio e cattiva condotta...

    ;-)

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  8. @Aldina, il libro te lo consiglio caldamente! Nonostante i film siano entrambi molto ben fatti, il libro è sempre tutta un'altra cosa! (soprattutto per quanto riguarda gli scambi epistolari tra la marchesa e il visconte!)
    @La comntesse, concordo con te, il libro è di un'attualità sconcertante...
    @Claire, grazie per avermi passato il meme!! Davvero somigli a Lizzy? Fortunata! Sicuramente ci sarà in giro anche un Mr Darcy, a questo punto...XD
    @Sylvia66, Forman batte decisamente Frears, soprattutto per la scelta dei personaggi (Colin in testa!) ma anche per una certa freschezza e dinamicità assenti in Dangerous Liaisons, ben fatto ma...pittosto statico, non so bene come spiegare!
    @Silvia, anche io lo considero un classico assolutamente immancabile in una libreria! La prefazione è stata scritta dallo stesso de Laclos, più che altro per 'pararsi il didietro' come si suol dire, anche se non gli è servita più di tantoXD Ma è molto ironica, vero? Probabilmente la nobiltà settecentesca era talmente piena di sè da credere veramente di essere nel giusto sempre e comunque...Spero proprio che rifacciano Valmont, in alternativa puoi vedere se riesci a noleggiarlo in biblioteca o a vederloin streaming, vale proprio la pena!

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  9. Ahhhhh, davvero l'ha scritta lo stesso Laclos la prefazione?? Beh, meno male che era ironica, allora! Perché se fosse stata scritta da qualcuno che credeva davvero in una simile tesi... sarebbe stato preoccupante!!!! Vedrò di rimediare Valmont in qualche modo!!

    ;-)

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