giovedì 20 gennaio 2011

Parigi: il Père Lachaise e Victor Noir



Sempre sulla scia del mio recente viaggio a Parigi, voglio oggi parlarvi di un luogo tanto famoso quanto affascinante, il cimitero del Père Lachaise, e di un personaggio forse un po' meno conosciuto, Victor Noir, le cui spoglie trovano riposo proprio in questo camposanto, e la cui tomba è andata negli anni alimentando una bizzarra leggenda.

Con i suoi 43 ettari di superficie il cimitero del Père Lachaise è il più esteso di Parigi, nonché uno dei luoghi più visitati della capitale francese. Il motivo è presto detto, dato che al suo interno trovano riposo molte celebri personalità artistiche e letterarie, i cui sepolcri sono diventati veri e propri luoghi di pellegrinaggio. Ma il Père Lachaise, oltre alla fama donatagli dalle illustri sepolture, conserva anche un fascino tutto suo, oscuro e misterioso, di cui è facile rimanere preda mentre si percorrono i lunghissimi viali che vanno snodandosi tra le tombe ricoperte di muschio e le tetre cripte spiccatamente gotiche.
Nel XVII secolo i Gesuiti acquistarono questo antico dominio, a cui diedero il nome di Mont Louis. Vi edificarono un ospizio dove passò i suoi ultimi giorni uno dei più famosi membri della Compagnia, il padre de Lachaise, confessore di Luigi XIV.
Dopo l’attentato di Damiens contro Luigi XV, i Gesuiti furono espulsi dalla Francia, e gli edifici del Mont Louis finiranno nelle mani dei creditori. Sarà Napoleone I a riacquistare il ‘Cimitero dell’est’, che divenne tale nel 1804, senza tuttavia riscuotere un gran successo. Nel 1815, per convincere i parigini a seppellirvi i propri cari l’amministrazione della città cominciò a trasferirvi i cittadini illustri, e i primi ad esservi inumati furono Molière e i resti di Abelardo ed Eloisa (che godono oggi, dopo varie peripezie, di uno splendido monumento sepolcrale in stile gotico che purtroppo non sono riuscita a fotografare a causa dei lavori di restauro, anche se mi sarebbe piaciuto molto farvelo vedere).
Oggi il Père Lachaise accoglie più di un milione di tombe, presentandosi come uno dei cimiteri più celebri al mondo; indubbiamente uno dei luoghi più storici ed insoliti di Parigi.
La nostra visita al Père Lachaise è avvenuta il primo gennaio: l’aria era gelida, l’atmosfera cupa e uggiosa, il flusso turistico decisamente scarso. Mentre percorrevamo i lunghi viali, il gracchiare dei corvi posati sulle lapidi mi ha quasi fatto pensare, per una frazione di secondo, di trovarmi all’interno di qualche tetro romanzo vittoriano.
E in effetti questo luogo di morte, nel corso degli anni, è andato ammantandosi di un’aura di mistero da cui sono scaturite numerose leggende: necrofilia, vampirismo, prostituzione, messe nere…








Tomba di Colette



Tomba di Jim Morrison




Tomba di Chopin



Tomba di Denon



Tomba di Géricault



Tomba di Oscar Wilde



Tomba di Molière



Tomba di Proust




Tomba di Modigliani



Victor Noir
La storia di quest’uomo, poco conosciuta e probabilmente da molti ingiustamente dimenticata, si colloca durante il regno di Napoleone III, e forse, a ragion veduta, si può affermare che ne provocò la caduta.



La scultura funebre che adorna il suo sepolcro al Père Lachaise è di un realismo quasi sconcertante: su una nuda lastra di pietra, la figura a grandezza naturale di un giovane uomo in eleganti abiti ottocenteschi, riverso, sorprende per l’incredibile oggettività con cui sono trattati anche i più piccoli particolari. Un’iscrizione sulla pietra reca le parole: ‘A Victor Noir, nato il 27 luglio 1848. Ucciso il 10 gennaio 1870. Sottoscrizione popolare’.



Ventidue anni, questa l’età di Victor Noir quando venne ucciso da un proiettile in pieno petto.
Ma chi era Victor Noir? Perché a da chi venne assassinato?
Victor Noir, pseudonimo di Yvan Salmon, era un giovane redattore de ‘La Marseillaise’, un foglio rivoluzionario fortemente antibonapartista diretto dal deputato dell’estrema sinistra Henri Rochefort.
All’origine della disputa che porterà al tragico omicidio di Victor Noir vi è un diverbio tra giornali corsi, ‘La Revanche’, diretto dal repubblicano Louis Tommasi e il bonapartista ‘L’Avenir de la Corse’, in cui collabora Pierre Bonaparte, cugino di Napoleone III. Una lunga serie di insulti e minacce porta allo scontro diretto, e dal momento che Pierre Bonaparte risiede a Parigi, Louis Tommasi fa appello al corrispondente parigino de ‘La Revanche’, Pascal Grousset.
Qualche giorno dopo vengono inviati da Pascal Grousset due padrini al domicilio di Pierre Bonaparte. Uno dei due è Victor Noir.
Il giovane, un semplice redattore che cura una rubrica mondana che nulla ha a che vedere con la politica, non può nemmeno presagire che quella sarà la sua ultima giornata, ed eccitato per essere latore di un cartello di sfida al cugino dell’imperatore, si veste con cura e dovizia di particolari, come in seguito dimostrerà tristemente la sua statua funebre.
Il caso volle, però, che il giorno stesso Pierre Bonaparte, cui si doveva riconoscere un violento temperamento, sentendosi diffamato da un articolo comparso su ‘La Marseillaise’, avesse inviato al deputato Rochefort una lettera di sfida, perciò, quando i due padrini fecero il loro ingresso al 59 di rue d’Auteil, Bonaparte pensò venissero per conto di Rochefort.
Quello che accadde realmente non fu mai appurato, date le differenti testimonianze che i presenti ne diedero. L’unica cosa sicura è che partì un colpo di proiettile che colpì Victor Noir in pieno petto. Il giovane fece appena in tempo ad arrivare in fondo alle scale e a cadere sulla strada, dove venne soccorso da alcuni passanti, senza che tuttavia si riuscisse a fare qualcosa per lui.
Victor Noir era morto, assassinato, all’età di ventidue anni.
Il principe Bonaparte venne arrestato e chiuso alla Conciergierie. Ne seguì un processo, le cui ripercussioni politiche furono enormi.
In aula, tra gli altri, prese la parola Rochefort:
“Un assassinio è stato commesso ieri su un giovane uomo che si trovava al riparo di un mandato sacro, quello di teste e di padrino. L’assassino è un membro della famiglia imperiale. Chiedo al signor ministro della Giustizia se ha intenzione di opporre al giudizio, e alla probabile condanna, mezzi dilatori del tipo di quelli applicati nei confronti dei cittadini colpiti da altri dignitari dell’impero.”
Per l’imperatore, che da tempo cercava una conciliazione con la sinistra, è un brutto colpo.
Il 12 gennaio si tengono i funerali di Victor Noir: la folla è enorme, composta in maggior parte da repubblicani.
Il processo a Pierre Bonaparte si conclude una settimana dopo. L’imputato è assolto. Ma l’impero è sul punto di crollare.
Ventuno anni dopo, con l’avvento della Terza Repubblica, il corpo di Victor Noir, eroe e vittima, viene spostato con tutti gli onori al Père Lachaise. Il monumento funebre, pagato grazie ad una sottoscrizione popolare, è affidato allo scultore Jules Dalou, famoso per il suo realismo.




Ma veniamo alla leggenda.
La posa in cui Victor Noir venne ritratto dallo scultore Jules Dalou è quella della sua morte: le mani abbandonate ai lati del corpo, la giacca stazzonata, il cilindro rotolato poco distante. La bronzea scultura commemorativa, resa opaca dall’ossidazione avvenuta nel corso del tempo, ha tuttavia tre punti d’immediata attrazione: le labbra, la punta delle scarpe, e un rigonfiamento particolarmente prominente che lo scultore gli ha donato, all’altezza dell’inguine.
La lucentezza del bronzo, in questi determinati punti, inequivocabilmente richiama alle migliaia di mani che, nel corso degli anni, vi si sono posate. Mani femminili.
E in effetti, pare che a visitare la sua tomba, siano soprattutto donne.
La cosa mi incuriosiva e, facendo qualche ricerca, sono riuscita ad ottenere tre differenti versioni sulla leggenda che aleggia intorno alla scultura funebre di Victor Noir.
La prima vuole che il giovane sia stato freddato il giorno innanzi alle sue nozze, rendendolo uno sposo assai sfortunato, ma decisamente ben dotato, al punto che le future spose, il giorno prima delle nozze, per ‘tradizione’ si rechino a fargli visita e, a onore della superstizione, strofinino e carezzino quel punto delicato che dovrebbe portar loro fortuna con il futuro marito.
Il secondo mito sul conto di Victor Noir lo vuole portatore di fertilità per quelle donne che sfregheranno le sue labbra, il suo inguine e la punta delle sue scarpe, motivo per cui, qualche anno fa, l’amministrazione comunale di Parigi aveva deciso di porre una protezione intorno alla statua, per evitarne il deterioramento. Ma una moltitudine di vive e sentite proteste aveva portato alla rimozione quasi immediata di tale barriera.
La terza leggenda, la più romantica, forse sempre tenendo conto delle mancate nozze di Victor Noir, dice che le ragazze che si chinino a baciare le labbra della statua, avendo deposto qualche fiore nell’incavo del cilindro, riceveranno un’offerta di matrimonio nei successivi 365 giorni.
Personalmente avevo e ho qualche pudore nel toccare la statua funebre di un uomo in posti tanto intimi, e non sono nemmeno una futura sposa.
Ma un lieve bacio alle labbra del bel Victor confesso di averglielo concesso, se non altro per la compassione che provo per la sua vita sfortunata.
E poi, ad un po’ di fortuna in amore, non si dice mai di no!


18 commenti:

  1. Conoscevo già la fama di questo cimitero, e ogni volta che vedo delle foto di questo luogo rimango terribilmente affascinata. Diciamo che il lato macrabro della mia anima si risveglia ... e comuque chi mi conosce sa del mio strano amore per cimiteri monumentali.

    Non conoscevo però la storia di questo Victor Noir e le strane usanze che circondano la statua della sua tomba :D

    C'e' sempre da stupirsi al mondo :P

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  2. Il fascino di questo cimitero è immenso. Io l'avevo visitato durante un mese di dicembre, e me lo ricordo esattamente con le atmosfere che anche tu hai ritratto nelle tue foto. Sarei curiosa di visitarlo durante l'estate e vedere se mi fa un'impressione diversa. Chissà?
    Quanto ci hai impiegato a girarlo? Io me l'ero immaginato ben più piccolo, invece ci sono stata un bel po' di ore, e inoltre non pensavo che si sviluppasse in salita...
    Ho cercato le tombe dei personaggi famosi basandomi sulle mappe (anche se quella di Modigliani non ero proprio riuscita a vederla), mentre altre le ho incontrate per caso (ad esempio quello di Marie Trintignant, ancora carica di fiori). Quando ci sono stata io il monumento funebre a Chopin era carico di mazzi di fiori: pare che ci siano fanciulle che li portano giornalmente. La tomba di Oscar Wilde invece mi ha un po' delusa perché me l'aspettavo diversa: troppo "egizia" per i miei gusti, e non capivo cosa c'entrasse quello stile.
    La storia di Victor Noir invece la conoscevo perché, come te, avevo letto Augias, per cui anch'io mi ero segnata questa tomba come uno dei punti del cimetière da vedere assolutamente: le avevo scattato un bel po' di foto anch'io.

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  3. complimenti, bellissimo post! proprio ieri mi sono imbattuta in una guida alle tombe del Pere Lachaise e sono molto tentata dall'acquisto!
    Mi è anche venuta voglia di resuscitare il mio vecchio blog di libri :-D
    ciao!

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  4. Com'è affasciinante questo cimitero.
    quando ci sono stata non credevo ai
    miei occhi.Ho girato fra le tombe per mezza giornata, cartina alla mano, ma appena torno a
    Parigi, voglio andarci senza temini di tempo
    e girarmelo ben bene!
    Comunque sono contenta di non essere l'unica che fotografa i cimiteri, di quelli inglesi ne ho una collezione.
    Belle foto
    ciao Susy

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  5. Come sempre, meravigliosa e molto dettagliata descrizione... mi piacerebbe sapere un po' di più sulla tomba di Oscar Wilde, se ne hai qualche piccola curiosità da raccontarci... non so dirti quanto sto male per la fine che ha dovuto da afrontare... e soprattutto perchè proprio quel monumento??? non riesco a capire ne tanto meno collegarlo con la sua persona: ne quella da grande scrittore Oscar Wilde, ne tanto meno da Sebastian Melmoth - il pseudonome che portò dopo essere uscito dalla prigione....

    P.S. questo l'hai visto: http://favoladellabotte.blogspot.com/2010/11/importance-of-being-oscar-limportanza.html

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  6. Parigi è l'unica grande città che io sia mai riuscita ad amare... è molto bella la leggenda di Victor ed è così tenera l'usanza di posargli un bacio sulle labbra.... l'800 è un epoca di così grande fascino.... Grazie per questo racconto e per questa leggenda che non conoscevo proprio...

    Un abbraccio
    Argante

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  7. anch'io sono andata a visitare questo cimitero...il tuo lungo post mi ha fatto immergere totalmente fra luoghi e legende...bellissimo!

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  8. Bellissimo anche questo resoconto. Ho visitato un paio di volte Père Lachaise, ma non conoscevo assolutamente la storia di questo sfortunato giovane: grazie per averla condivisa con noi.
    La prossima volta un bacino glielo darò anche io.
    Alice
    PS: ho messo il banner del tuo blog sul mio sito per segnalarlo come sito amico..spero ti faccia piacere.

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  9. you´re so cute...=P
    beautiful post!
    xx

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  10. @Moira, hai proprio ragione: c'è sempre da stupirsi al mondo!
    @Roberta, io non avevo molto tempo a disposizione per girarlo, senza contare che faceva veramente freddissimo...Credo di averci passato tre o quattro ore, anche se naturalmente mi piacerebbe tornarci, magari con la bella stagione, e visitarlo con più calma
    @Clau nel garage, una guida alle tombe del Père Lachaise? Dimmi dimmi che mi interessa tantissimo!
    @Susy, io sono da sempre molto affascinata dai cimiteri, non ci trovo nulla di strano considerando che sono il primo sintomo di civiltà umana, nonchè luoghi pieni di fascino e storia...
    @Ziamame, sai che anch'io mi sono chiesta cosa ci fosse dietro alla strana tomba di Wilde? Proverò a fare qualche ricerca! E grazie per il link!
    @Argante del lago, vero che la leggenda del bel Victor ha un fascino tutto suo? Io ne sono rimasta assolutamente ammaliata...
    @Lilly, grazie, mi fa piacere che il post ti sia piaciuto!
    @Alice, se mi fa piacere? Mi fa un enorme piacere, credimi, grazie! Più avanti, quando avrò un attimino di tempo, farò una recensione più completa del tuo spledido libro, visto che per adesso mi sono limitata a citarlo solamente!
    @Silvia Navarro, Thank you so much!

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  11. Non sono mai stata a Parigi... ma se ci andassi andrei sicuramente a visitare il Père Lachaise! Ultimamente ho molto frequentato questo genere di "turismo": qui a Roma ci sono due cimiteri alquanto interessanti dove hanno trovato eterna dimora personaggi famosi e artisti: il cimitero acattolico (che tra gli altri ospita Keats) e il Verano (con moltissimi personaggi del Cinema e personalità dell'Ottocento).

    Tristissima la vicenda del povero Victor Noir...

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  12. Complimenti per questo post! mi ha presa fin dalle prime righe - e tra l'atmosfera del Père Lachaise ed il tuo racconto, mi sono proprio immersa in questo giro tra le brume ovattate di Parigi. Vedo che non hai resistito al tragico destino di Victor!
    I cimiteri monumentali esercitano un fascino difficile da qualificare. Nella mia città ce n'è uno, la Certosa, che è meta ogni giorno di visitatori che si perdono nei suoi meandri ombrosi e silenziosi, quasi protettivi, come se il rispetto per il luogo e le memorie che custodisce posasse anche su di loro una mano amorevole.

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  13. @Silvia, sono stata anche io in visita ai cimiteri di Roma, in particolare al cimitero protestante, in cui torno spesso, proprio per trovare Keats. Credo che prima o poi scriverò un post sul cimitero acattolico, perchè è un luogo molto suggestivo, cui mi sento legata.
    @Silvia66, anche io, da sempre, sono affascinata dai cimiteri, sono davvero dei luoghi di pace.

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  14. Sì, il cimitero acattolico è davvero un luogo suggestivo! Anch'io ho in mente di dedicargli un post da parecchio tempo... prima o poi mi deciderò! Tra l'altro, hai visitato la casa di Keats e Shelley a Piazza di Spagna?

    ;-)

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  15. Proprio oggi in libreria ho scovato questo libro e mi sono messa a sfogliarlo
    http://www.ibs.it/code/9788862221443/giampaoli-michelangelo/cimitero-di-jim-morrison.html
    Mi è sembrato molto interessante e credo proprio che nei prossimi giorni ripasserò a comprarmelo ;)

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  16. Wow, grazie per la segnalazione, sembra davvero interessante!

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  17. Ho visitato di recente il cimitero...Devo confessare che ho toccato la parte intima di Victor Noir ...Ho un'età matura, un figlio grande...ma non ho resistito...Ho guardato a lungo
    il suo viso...Confesso che un po' di fortuna in Amore mi farebbe comodo....Il mio attuale compagno si è un pò scandalizzato... Che dite??? Sono pazza??? Non credo...E' tutto così naturale, per me. Era proprio un bel ragazzo!!! peccato!!!

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  18. Complimenti davvero,il racconto è avvincente ed istruttivo..amo la Francia,la sua storia,la sua letteratura (Zola su tutti) l'ho visitata più volte ma a Parigi non ci sono mai stata..i cimiteri monumentali raccontano molto più di quanto si pensi..grazie. Bisous

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