giovedì 16 febbraio 2012

Romancing Miss Brontë


Titolo Romancing Miss Brontë
Autore Gael Juliet
Dati 2012, 425 p., brossura
Editore TEA (collana Narrativa Tea)

Non sono mai stata una amante delle biografie romanzate, così come raramente riesco ad apprezzare rielaborazioni e trasposizioni di grandi classici. Perciò sono rimasta piacevolmente sorpresa da questo libro sulle sorelle Brontë (Charlotte ed Emily sono tra le mie autrici preferite) che, nonostante i pregiudizi con cui mi sono accostata alla lettura, mi ha catturato e, alla fine, commosso profondamente.
Piuttosto impreparata sulla vita di queste straordinarie scrittrici ho svolto una piccola ricerca storica in parallelo, mentre procedevo con la lettura, e devo ammettere che Juliet Gael non mi ha deluso: la sua è effettivamente una ricostruzione molto ben fatta del percorso artistico ed umano delle sorelle Brontë. La piccola contea di Hawtorn, immersa nella brughiera, l’ambiente famigliare, le relazioni sociali, tutto viene descritto con dovizia di particolari al punto di riuscire a sentire il vento soffiare nelle lande cosparse d’erica e nelle cappe dei camini e i pettegolezzi dei paesani sulla bizzarra famiglia Brontë, composta di individui tanto schivi quanto eccentrici: l’orgoglioso curato Patrick Brontë, padre inflessibile e prevaricatore, Branwell, il fratello tanto geniale quanto inetto, destinato ad affogare nell’alcol i propri talenti e a deludere ogni aspettativa paterna, ed infine loro, le tre sorelle nubili (zitelle), timide come topolini ed estremamente riservate; indivisibili, ma ben distinte da personalità differenti. L’insicura Charlotte, la selvatica Emily e la mite Anne si rivelano, tra queste pagine, come donne reali, vive, animate da passioni e speranze, spesso disilluse.


Confinate nella canonica del villaggio, non possono (e non vogliono) arrendersi ad un’esistenza che si prospetta grigia e dura quanto il brullo terreno della steppa che le circonda. Queste donne eccezionali (per i tempi che corrono), dopo aver tentato e fallito la carriera di istitutrici, decidono di mettere a frutto l’unico vero talento che possiedano, quello della scrittura, unito ad un’immaginazione ed una potenza visionaria decisamente fuori dal comune. I loro primi manoscritti (Jane Eyre, Cime tempestose, Agnes Grey) sono ad oggi capolavori indiscussi della letteratura, ma il percorso che portò alla loro realizzazione e, con ancora maggiori difficoltà, alla loro pubblicazione fu lungo e pieno di ostacoli. Non posso negare che più di una volta, leggendo, mi sono ritrovata a ringraziare silenziosamente queste tenaci signorine vittoriane che, a prezzo di molti sacrifici, ci hanno regalato alcuni tra i più bei personaggi letterari di sempre.
La scrittura di Juliet Gael, oltre ad essere estremamente scorrevole, si rivela piacevole ed elegante, perfettamente adatta al periodo storico narrato e i personaggi usciti dalla sua penna, sebbene fedelmente ricalcati su persone realmente esistite, vivono di vita propria. Personalmente, benché il libro sia fondamentalmente incentrato sulla figura di Charlotte (che oltre a sopravvivere ad entrambe le sorelle, fu quella ad avere maggior fortuna critica in vita) ho apprezzato particolarmente il ritratto psicologico che l'autrice dà di Emily, una donna dalla personalità molto difficile da cogliere: scostante, solitaria, quasi selvatica, ma capace di immenso amore verso i propri familiari, sebbene restia ad esternarlo. Mi ha ricordato in maniera commovente il suo protagonista, Heatcliff, un uomo difficile ma indimenticabile.
Un altro personaggio che ha catturato in maniera molto positiva la mia attenzione è il reverendo Arthur Bell Nicholls, di cui, prima di leggere questo libro, quasi ignoravo l’esistenza. Mr. Nicholls fu infatti, per un breve periodo della sua vita, il marito di Charlotte (che si spense, incinta di sei mesi, a soli otto mesi dalle proprie nozze) ma la amò di un amore folle e profondo da subito e, in seguito, non la scordò mai. Il suo è l’aspetto di un uomo austero e rigido, un curato dalle idee ben radicate, molto restio a lasciarsi andare. Ma nel profondo, Arthur Nicholls, ha un cuore grande e tenero ed è capace di un amore in grado sopportare le peggiori brutture e di resistere a qualunque avversità, con fedeltà e costanza. Per anni vive accanto a questa donna minuta e miope, insicura, suscettibile e malinconica, celando i propri sentimenti, aspettando un gesto, una parola che lo possa incoraggiare a chiedere la sua mano; e ne segue con ammirazione il crescente successo, perfettamente consapevole che lui, un uomo tanto semplice, non potrà mai essere il ‘suo Rochester’.


Invece il loro matrimonio, seppur breve, rappresenterà uno dei periodi di più completa felicità per Charlotte, da anni perseguitata da lutti e perdite, e tormentata da un amore non corrisposto e infelice.
In conclusione, un libro che merita di essere riposto tra le mie copie di Jane Eyre, Cime tempestose e Agnes Grey, perché(nonostante, aimè, gli svariati refusi dell'edizione) rende pienamente giustizia alle discrete e timide donne che si celavano dietro gli pseudonimi di Currer (Charlotte), Ellis (Emily) e Acton (Anne) Bell, dei veri e propri giganti della letteratura.
Assolutamente consigliato a chi ama le sorelle Brontë e la forza evocativa delle loro opere. Ma anche a chiunque fosse interessato ad approfondire il periodo vittoriano, questo libro offre uno spaccato realistico e intenso della società inglese di metà Ottocento, soffermandosi in modo particolare sulla condizione femminile.

«Oh, vi assicuro che se dicessi tutto quello che penso sulla questione delle donne e di come sono viste attraverso questo vetro deformante, sarei lapidata, anche dagli uomini più intelligenti e ingegnosi quali voi siete.»
«Andiamo, Miss Brontë, non posso credere che vogliate disseminare la nostra letteratura di eroine volgari e dozzinali!»
«Ecco il punto, signore, voi confondete la rozzezza con l’onestà. Perché io, fin dall’infanzia, non ho mai creduto che le vostre eroine fossero naturali o vere. La vostra brava donna è un eccentrico incrocio tra una bambola dipinta e un angelo, e quella cattiva è sempre una tentatrice. Se fossi obbligata a copiare questi personaggi, mi rifiuterei semplicemente di scrivere.» Charlotte si strinse nelle spalle e aggiunse: «Dipingo le donne così come le vedo, e sono oneste e reali. Se il pubblico rifiuta di accettare questa realtà, posso tranquillamente deporre la penna e smettere di disturbarlo. Vengo dall’oscurità, e nell’oscurità posso tornare.»

11 commenti:

  1. Bellissima recensione!!!
    Grazie!! ^__^
    ciao
    Cri

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  2. mhhh, io l'ho comprato appena mi ci sono imbattuta in libreria :) Non ho saputo resistergli. Però non l'ho ancora letto...
    Meno male, la tua bella recensione mi fa per lo meno ritenere di non avere preso una cantonata, e che il libro sia buono ;)

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  3. @Cri-Val: Prego, e grazie a te!
    @Roberta: Anch'io, quando l'ho visto, l'ho portato in cassa senza esitazioni^^ E sono molto contenta di non aver preso cantonate, perchè di solito questi libri lo sono...Ma questo, questo mi ha davvero emozionato^^

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  4. Bella recensione!!! Ho visto questo libro in libreria ed ero tentatissima di acquistarlo...sono una gran fan delle sorelle bronte...mi sa che non me lo faccio sfuggire...:-)

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  5. Ciao Francesca,

    la tua recensione è molto interessante e dettagliata.
    Personalemente adoro Emily perchè mi ha regalato emozioni straordinarie con Cime tempestose, emozioni che ho poi ritrovato nel film con Laurence Olivier, anche se notevolmente ridotto rispetto al romanzo.

    E' sempre un piacere passare da te, abbiamo molti interessi in comune :-)

    A presto, buon week end!

    Laura

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  6. Anche io sono stata colpita da questo libro e mi piacerebbe leggerlo!
    Ti segnalo il mio giveaway sulla Locanda dei Libri ;-)
    http://locandalibri.blogspot.com/2012/02/giveaway-lo-scrigno-del-lettore.html

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  7. @Strawberry: leggilo! Sono sicura che ti piacerà quanto è piaciuto a me!
    @Laura, ti ringrazio! Anche io adoro Cime Tempestose, ma è Jane Eyre che ho nel cuore^^
    @Clody, grazie dell'invito, vengo subito a dare un'occhiata!

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  8. grazie per la segnalazione! mi hai incuriosito molto!
    Francesca

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  9. Che bello riaverti qui! Anche in questo caso leggerò la tua recensione dopo aver letto il libro: mi piace confrontare le idee! Intanto però, volo in libreria a comprarlo! Grazie!

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  10. Bellissima recensione, mi sono emozionata a leggerla! Brava! Mi hai anche ricordato di questo libro, grazie!

    "Vengo dall’oscurità, e nell’oscurità posso tornare", questo passaggio è stupendo!

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  11. DEVE ESSERE MIO
    Dove l'hai preso? Si trova già in biblioteca secondo te?

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