martedì 8 marzo 2011

Berthe Morisot: una pittura tutta al femminile


Prima di tutto, auguri a tutte le donne!
Oggi voglio omaggiare questa festa parlandovi di una donna, Berthe Morisot, che fu una delle poche pittrici del XIX secolo ad avere fortuna critica e successo, sgomitando e facendosi valere in un mondo prettamente maschile che non concedeva una briciola di spazio al talento femminile.

Berthe Marie Pauline Morisot naque a Bourges il 14 gennaio 1841, da una famiglia d'alta borghesia.
L’incontro con la pittura avvenne grazie alla madre, la quale affidò Berthe e le sorelle maggiori, Yves e Edma ad un maestro privato, Geoffry- Alfphonse Chocarne, strenuo difensore dello stile neoclassico, che tuttavia non incontrò il gusto delle sorelle, ottenendo anzi l’effetto di far allontanare per sempre Yves dalla pittura.
Berthe ed Edma, dunque, proseguirono le lezioni con il maestro Joseph Guichard, allievo di Delacroix, il quale intuì immediatamente il potenziale di Berthe, consigliandole di proseguire gli studi artistici. A quei tempi, tuttavia, l’Ecole des Beaux-Arts era vietata alle donne (lo rimase fino al 1897) e questo impedì a Bertha di iscriversi. La ragazza non si scoraggiò, e continuò a studiare privatamente con Corot, noto paesaggista che dipingeva prettamente all’aria aperta , il quale influenzò molto la sua arte.







Nel 1864 i suoi primi quadri superarono il severo esame dei giudici del Salon, riscuotendo commenti lusinghieri, ma anche qualche critica, come quelle che vedevano troppo dello stile di Corot nella sua pittura.
Berthe dovette anche sottostare e affrontare molti pregiudizi sessisti dell’epoca, i quali trovavano disdicevole che una donna si interessasse alla pittura, e questo le rese pressoché impossibile dipingere all’aperto e in luoghi pubblici, facendole prediligere interni e scene domestiche.
La sintesi delle difficoltà che dovette affrontare la talentuosa pittrice, nell’epoca in cui visse, la riassume perfettamente Manet, suo grande amico, in questa frase: le signorine Morisot sono affascinanti. Peccato non siano degli uomini.





Berthe, grazie all’amicizia con Manet, di cui fu anche modella, cominciò a frequentare il gruppo degli impressionisti, partecipando a tutte le loro mostre, ad eccezione dell’edizione del 1879, a causa della nascita della figlia, avuta dal marito Eugène Manet, fratello minore di Edouard. La sua attività diventò sempre più importante e la loro casa divenne luogo di incontro di intellettuali e artisti come Zola, Mallarmè, Renoir, Monet e Degas.








Ormai Berthe Morisot poteva era essere considerata a tutti gli effetti una delle figure più importanti dell’impressionismo francese.
Morì nel febbraio 1895, per polmonite, a soli 54 anni, e, nonostante la brillante carriera artistica, nel suo certificato di morte venne identificata come ‘senza professione’, che per una donna dell’epoca era assai meno disdicevole di ‘pittrice’.








Alcuni ritratti di Berthe Morisot eseguiti dal suo amico e mentore Manet:






Vorrei inoltre ricordare a tutte le donne che oggi, 8 marzo, Festa delle Donne, tutte le persone di sesso femminile potranno entrare gratis nei musei, siti archelogici e archivi statali!! Approfittiamone!

9 commenti:

  1. ADORO la Morisot!
    Hai letto il libro "La donna in nero"?
    Te lo consiglio...
    Buona festa!
    Loredana

    RispondiElimina
  2. E' buffo, perchè proprio di recente ho letto un libro che si intolava 'La donna in nero', ma non è quello che intendi tu, che davvero non conoscevo! Me lo segno subito, grazie per il consiglio!

    RispondiElimina
  3. Che storia affascinante e che donna magnetica,a volte mi chiedo cosa sarebbe l ' arte senza il gentil sesso!Bel post, i miei compplimenti , è molto gratificante osservare come la struttura del mio blog possa servire da ispirazione ad altre persone.
    Saluti

    RispondiElimina
  4. affascinante, la storia di Berthe... e molto azzeccata per l'8 marzo, quando alcune di noi tendono a pensare che la trasgressione sia schiamazzare come oche davanti ad uno stripteaser.. Brava Francesca! Un ottimo modo per festeggiare!

    RispondiElimina
  5. Grazie per aver raccontato questa storia! Ho un'immensa ammirazione per ogni donna che si sia fatta strada in un'epoca in cui alle donne non era concessa alcuna possibilità di esprimersi. Prendo nota anch'io del libro!

    ;-)

    RispondiElimina
  6. Carissima,

    ottima scelta la bravissima Berthe, adoro il suo tocco che svela la delicatezza in più che ha la sensibilità femminile!
    La sua storia è affascinante, al pari di un romanzo, come per Frida Khalo e molte altre Donne, che sono riuscite ad emergere nelle pagine di storia...per ognuna di esse, ce ne sono milioni che sono passate e vivono inosservate, ma non per questo meno eroiche nel proprio difficile ruolo di Donne! :)

    Ti lascio un piccolo meritato dono:

    http://lacollezionistadidettagli.blogspot.com/2011/03/premi-liebster-blog-kreativ-blogger.html

    ed un sorriso :)

    Claire

    RispondiElimina
  7. Ottimo modo di celebrare l'8 marzo (mi scuso se arrivo solo oggi...). Ricordare una donna, artista, dimenticata ma di grandissimo valore. Ma perché non ne parla la Storia ufficiale?...
    Questo ci dimostra che abbiamo ancora molto da fare e nulla può essere dato per scontato.

    So che Claire ti ha già omaggiata ma... l'ho fatto anch'io! Se più tardi passi a prendere un tè con zia Jane, potrai vederlo di persona. Un abbraccio, cara FrancescaD!

    RispondiElimina
  8. Che storia affascinante e che quadri incantevoli,grazie, come sempre molto interessante.
    Puoi passare da me per un pensierino?
    Un abbraccio
    °SUSY°

    RispondiElimina

LinkWithin

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...